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Trovare lavoro, con intelligenza, creatività e concretezza – Idee 4

Per Robert Sternberg, psicologo americano, l’intelligenza è fatta di pensiero analitico, pensiero creativo e pensiero pratico. Tra le abilità connesse con il pensiero pratico, c’è anche quella di sapersi trovare un lavoro adatto, cioè corrispondente sia alle proprie capacità sia alle proprie attese, il bilanciamento delle quali è un prerequisito fondamentale.

Trovare lavoro, oggi come oggi, è una faccenda complessa e frustrante. Ma diventa enormemente complessa e frustrante se non si osservano alcune basilari regole di buon senso. Ecco qualche video per ricordare, in modo sorridente, che non tutti i lavori sono buoni per tutti, che comunque sono tempi difficili e che bisognerebbe avere una visione chiara di ciò che si vuole, perfino se si sogna di entrare nel magico mondo dell’ADV (il video, fra l’altro, presenta una plausibile rassegna di figure e tic professionali).
Ed ecco qualche dritta per cominciare bene a cercare e trovare lavoro: un curriculum senza errori, con una lettera di accompagnamento cortese, specifica e consistente (fra l’altro: ci vuole un indirizzo mail. Se il vostro è qualcosa come puffettarosa@ o rambo88@, cambiatelo).
Un ragionamento realistico su colloquio, stipendio, carriera. Le info del Sole24Ore e di Repubblica (queste rivolte soprattutto agli stagisti). Magari, una familiarità con l’idea di Tipping point, il cambiamento secondo Malcom Gladwell.

11 risposte

  1. C’è, se sei un manager, anche un’altra opzione… Registrarsi gratuitamente su http://www.overquaranta.it, il primo portale dei Temporary Manager, inserendo il tuo profilo e il tuo curriculum. Se stai cercando una nuova opportunita’ lavorativa questo e’ il tuo portale, il primo dedicato ai Temporary Manager. Noi crediamo che l’opzione del Temporary Management sia lo strumento principale che possa consentire di raggiungere un obiettivo strategico che potrebbe fare molto bene al sistema economico italiano: “facilitare e accelerare l’incontro, per certi versi ineluttabile, tra il tanto management a disposizione e le aziende italiane, specie quelle medie e piccole”. Sarò scusato per aver approfittato così biecamente di questo topic sul lavoro?

  2. Articolo molto bello e divertente, per me per tentare di trovare lavoro bisogna avere fame.. insoddisfazione dell’esistente, tormento del reale, un inquietudine che ti fa viaggiare nelle infinite possibilità di trasformazione, e poi tenacia e un pò di fortuna!

