espressioni latine

Alibi, gratis, sponsor, video… 80 espressioni latine usate in italiano

Espressioni latine che usiamo in italiano, nel linguaggio corrente: in questa pagina ne ho messe insieme ottanta. Spesso le adoperiamo senza nemmeno sapere o ricordare che di espressioni latine si tratta, ed è proprio questo che rende interessante la lista.
Per essere decentemente certa di non aver scritto sciocchezze, non mi sono limitata a confrontare, integrare e verificare materiali esistenti in rete e a farmi un bel giro di dizionari, ma ho chiesto una supervisione (grazie!) al mio amico Fabio Massimo Rossi: uno che, oltre a essere un eccellente latinista, sarebbe in grado di insegnare il latino a un tapiro (giuro, l’ho visto all’opera. Beh, non con un tapiro, ma quasi).

Un bell’articolo sul sito dell’Accademia della Crusca racconta come il latino sia entrato nel nostro linguaggio per due vie distinte: da una parte (e questa è la via più lunga, e percorsa da migliaia di termini) l’italiano che parliamo si è formato a partire dal latino per metamorfosi successive. Dall’altra (è la via più breve) alcune espressioni latine peculiari, colte o specialistiche sono state importate direttamente, e senza alcuna modifica, dal latino nell’italiano. Diverse, lo vedrete, sono ampiamente diffuse.
Una terza via, non così breve e non così lineare, passa dall’inglese: la lingua che maggiormente, nel corso della sua storia, ha sfruttato il latino per il recupero e la coniazione di nuove parole, tanto da farla definire da Tullio De Mauro “la più latinizzata e neolatinizzata lingua del mondo non neolatino”.

È questo il motivo per cui alcune espressioni latine usate in italiano vengono, invece, prese per inglesi. Così, come racconta la Crusca, capita di sentire bizzarre realizzazioni ibride e decisamente divertenti come sine die pronunciato” all’inglese” sain dai. Aggiungo che mi è  capitato di sentire uno stupefacente erréta corràig per errata corrige.
Però, dai: quando si tratta di “vere” espressioni latine, varrebbe la pena di pronunciarle come si scrivono, no? E bisogna considerarle invariabili: è il caso di tutor, di forum, di auditorium, di sponsor. Per curriculum, invece, Crusca e Treccani suggeriscono il plurale curricula, ma la stessa Treccani, altrove, sembra sostenere una tesi diversa.

Già: e come la mettiamo con mass media e summit? Beh, summit deriva dal latino ma non è una parola latina (infatti non la trovate nella lista) e prima di tornare da noi con il suo significato attuale si è fatta un bel giro tra Francia e Inghilterra. E mass media è puro latino per metà. Forse, chi usa solo la metà latina potrebbe dire medium e media.
La Crusca scrive che entrambe le pronunce, l’inglese e l’italiana, sono accettabili, e che l’importante è essere coerenti: utilizzare o un tipo o l’altro di pronuncia per entrambi i termini, o anche scegliere quella più adatta al contesto, rimanendo sempre consapevoli della storia che tali termini hanno avuto. Mi sembra una posizione di buonsenso e anch’io mi regolo così.

Infine. Ho evitato di aggiungere alla lista formule, motti, proverbi, sentenze e citazioni latine come lupus in fabula o conditio sine qua non per tre motivi: sono una quantità, la loro matrice latina è più che chiara e in rete si trovano diversi elenchi esaurienti. Per esempio quello di Aforismario, o quest’altro di Digilander, che mette in fila i tantissimi latinismi usati in ambito giuridico.
Ed eccovi, finalmente, la lista. Come sempre note, precisazioni e integrazioni sono benvenute. Se vi piace questo articolo, forse potreste anche leggere 300 parole da dire in italiano.

Latino_italiano

25 risposte

  1. So che è parecchio OT, ma appena ho letto “agenda” mi son tornate in mente 3 parole prese dalla perifrastica passiva… “agenda” non son generiche “cose da fare”, ma cose che devono essere fatte, così come “mutanda” (indumento che deve essere cambiato) e “merenda” (cibo che devi meritarti dopo aver fatto i compiti 😉

  2. Se per una volta è ammesso un contributo “cartaceo”, il domatore di tapiri si permette di suggerire al mondo l’aureo libello “L’ape latina”, pubblicato secoli fa da Hoepli ma ancora circolante, dove si trovano tutte, ma proprio tutte le espressioni, locuzioni e sentenze latine (e i proverbi, perché no). È una miniera.

