Tra emozioni e musica

Tra emozioni e musica, 8 brani per 8 stati d’animo – Idee 106

Oggi il percorso di NeU tra le emozioni prevede una tappa musicale. Ad accompagnarci (grazie!) c’è Bruno Pasini: una vita passata con la musica, dalla discografia (è stato capo della divisione Musica Internazionale per Sony Music e l’elenco degli artisti con cui ha lavorato è impressionante) alla trasmissione XFactor, di cui oggi è responsabile musicale: insomma, non solo un pezzo grosso, ma soprattutto uno che ha nelle orecchie una quantità di musica difficile da immaginare.
Ecco l’itinerario che lui vi propone.
Tutti i pezzi sono linkati in arancio. Se volete, aggiungete nei commenti le vostre liste di emozioni e musica. A tutti, buon ascolto.

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Non è un gioco semplice: per alcune emozioni (tristezza, gioia) c’è l’imbarazzo della scelta tra migliaia di brani musicali che ne descrivono ogni declinazione, ogni colore, a volte semplicemente con una invenzione melodica o armonica. Per altre emozioni più specifiche (fiducia, disgusto, sorpresa) si dipende esclusivamente dal testo. Ho volutamente scelto un solo brano per emozione perché la difficoltà è proprio nella selezione, nella “messa a fuoco”. 
Ecco il mio elenco: ho cercato di essere il più oggettivo e rigoroso possibile. Quando si parla di musica, materia altamente emotiva, è difficilissimo superare questioni biografiche e di gusto personale: dunque preciso che non è la mia lista di canzoni preferite, o delle più belle, ma di quelle, tra le tante possibili, che intercettano efficacemente le 8 emozioni di base secondo Plutchik.

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RABBIA: I Fought The Law – The Clash.
La rabbia, sintomo di disagio sociale o personale, è decisamente una delle emozioni dominanti nel rock. Da sempre. Mi sono venuti in mente moltissimi brani rabbiosi, arrabbiati o solo urlati. Spesso però la rabbia è esibita nelle chitarre elettriche, e alcune canzoni con contenuti politici sono troppo mediate dalla necessità di mandare un messaggio chiaro per  riuscire ad esprimere  un’emozione viscerale ed estemporanea come questa.
Scelgo una canzone emblematica nella versione di un gruppo emblematico: I Fought The Law dei Clash, un’emanazione del punk che è per eccellenza il genere musicale della rabbia e dell’insofferenza, dell’anarchia e della protesta contro ogni forma di controllo e di potere.  È la cover di un brano scritto nel 1959 da Sonny Curtis che, nell’interpretazione dei Clash, raggiunge il successo e assume una connotazione più dura e contemporanea dell’originale. In versioni ancora successive, come quella dei Dead Kennedys, la frase ” I fought the law and the law won” diventa ” I fought the law and I won”.

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TRISTEZZA: Ev’ry Time We Say Goodbye – Cole Porter. 
La tristezza è, in musica, l’emozione forse più minuziosamente sondata e descritta in tutti le sue sfumature: dal languore dell’infelicità amorosa alla malinconia per la perdita o l’abbandono. La canzone che ho scelto parla della tristezza che procura il congedo da chi si ama (“every time we say goodbye I die a little”). La scelgo non solo perché è una bellissima canzone, ma perché in un preciso passaggio, sia lirico sia melodico, distilla il più profondo degli struggimenti.  Lo fa nel punto in cui recita “How strange the change from major to minor every time we say goodbye” (che strano il cambio da “maggiore” a “minore” ogni volta che ci congediamo”). Esattamente in corrispondenza delle parole “change from major to minor” c’è un cambio melodico da un accordo in maggiore a uno in minore. Dalla felicità alla tristezza. Una lezione di musicologia e semantica che arriva dritta al cuore.
La mia versione preferita di questo brano è quella di Annie Lennox,  il cui video è stato filmato nella stanza d’ospedale dove si stava spegnendo il regista Derek Jarman. Il “goodbye” della canzone evoca così un congedo definitivo.

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GIOIA: Isn’t She Lovely – Stevie Wonder.
Se la tristezza è inevitabilmente legata alla perdita, alla morte, la gioia è legata alla vita, alla nascita, alla rinascita. Anche qui nessun dubbio sulla scelta del brano: Isn’t She Lovely di Stevie Wonder.
Nel periodo in cui nasce la sua primogenita Aisha (per cui la canzone è scritta) Stevie Wonder firma uno dei dischi più belli della musica pop, pieno di una inesauribile creatività e vitalità. Guarda caso, l’album si intitola “Songs In The Key Of Life”. La canzone in questione, benché abusata, esplode ancora come un potente inno alla vita.

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ATTESA: In The Air Tonight – Phil Collins.
Si aspetta l’estate, si aspetta una telefonata, si aspetta il momento giusto, si aspetta di mettere una bomba, si aspetta la rivoluzione. Le canzoni sono piene di attese e si attende soprattutto l’amore, in uno stato di sospensione (quando si aspetta non si è, si aspetta di essere). Per questo la canzone che scelgo è  “In The Air Tonight”  non tanto per quello che dice (“I can feel it coming in the air tonight, Oh Lord, I’ve been waiting for this moment for all my life”), ma perché nella musica e nell’arrangiamento di questo brano c’è qualcosa di sospeso e rarefatto che restituisce l’incertezza  e il rimando dell’attesa.