  3. Salve, mi chiamo Debora, ho 40 anni, sono sposata, non ho figli, certo mi piacerebbe farne uno adesso, ma non mi sento per niente tranquilla. Ho sempre contribuito lavorando all’economia familiare, avendo la fortuna di poter fare un lavoro che mi piace, ma ultimamente viviamo solo con lo stipendio medio di mio marito, un mutuo e varie spese, e attualmente nessuna possibilità all’orizzonte di un lavoro serio e dignitoso per me. Sono una illustratrice e grafica, faccio questo mestiere da circa 20 anni ormai con alti e bassi continui. Ho sempre avuto una gran passione soprattutto per l’illustrazione. Ho anche frequentato una scuola specifica dopo il diploma, ma per poter lavorare, mi sono dovuta specializzare sopratutto come grafica editoriale e pubblicitaria, utilizzando le mie doti illustrative solo di rado, ma andava bene lo stesso per me. Ho lavorato con contratti di qualunque tipo. Li ho provati penso tutti. Ho un curriculum di 3 pagine che ho mandato ovunque, ma che praticamente nessuno prende più in considerazione ormai. Ho lasciato un contratto a tempo indeterminato cinque anni fa, in una casa editrice, pensando di poter crescere professionalmente in altre società medio grandi, facendo cose più creative e stimolanti della semplice impaginazione di riviste, ma è stato un precipitare continuo sempre più in situazioni di precarietà crescente, ho conosciuto purtroppo gente molto poco seria e per nulla professionale. Raramente, e per fortuna direi, ho incontrato anche brave persone però, ma per brevissime collaborazioni. Due anni fa, ho dovuto aprirmi la partita iva perchè c’era una società, che sin troppo entusiasta del mio book mi aveva promesso mari e monti. Solo che, dopo due mesi che producevo materiale a raffica per loro, facendo anche le ore piccole spesso, mi hanno detto che a causa della crisi, dovevano tagliare vari collaboratori, quindi poi ho dovuto arrangiarmi. Ho continuato a lavoricchiare da casa, ma pochissimo, fino allo scorso novembre. Il tempo corre e siamo arrivati ad oggi. Direi che oggi posso definirmi completamente disoccupata ormai, non c’è altra definizione più adatta alla mia drammatica e deprimente situazione, non riesco più a trovare lavoro. Il mio curriculum sembra ormai carta straccia per tutti. Cos’è? Forse l’età? Forse non bastano più le mie competenze? Non so più cosa sia, la scusa ricorrente della crisi mi sta stancando, sarà in parte vero ma sono certa che non sia del tutto così. Eppure mi sono adattata spesso a compromessi economici umilianti per chiunque, pur di poter continuare a fare il mio bel lavoro che tanto amo. Comunque per adesso, in attesa di un miracolo che probabilmente non vedrò mai, cerco di non arrendermi, e deprimermi ulteriormente, così mi dedico alle mie passioni cercando di trasformarle in un eventuale lavoro e cioè: con l’aiuto di alcuni amici che mi scrivono i testi, preparo materiale di autopromozione che consiste in progetti tematici con tavole illustrate realistiche e non, nell’ambito dell’editoria per bambini e ragazzi, cercando di proporle ad eventuali case editrici interessate in Italia e all’estero, partecipo a concorsi di illustrazione e grafica, ma fin’ora non ho avuto riscontri di alcun tipo. Visto che amo disegnare, disegno figurini di moda, altra passione che ho sempre avuto da quando avevo 10 anni e vestivo le bambole. Conosco un pò le dinamiche di questo lavoro perchè di tanto in tanto aiuto, realizzando per lei figurini di moda, una mia amica, molto creativa, con delle idee bellissime, che frequenta una scuola di fashion designer, mi piace che le sue idee siano valutate bene e, perciò, la aiuto a presentarle in un certo modo. Dunque, mi piacerebbe proporre a qualche azienda interessata anche questo mio genere di lavoro, così ho anche provato. Per email ho spiegato ad un’azienda che pur essendo grafica e illustratrice, mi dedico al fashion designer quando posso, e che avevo qualcosa che potevo mostrare loro, mandando prima il curriculum, ed eventualmente in seguito, qualche esempio di modellini realizzati. Non volevo sembrare presuntuosa o invadente. Ebbene la risposta è stata: “ci servono stilisti non grafici”. Studio spagnolo da due anni, ormai ho un buon livello di comprensione, conversazione e scrittura, chissà che possa aiutarmi a trovare un lavoro diverso dal mio… ma dove cercare sinceramente non ho idea per adesso. Qualunque cosa mi venga in mente, è un continuo sbattere di porte in faccia ormai… Non lo trovo giusto per niente, ho ancora così tanto da creare, da offrire, ma è veramente dura per me adesso.

  4. Sono in questo mondo e ne vedo contraddizioni, limiti e problematiche irrisolte. Sarebbe lungo argomentare e, peraltro, non farei altro che rinforzare quel sentimento di impotenza che ci coglie tutti nei momenti nei quali ci relazioniamo con un problema, come questo del lavoro, per esempio, e tentiamo di dare una risposta “normale” e che segua criteri di giustezza e di onestà. Questo è un paese, è la mia ferma e non qualunquista opinione, quasi completamente allo sbando e dove, negli ultimi quindici anni, un uomo ha ulteriormente modificato il “comune sentire” di un popolo già debole e individualista trasformandolo, con la compiacenza di molti e l’inettitudine di moltissimi, in un agglomerato di persone che vivono alla giornata e che sono, appunto, condannate all’impotenza quando la loro situazione peggiora. La politica non si occupa di risolvere i problemi e cogliere le opportunità; chi fa politica si occupa di perpetuare il suo potere, quello della sua famiglia, quello dei suoi amici. La “salvezza” diventa, così, l’amicizia con il piccolo potente di turno o l’entrare in qualche struttura pubblica nella quale si ha un posto di lavoro che, normalmente, non serve ad un beatissimo cazzo; nel senso che non produce ricchezza, bensì la distrugge. E questo, purtroppo, in modo assolutamente by partizan; ripeto, purtroppo. Non si vuole capire che il lavoro è la parte portante della vita di una persona e che senza una certa stabilità le persone che si trovano in questa situazione vengono risucchiate in un ingorgo di tristezza e di percezioni negative, togliendo, così, alla società, il loro potenziale, a volte elevatissimo, di contributo.

