creatività, equilibrio

Tra creatività, equilibrio e furore iconoclasta – Metodo 39

Creatività ed equilibrio in apparenza stanno in antitesi l’una all’altro. L’equilibrio sembra essere una noiosa faccenda di aggiustamenti sottili e pazienti, di movimenti controllati e irrisori, di cautela, di meticolosità ossessiva, di conservazione e mantenimento, o al massimo di lenta evoluzione dello status quo: guardate questo video.
La creatività sembra essere, invece, un processo violento e turbolento, imprevedibile, segnato da molti aspetti caotici e casuali: you’ve got to crack a few eggs to make an omelette, non puoi fare una frittata senza rompere qualche uovo, dicono gli inglesi per giustificare il trauma del cambiamento. E alla prima voce (rompere le regole) della consistente raccolta di aforismi sulla creatività ospitati da NeU potete trovare molti elogi della distruzione creativa.

Ma perfino per fare una frittata commestibile non si possono rompere, insieme alle uova, tutte le regole della cucina procedendo allegramente a caso: per esempio, non è una buona idea scaraventare le uova sul pavimento, mescolarle nel secchio della spazzatura o provare a cuocerle nello scolapasta.
Il cubismo rompe le regole della prospettiva che trovano la loro espressione perfetta in Piero della Francesca: ma le sue radici affondano nell’impressionismo e i suoi codici continuano a fondarsi su regole ricorrenti e riconoscibili. Per accorgersene, basta confrontare Braque e Picasso.
Conviene mantenere il necessario equilibrio tra rivoluzione o crisi di (alcune o molte) regole e conservazione o evoluzione di altre, di solito più generali. I dilettanti tendono a ignorare questo fatto, sostituendo alla fatica del progetto una dose di energico furore iconoclasta. Ma, come recita una vecchia, indimenticabile campagna pubblicitaria per Pirelli: power is nothing without control.
Tra creatività, equilibrio ed energia non c’è da scegliere, ma da integrare, e questo post vuol essere un elogio dell’equilibrio. Quello magico e lieve dei Mobiles di Alexander Calder. Quello potente, disciplinato e perfetto dei gesti di Nadia Comaneci.

E ancora, a proposito di quel che può succedere in una situazione di equilibri instabili: un meraviglioso film d’animazione del 1989, vincitore dell’Oscar per il miglior cortometraggio, racconta in modo poetico che cosa capita quando manca cooperazione tra gli attori coinvolti. Guardatelo: merita. E se vi sembra che racconti qualcosa anche del tempo presente, beh, credo che abbiate ragione.

Nella Teoria dei giochi si chiama equilibrio di Nash il sistema di strategie che vengono messe in atto da giocatori che non hanno interesse a cooperare, e ciascuno dei quali vuole massimizzare il proprio profitto a prescindere dalle decisioni altrui. L’equilibrio di Nash dà conto dell’escalation degli armamenti durante la Guerra Fredda, viene evocato nel film A beautiful Mind, ed è esemplificato nel Dilemma del prigioniero: due criminali, incarcerati in stanze separate, possono scegliere se confessare o meno il delitto commesso. Se uno solo confessa, viene liberato e l’altro si becca sette anni di galera. Se entrambi confessano, sono sei anni per ciascuno. Se nessuno confessa, è un anno di galera per ciascuno.
È ovvio che la soluzione migliore per entrambi sarebbe non confessare, ma poiché nessuno sa quel che l’altro deciderà di fare, ognuno, razionalmente, confesserà nell’eventualità che l’altro possa a sua volta confessare. il risultato non è il migliore possibile per tutti, ma il migliore possibile “nonostante” tutti.
L’equilibrio di Nash spiega molte strategie competitive messe in atto nel mercato contemporaneo, e se vi sembra che racconti qualcosa del tempo presente, di nuovo, credo che abbiate ragione.

E ora, se volete continuare a meditare sull’equilibrio, questo grazioso video vi può aiutare.

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