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Biblioteche: le belle, le buone, le future. E le nostre

Alcune biblioteche sono bellissime. A ricordarlo ancora una volta, se mai ce ne fosse bisogno, è l’affascinante gallery pubblicata da BuzzFeed, il quale non manca di sottolineare che the libraries of the world are under threat.
Già: le biblioteche sono a rischio ogni volta che ci dimentichiamo di quanto sono importanti.
Il nostro futuro dipende dalle biblioteche, dalla lettura e dal sognare ad occhi aperti, dice Neil Gaiman. Ovviamente parla anche di piccole biblioteche, e aggiunge qualche lucido consiglio per alimentare l’amore per la lettura, primo fra tutti “lasciate che i ragazzini leggano quel che vogliono”.
Gaiman ricorda un’altra cosa rilevante: le biblioteche non sono solo scaffali di libri, ma luoghi in cui chiunque può cercare, orientandosi grazie a un aiuto esperto, informazione, in qualsiasi forma. Sono una garanzia di libertà, un servizio alla comunità e un fatto di democrazia.
Trovate alcune suggestioni interessanti sul ruolo che le biblioteche pubbliche rivestono, specie nei paesi anglosassoni, nel post di NeU intitolato Biblioteche: cose da sapere, insieme a qualche nota sconfortata sull’immutabile situazione italiana.

Biblioteche

L’8 febbraio è il National Libraries Day in gran Bretagna. Qui c’è il sito, assai apprezzabile anche per l’aspetto contemporaneo e per niente sussiegoso: merita una visita.
Negli Stati Uniti il valore sociale delle biblioteche pubbliche è ampiamente riconosciuto. Il 63% degli americani al di sopra dei 16 anni (qui la ricerca) dichiara che la chiusura della biblioteca locale avrebbe un grosso impatto sulla comunità: si va in biblioteca non solo per accedere a libri e altri media, ma anche per ottenere assistenza, per stare in un posto tranquillo, per trovare risorse di ricerca, per i programmi per i giovani, per accedere a computer e stampanti, per i programmi per gli adulti, e anche per essere aiutati con le pratiche burocratiche e nella ricerca di un lavoro. Il 54% degli americani è entrato in contatto con una biblioteca pubblica negli ultimi 12 mesi, di persona o via web. E l’ha fatto il 70% di chi ha figli sotto i 12 anni.
La Massachussets Library association, invece, mette online un semplicissimo strumento per calcolare il valore monetario sviluppato da una biblioteca locale: il risultato è in dollari, ma nulla vieta di provare e farsi almeno un’idea.

Biblioteche

Proprio perché la centralità sociale delle biblioteche è fuori questione, negli Stati Uniti si osserva con attenzione la loro metamorfosi, in tempi in cui – lo racconta il Wall Street Journal – l’approccio all’apprendimento e alla ricerca sta cambiando. La New York Public Library si propone di trasformarsi in “un centro d’ispirazione per tutti i newyorchesi”. La storica Boston Public Library si sta ristrutturando per diventare più accogliente e simile a un salotto e per creare uno spazio multifunzionale digitalizzato e interattivo per gli adolescenti. Ma la sfida è capire come i bisogni degli utenti si evolveranno nel futuro prossimo, magari senza perdere ogni contatto con il passato. “Nel 2020 una biblioteca pubblica sarà un concept: un’idea prima ancora che un luogo”, scrive Forbes. E il concept continua a riguardare il condividere risorse, ma si amplia fino a comprendere spazi di lavoro comune e di interazione sociale.