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PAURA: Secondo movimento (molto vivace) della Sinfonia numero 9 in re minore – Ludwig van Beethoven.
Più che raccontare in specifico la paura, la musica è un tramite efficacissimo per sottolineare o predisporre all’ansia,  alla tensione, al delirio.  Per, questo parlando di paura, il pensiero va subito alle colonne sonore: dagli archi stridenti di Psycho ai sintetizzatori baroccheggianti di Profondo rosso.
Per me il lato oscuro ed esaltato della natura umana e la paura che consegue al suo scatenarsi è  raccolto perfettamente nell’incipit del secondo movimento della Nona di Beethoven:  un brano incalzante di follia controllata, non a caso usato da Kubrick in Arancia Meccanica.

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DISGUSTO: Ma che bontà – Mina.
Un’emozione così specifica è difficile da trovare in una canzone. Se non la conoscete, ascoltatevi Ma che bontà di Mina. Le basta una parola, l’ultima della canzone, per rivelare, con impagabile ironia, profondo disgusto.

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SORPRESA: I  Don’t Know How To Love Himda Jesus Christ Superstar.
Nella musica popolare è quasi sempre l’amore il principale veicolo di qualsiasi cosa, anche di sorpresa. Tra le tantissime possibili tipologie di stupore ho scelto l’incredulità di fronte a un cambiamento portato dall’amore: quello descritto  con  grande delicatezza e verosimiglianza dalla Maddalena di Jesus Christ Superstar  in “I Don’t Know How To Love Him”
Lei, che di uomini ha grande esperienza, si ritrova a non sapere come amare ” lui”, Gesu’. Si ritrova cambiata (“In the past few days  when I’ve seen myself I seemed like someone else”), desiderosa di essere ricambiata nel suo amore eppure spaventata di fronte all’idea di poterlo essere  (‘Yet, if he said he loved me, I’d be lost. I’d be frightened”) e  con grande sorpresa capisce di essere di fronte a un sentimento che non sa come affrontare.

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FIDUCIA: I.G.Y. (What a Beautiful World This Will Be)Donald Fagen.
Una canzone che parla della fiducia nel futuro di un intero popolo (gli americani) in un momento specifico della loro storia (i primi anni Sessanta). Un futuro che parla di conquista dello spazio, di modernità in cui tutti sarebbero stati “eternally free and eternally young”. Una fiducia che (è il tema dell’album del 1982 The Nightflight di Donald Fagen) sarà scossa irreparabilmente dall’invasione della Baia dei porci e dall’inizio della Guerra Fredda.
Ma la canzone (che è la prima dell’album e dunque l’inizio del racconto), con il suo ritmo in levare, la solarità dei suoi fiati, e la sua impeccabile e tersa produzione parla di fiducia e del domani brillante di un popolo che si credeva invincibile ed eterno. Come hanno creduto di essere tutti i baby boomers.

Se vi è piaciuto questo post, leggete gli altri che NeU ha già pubblicato sulle emozioni:
Idee 102: la potenza delle emozioni
Idee 103: un alfabeto emotivo, in 13 film
Idee 105: gestire le emozioni

6 risposte

  1. Mia lista. Rabbia: The pride, Isley Brothers.Tristezza:Night and day, Cole Porter.Gioia: Ngiculela – es una estoria, Stevie wonder (stesso album).Attesa:Time waits for no one, the Jackson.Paura: Heart and soul, Joy division.Disgusto: Mon Amour, Gigi d’alessio. Sorpresa: It’s my turn, Diana ross
    Fiducia:I.G.Y (what a wanderfoul word this will be) Donald Fagen. Aggiungo che Songs in the key of life di Stevie Wonder e The Nightfly di Donald Fagen sono tra i cento lp più belli della storia della musica (per me)

  2. The Theory of Musical Equilibration states that in contrast to previous hypotheses, music does not directly describe emotions: instead, it evokes processes of will which the listener identifies with.

    A major chord is something we generally identify with the message, “I want to!”. The experience of listening to a minor chord can be compared to the message conveyed when someone says, “No more.” If someone were to say the words “no more” slowly and quietly, they would create the impression of being sad, whereas if they were to scream it quickly and loudly, they would be come across as furious. This distinction also applies for the emotional character of a minor chord: if a minor harmony is repeated faster and at greater volume, its sad nature appears to have suddenly turned into fury.

    The Theory of Musical Equilibration applies this principle as it constructs a system which outlines and explains the emotional nature of musical harmonies, for example why a diminished chord is well-suited as the score for film scenes involving fear, or how an augmented chord can convey amazement and astonishment. You can get more information on the link Journal of Psychology & Psychotherapy or on the link Music and Emotions .

    Daniela Willimek, pianist, Karlsruhe University of Music, Germany

    Bernd Willimek, musictheorist

  3. L’umore cambia in relazione al genere di musica e, di conseguenza. le emozioni che si avvertono sono strettamente legate alle esecuzione dei vari brani proposti. In generale
    è un ottimo allenamento per misurare le proprie capacità ricettive e, senza mezzi termini,scegliere il proprio grado di emozione.

  4. Nella mia formazione e nel mio lavoro ho spesso a che fare con le emozioni e, essendo appassionata di musica e incuriosita dalle commistioni sensate, ho grandemente apprezzato il vostro articolo e i brani scelti. D’altra parte, la musica è un’incredibile e indiscutibile fonte di emozioni ed è capace di enfatizzarle o acquietarle come poche altre cose. Complimenti all’autore.

  5. Avendo Alexa in casa abbiamo potuto divertirci ascoltando i brani e rileggendo le scritte sul computer per ogni canzone mi sono reso conto di quanto il suono e la voce del cantante potesse rispecchiare quel sentimento

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