  5. @wc. Parole sante. @debora. Due commenti preliminari: 1) sono tempi difficili. Proprio per questo è importante non solo ciò che si sa o si vorrebbe fare, ma anche come ci si mette in condizioni di farlo. 2) forse NeU non è il posto giusto, ma il tuo racconto è comunque benvenuto. Vediamo di tirarne fuori qualcosa che possa servire anche ad altri. – tre pagine di curriculum sono troppe (il mio sta in una pagina. E ho fatto un sacco di lavori). Un curriculum fatto come si deve dice da subito che tu, che l’hai scritto, sai fare le cose come si deve. – la redempion dei curricula è bassa, anche perché qui in Italia non è diffusa l’abitudine cortese di rispondere anche solo con un “grazie, non ci interessa”. D’altra parte, a volte le persone si offendono se ricevono un (più che legittimo!) “grazie, non ci interessa”. Se invii cento curricula mirati (non a pioggia, non generici) e ricevi cinque/dieci risposte, e due dichiarano interesse, va già benissimo. – fare le ore piccole da liberi professionisti è la norma. I flussi di lavoro non sono mai regolari e bisogna farci il callo. Anche prendersi dei bidoni fa parte del gioco. Qui, bisogna farci l’occhio. – è importantissimo essere in contatto con la propria comunità professionale. Sei iscritta all’associazione illustratori? Segui i siti e le manifestazioni del settore? Hai mai pensato di mostrare i tuoi lavori a un agente? Li hai messi online? Magari, per esempio, leggendo il tuo commento qualcuno potrebbe avere avuto voglia di dare un’occhiata al tuo portfolio. – Hai mai pensato di lavorare per uno studio (illustrazione, film d’animazione, web design…). Di stringere rapporti di collaborazione e alleanza con qualche collega? – i concorsi per definizione premiano pochi e deludono molti. Se sei convinta della qualità del tuo lavoro, non demordere. – usi il web per informarti delle offerte di lavoro, dell’attività delle società a cui invii curricula, delle novità e delle tendenze del settore, delle possibilità di fare rete? – controlli, tutte le volte che ti proponi, di offrire le tue competenze nel modo più adatto ai bisogni del tuo interlocutore, lasciando da parte il racconto dei motivi per cui fino ad oggi le tue competenze non sono state pienamente sfruttate? – in bocca al lupo.

  6. Fresca fresca da Creativity online, una segnalazione che unisce l’argomento di questa settimana a quello della settimana scorsa. Vince due Grand Prix al Festival di Cannes la campagna in favore del turismo nelle isole della grande barriera corallina australiana, in cui si offre “il miglior lavoro del mondo”: è reale e retribuito. Consiste nell’esplorare l’isola di Hamilton e parlarne in rete. Bisogna candidarsi inviando un videoclip. Milioni di contatti al sito, 34.000 mila video di richiesta inviati, grande popolarità per le isole. Una storia interessante. Tutti i dettagli sono qui.

  7. Si parla molto di lavoro e a me viene in sempre di più in mente una vecchia battuta che si diceva, nelle aziende, quando andava di moda la “qualità” e i diversi progetti ad essa correlati. In azienda si diceva” la qualità è come il sesso, più se ne parla e meno se ne fa…”. Ecco, mi pare che stia succedendo la stessa cosa al lavoro; “più se ne parla e meno ce n’è”. Giulio

  8. Grazie Annamaria per aver trovato il tempo di leggere e commentare il mio “grido” di dolore. Farò tesoro dei tuoi consigli. Debora. P.S. Per ora sto facendo qualche lavoretto ma sono una pubblicitaria, non sono una escort…

  9. Stupefacente la storia di Debora di 40 anni (pubblicata il 02/06/2009)!!!! Niente Debora! profondamente rattristata per questa tua deprimente esperienza ti do un consiglio, prova a scrivere sul tuo curriculum che hai partecipato a Veline e l’Isola Dei Famosi dove hai conosciuto Simona Ventura che ti raccomanda tanto…. Vedrai che verrai certamente presa in considerazione!!!!!!!!!! Che tristezza…. In bocca al lupo!! Sei da stimare molto…Buona fortuna!! Simona (non Ventura!!!)

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