Biblioteche

Intanto, nel Bel Paese, parte l’ennesimo appello in favore delle biblioteche statali. Se ne parla in poche righe, in una pagina interna di Repubblica, in altre poche righe sul Sole 24Ore.
Tutto comincia alla Biblioteca Nazionale di Firenze: le finestre spifferano, il riscaldamento sparisce alla quattro del pomeriggio, dei fondi stanziati non c’è notizia e l’unica stanza calda viene  affittata a Pitti Immagine (gli addetti si presentano indossando magliette con la scritta “studiosi modello”). E, per carità, non trovo scandaloso che in cambio di un po’ di soldi necessari ad aggiustare un lucernario una sala venga affittata per una manifestazione profana com’è una sfilata di moda. Ma forse un ragionamento un po’ più ampio e progettuale non guasterebbe.
Non è facile: in Italia abbiamo qualcosa come 13.000 biblioteche, che fanno capo allo stato, alle regioni e agli enti locali, agli istituti culturali, alle università, alla chiesa e ai privati. Un bel guazzabuglio. Le sole 46 biblioteche statali gestiscono un patrimonio di oltre 40 milioni di esemplari tra libri, manoscritti, incunaboli, stampe, mappe…
Eppure, perfino In Italia, qualche esempio virtuoso e confortante c’è. Il primo che mi viene in mente è la bolognese Salaborsa, bella e animatissima.  Una roba che sembra d’essere, se non proprio a New York, almeno quasi a San Francisco.

Questo post esce anche su internazionale.it. Se vi è piaciuto potreste leggere anche
Libri e lettura in Italia: parole, dati e fatti
Libri, letti e diletti

6 risposte

  1. Una bella biblioteca migliora decisamente la qualità della vita, in provincia in particolare! E per bella non intendo solo esteticamente, ma anche ricca di proposte, personale appassionato ed entusiasta, idee. Abito da qualche anno in una cittadina del profondo nord est, Montebelluna, in provincia di Treviso, dopo aver lasciato la mia amatissima Ferrara. Beh, quando ho attacchi di nostalgia mi rifugio nella nuova, splendida biblioteca, dove porto spessissimo anche il mio bimbo di 2 anni, perchè c’è un fornito e allegro spazio per bambini, con tanto di letture gratuite fatte da volontari bravi ed appassionati. Che meraviglia!

  2. Condivido l’apprezzamento della Sala Borsa della mia città , ma non tanto da mettere in ombra le gradevolissime biblioteche di quartiere e la laboriosità che le anima .Prima o poi qualcuno farà una raccolta\ricerca delle bibliotechine locali e ne scopriremo delle belle! Quel qualcuno potremmo essere noi , o (mi permetto….) una propaggine di noi tipo NeU Staff!

    1. Ciao Mirca.
      NeU Staff è una microcellula già piuttosto oberata da una quantità di lavoro volontario che si somma a quello della sottoscritta. Ma i commenti a questo post sono un ottimo luogo per segnalare e raccontare piccole realtà locali virtuose. So che ce ne sono, e mi auguro che qualcuno lo faccia.

  3. A Firenze c’è la meravigliosa biblioteca delle Oblate, in pieno centro, a 100 metri dal duomo. Biblioteca a scaffale aperto, grande, appena inaugurato, spazio bambini, free WIFI, una terrazza coperta con vista mozzafiato con tavolini liberi e una caffetteria.Una serie di bellissimi chiostri sempre affollati di studenti. Poi emeroteca, sala quotidiani e riviste insomma tutto quello che ci vuole in uno spazio recuperato in maniera fantastica, lascito della passata, e peraltro pessima, gestione Domenici. Personale competente, gentilissimo, amichevole e ovviamente ora a rischio, grazie al nuovo bando del Comune

  4. Grazie di aver riproposto questo tema. Io sono incantata dal doppio sistema bibliotecario integrato di cui mi servo: quello della provincia di Varese e quello della provincia di Milano nord-ovest: un circolo virtuoso fatto di piccole, medie e grandi biblioteche, ciascuna con la propria identità (architettonica, sociale, culturale). Da casa ordino libri sparsi in due province, che tre giorni dopo trovo riuniti ad attendermi in una biblioteca a mia scelta. Ma ogni tanto vado a fare un giro, per vedere come stanno.

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