  3. Aggiungiamo captatio benevolentiae: nel gruppo FB “Un posto al copy” è diventato un caso! 🙂
    L

  4. …eppure come sarebbe bello non sentire più la locuzione latina “fumus persecutionis”…

  5. In fieri, elegante alternativa del “work-in-progress”. “Usucapione”, temuto ricatto degli amici quando si dimenticano oggetti a casa loro per troppo tempo 🙂

  6. Ciao Annamaria, mia cognata ed io ci stiamo divertendo a rimpolpare la cacciagione.

    De cuius
    Sic et simpliciter
    Ad maiora
    Simposio
    Ad Honorem
    Ad personam
    Honoris causa
    Brevi manu

    Ad maiora, appunto *_))

    1. Nelle vostre elucubrazioni latiniste ci sguazzo come pochi!
      Mi inserisco senza nuovi contributi solo per puntualizzare che alcuni intendono (erroneamente, si capisce) errata corrige (pronunciata corrìge) come un aggettivo + sostantivo femminile. E quindi scrivono “un’errata corrige” con l’apostrofo. Al contrario si tratta di complemento oggetto + verbo all’imperativo e quindi mi sento di dire che l’apostrofo non ci vuole: un errata corrige, degli errata corrige.

      Che ne dite?

  7. Non vorei incorrere in violazioni delle policy (sorry! politiche) di utilizzo corretto del sito, ma la curiosità mi spinge comunque a porre la mia domanda 🙂 …
    I termini cunnilingus e fellatio rientranoo nella lista in argomento ?

    1. Ciao Angelo.
      Il dizionario Treccani mi dice che il primo dei due termini è latino, e che il secondo è, invece, una voce pseudo-latina.
      Vuol dire che, se riedito la lista, e dopo aver chiesto lumi e conferme al domatore di tapiri, eventualmente inserirò il primo dei due termini. Che non ripeto qui solo per non incoraggiare troppo Google a indicizzare questo articolo in modo inopportuno. 🙂

  8. Tra le parole latine entrate in italiano dall’inglese aggiungo focus, per ora presente nei dizionari di italiano solo come termine specialistico usato in medicina, linguistica e informatica. Nei media invece è una parola ormai molto diffusa con il significato generico che ha in inglese di “cosa, persona o situazione a cui si presta particolare attenzione”, “centro dell’interesse”, “punto focale”.

  9. Delle parole plus e medium, parlando di pubblicità, preferisco la pronuncia plàs e mèdium (midia al plurale) perché, pur essendo derivate dal latino, nella lingua anglosassone hanno cambiato significato: plus in questo contesto non significa solo più, come in latino, ma punti di forza, vantaggi, miglioramenti che il prodotto o il servizio hanno rispetto alla concorrenza; così come medium non significa solo strumento, utensile, ma mezzo di comunicazione di massa. Ritengo che le parole vadano lette con la pronuncia della lingua nella quale hanno senso, come dire nel loro codice. Mentre quando abbiamo parole che non hanno cambiato senso, tipo stadium, iunior, senior, per me, vanno lette con la pronuncia latina. Ancora complimenti e ringraziamenti ad Annamaria Testa per questo interessntissimo e utilissimo blog, Nuovo e Utile, lo leggo sempre con vivo interesse.

  10. Aggiungerei alla lista anche:
    “OBTORTO COLLO” –> forzatamente
    “LAPIS” –> “lapis haematitas” –> “pietra di ematite” è rimasto per indicare genericamente le matite anche quando è stata introdotta la grafite al posto dell’ematite, che in realtà dà il nome anche a MATITE appunto..
    Segnalo poi queste locuzioni, che appaiono marcatamente latine, ma che sono state bistrattate in tutti i modi, al punto da far pensare che molti non siano a conoscenza della loro origine
    “DE VISU” –> “di persona”
    “CUI PRODEST?” –> “A chi giova?”
    “CAVE CANEM” –> “Attenti al cane”

  11. V. Siamo tutti latinisti, Cesare Marchi (1992) o L’ape latina di Giuseppe Fumagalli (1987) e altri.

  12. Suggerisco, per l’uso del latino in inglese, due locuzioni, che quando scrivo in inglese e si presenta l’occasione (parlo di articoli, libri, o comunque documenti ufficiali) uso sempre: i.e. (id est, cioè) ed e.g. (exemplum gratia, per esempio)

  13. Solo una curiosità: legenda e leggenda credo siano due cose diverse. La prima indica un racconto “mitologico” la seconda ha come definizione quella indicata nell’articolo. Ma appunto, non si dovrebbe scrivere con due g?

    1. Ciao Silvia.
      Un veloce controllo mi dice questo:
      – le due cose sono diverse, ma le due parole hanno la medesima origine (entrambe vengono dal latino medievale legenda, il plurale sostantivato di legendus, gerundivo di “legere”).
      http://www.garzantilinguistica.it/ricerca/?q=legenda

      Qui un articolo sulle differenze tra “legenda” e leggenda”: http://www.nanopress.it/cultura/2015/03/10/si-scrive-leggenda-o-legenda/57795/

      Treccani, invece, considera “legenda” come “forma latina usata spesso invece della corrispondente ital. leggenda”, nell’accezione “cose da leggere”.
      http://www.treccani.it/vocabolario/legenda/

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