Nuovo e utile

Campagna per la lettura: poveri libri, e poveri non lettori

Ed eccola qui, l’ennesima campagna per la lettura. È, come le precedenti, sconclusionata e deprimente.
Repubblica diffonde gli ultimi pessimi dati sull’acquisto dei libri in Italia (in flessione del 10% per quantità, del 20% in valore) tratti dal rapporto Nielsen sulla lettura. Minimum Fax ne offre un commento critico e accurato.
La nuova campagna ministeriale di invito alla lettura dovrebbe aiutare a cambiare le cose, no? Ma guardatela, per favore.

UN LIBRO SERVE A CAPIRE CHE COSA VUOL DIRE LA PAROLA “MURO”? Qualcuno può spiegarmi perché i non lettori, che sono il target della campagna, dovrebbero a) bruciare di divorante curiosità per i significati del termine “muro”, b) cercare risposte, da veri sprovveduti, in edicola, in libreria, in biblioteca, quando bastano un dizionario o un clic (e, volendo, un secondo clic)? E perché i medesimi non lettori dovrebbero, dopo questo pellegrinaggio insensato, accendersi d’amore per i libri, secondo i volonterosi ma sfuocati obiettivi strategici?

CONDISCENDENTI E PATERNALISTICI. E infine: qualcuno può spiegarmi perché ai non lettori ci si rivolge sempre in tono paternalistico, sussiegoso e condiscendente? Presentandogli il leggere come un’attività complicata e rituale? E che cos’è questo spot formalmente grazioso, ma figlio di un pensiero misero e strumentale che riduce il leggere a un accumulare parole e notizie, privandolo di ogni dimensione narrativa, passionale, intima, universale? Perché mai una campagna per la lettura dev’essere totalmente priva di una qualsiasi motivazione per affrontare la fatica di leggere, guadagnandosi l’enorme premio del piacere della lettura?

MILLE MOTIVI PER LEGGERE. Leggere libri è interessante, emozionante, utile, divertente, magico. È un gesto creativo: vuol dire ri-creare mondi, viaggiare col pensiero e vivere mille vite. Scoprire. Perdersi e ritrovarsi. Capire. Moltiplicare i secondi e far passare le ore in un lampo. Vuol dire volersi bene. E mille altre cose. Vuol dire entrare nella mente dell’imperatore Adriano e nel cuore di un serial killer o di una dama libertina del ‘700, viaggiare ai confini della galassia, passare attraverso uno specchio, essere una spia ai tempi della Guerra Fredda, un monaco medievale, un pirata, un samurai o una geisha. Vuol dire trovare un’orma su un’isola deserta. Costruire una cattedrale. E vuol dire chiacchierare con gli scienziati e i filosofi, sapere come funziona una società umana o il pianeta, scoprire di che cosa siamo fatti: di DNA, o di carbonio, o di psiche e anima, o di ricordi?

SUSCITARE UNA PASSIONE. Sembra che le campagne italiane per la lettura siano non tanto pensate per i non lettori quanto commissionate da non lettori, che non hanno la più pallida idea di che cosa sia la passione di leggere. E di come la si può suscitare.
Non lo dico da pubblicitaria. Lo dico, prima di tutto, da lettrice.

ALL’ESTERO, INVECE… Eppure sui libri si possono progettare campagne e iniziative entusiasmanti. Ne ho raccolte diverse, stupende (per favore: guardatele. Basta una manciata di minuti) già nel  2009,  ai tempi di quest’altra deludente campagna per la lettura . Che cosa ci vuole a informarsi e magari a copiare quanto di intelligente ed efficace già si fa in paesi che hanno una tradizione di  lettura superiore alla nostra?
Prometto di tornare sull’argomento. Intanto vi ricordo questo recente post dedicato alle biblioteche.

17 risposte

  1. Che cosa ci vuole a informarsi e prendere spunti dal meglio di ciò che si fa all’estero? La testa, ci vuole. La capacità di guardarsi intorno, la curiosità. Il buon senso. Ma questi signori che hanno realizzato l’ultima campagna per la lettura (come quelle precedenti) – committenti e agenzia – mancano di tutto ciò. È buttano via tempo e danaro.

  2. Non l’ho vista fino alla fine. Non ce l’ho fatta. Oddio, non che le campagne ministeriali brillino mai per i contenuti né per come vengono proposti. Siamo anni luce dalle logiche che dovrebbero reggere un tal genere di comunicazione, quasi sempre le (il)logiche sono quelle che tutti, tristemente, ben conosciamo…

  3. Purtroppo l’avevo vista proprio stamattina, su segnalazione degli studenti. Una campagna così può solo far aumentare il Press Divide! Dal momento che Paolo Peluffo è su Twitter, ho provato a dirglielo in diretta. Hai visto mai che usasse i Social per confrontarsi!

  4. se poi andiamo a esaminare il prezzo dei libri, si vede come il loro prezzo nominale sia invariato dal 2002, data di introduzione dell’euro, ma purtroppo la valuta è cambiata e quindi rispetto al potere di acquisto il loro costo è pressochè raddoppiato. si aggiunga a ciò la scellerata legge sull’editoria che in barba al libero mercato, ha “disciplinato” la libertà di concorrenza (in un settore che come detto ha di fatto raddoppiato i propri introiti rispetto alla valuta precedente) ed ecco come non ci sia da stupirsi se i lettori diminuiscono, anzi poiche avrebbero dovuto dimezzarsi, ci si stupisce che ci sia ancora qualcuno che li compri ai costi attuali. E di questo occorre ringraziare l’autore della suddetta scellerata legge. senatore Levi.

  5. … e che dire del leggere ad alta voce un romanzo “a due voci”, insieme a qualcuno che ti è caro..? Sono momenti indimenticabili.

  6. Ho finalmente capito il significato della parola”muro”: l’impossibilità di ottime iniziative private di trovare sostegno dalle istituzioni, che fanno “muro”, per inventare qualcosa NON di nuovo e utile, ma di vecchio e inutile. Nel frattempo, i pochi che cercano di fare qualcosa a favore della lettura si spengono come lumicini per mancanza di fondi. Le idee non mancano. Il problema è il “muro”. Grazie, ora sono confortata sul significato del termine. Ragione per la quale, per inciso, leggo da anni come una forsennata, ed evidentemente senza successo. Ora mi sento finalmente illuminata, e senza neppure fare la fatica di consultare il vocabolario!! Ashkas

  7. Ho letto di voi oggi su Repubblica, non vi conoscevo! pensate a noi editori, in particolare per ragazzi, che vediamo buttare soldi in promozioni alla lettura così tristi per non dire irritanti! da un anno abbiamo lanciato una campagna I libri? Spediamoli a scuola! che ci vedrà in piazza Montecitorio a Roma, in piazza scala a Milano e in tante altri città il prossimo 8 maggio. Saremmo felici se poteste partecipare tutti: sul sito http://www.ilibrispediamoliascuola.it trovate tutto!

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