Nuovo e utile

Far ginnastica con le parole e la scrittura

Si chiama Minuti scritti. È appena uscito. Vi dico di che si tratta.
È un libro di poco più di 200 pagine. Nasce da un corso di tre giorni, intitolato Scrittura indolenzita? Facciamo stretching che ho tenuto nel 2012 al Festival di Internazionale.
Propone – ecco il perché del titolo – una progressione di brevi esercizi di scrittura da farsi in tempi molto ridotti (dai cinque minuti alla mezz’ora), ciascuno corredato da un commento e da alcune prove, vere, realizzate dai partecipanti al corso. Ho aggiunto un paio di esercizi pubblicati su NeU: ecco perché alcuni di voi ritroveranno le proprie proposte in quelle pagine.
Gli esercizi sono abbastanza curiosi. Si possono fare da soli, o insieme a un amico, o in aula. Il mio sogno è che qualche prof li proponga ai suoi studenti e poi mi dica com’è andata.

Almeno nelle mie intenzioni, Minuti scritti potrebbe servire a diverse cosucce. Prima di tutto, a divertirsi con la scrittura, che è una roba sì seria, ma non sussiegosa. E poi: a ragionare su quanto viene prima dello scrivere (il modo in cui si osservano le cose, per esempio, e il punto di vista che si assume) e su quanto viene dopo (il modo in cui si rilegge e si corregge).
Ma Minuti scritti non è un corso di scrittura creativa. È uno strano attrezzo che ha due peculiarità.
– permette di fare confronti realistici tra quanto ciascuno scrive e quanto, posti in condizioni analoghe, hanno scritto altri: non grandi autori ma gente comune, che però se la cava più che discretamente. Misurarsi con altri permette di mettere a fuoco aree di forza e di debolezza e di scoprire possibili tracce alternative di pensiero.
– forza il ritmo dello scrivere, proponendo compiti semplici ma riducendo il tempo cronologico disponibile per ciascuno svolgimento. Per dire il motivo per cui questa pratica può risultare utile devo fare una digressione.

Il pensiero logico è lento, si sviluppa per sequenze ordinate, chiede un alto livello di attenzione focalizzata. Entrare in questo stato mentale è tutto sommato semplice: basta concentrarsi sul proprio compito e svolgerlo procedendo con metodo, passo dopo passo.
Il pensiero creativo procede caotico, per associazioni velocissime. Quando tutto funziona, cosa che non sempre capita, è talmente fluido e rapido che sembra andare avanti da solo. Ma – qui sta il punto – accedere a questo stato mentale è più difficile ed è, per certi versi, controintuitivo: da una parte bisogna sfuocare l’attenzione, ridurre il livello di vigilanza e “spegnere” il ragionamento logico. Dall’altra bisogna lasciar correre il pensiero senza frenarlo.
Avere un vincolo di tempo molto stretto (ma, ripeto, realistico) su un compito limitato, chiaro e non risolvibile per vie logiche è un modo per cambiare ritmo forzandosi a passare da un tipo di pensiero all’altro: più o meno come fare flessioni, o esercizi per gli addominali, è un modo per forzarsi a usare certi muscoli. La seconda metà dell’ultimo capitolo entra nel dettaglio di questo e di altri, chiamiamoli così, meccanismi utili a innescare il pensiero creativo.

Al corso tutto questo ha funzionato. Potrebbe funzionare anche sulle pagine.
Se tutto ciò vi incuriosisce e decidete di mettervi alla prova, poi fatemi sapere che cosa avete scoperto: basta un commento a questo post.
Ehi… però ricordatevi che non è una gara e che individuare, attraverso il confronto, aree di debolezza su cui lavorare è quasi più importante che verificare le proprie aree di forza. E poi: se volete usare davvero il libro, seguite le istruzioni e fate gli esercizi rispettando i tempi.
Altrimenti è come pensare che, per far ginnastica, sia sufficiente stare a guardare qualcun altro che la fa.

Ah, dimenticavo. Presento Minuti scritti al Festival di Internazionale, a Ferrara, domenica 6 ottobre alle 15.30.

28 risposte

  1. Lo metto in wishlist perché mi sembra interessante, ma soprattutto UTILE. Scrivere è il mio mestiere, ma un po’ di esercizio quotidiano, guidato, non fa mai male!
    Complimenti per l’idea.

    ps. Rifarete il corso? Così magari mi organizzo 😉

  2. Ciao Beatrice. Faccio un altro corso, con le stesse logiche ma contenuti diversi, questa settimana, di nuovo al Festival. E poi chissà, magari ancora l’anno prossimo.

  3. Lo leggerò senz’altro! Colgo l’occasione per ringraziarla del libro “La trama lucente”, utilissimo per avere una panoramica chiara del pensiero “non logico” e delle sue complessità. L’ho letto sulla spiaggia e pensavo di inserirlo tra i testi consigliati di un mio futuro laboratorio.

  4. Pensiero veloce e lento…va bene per valutare le macchine. Il pensiero umano è nel tempo. In lui procede e da lui procede. Sempre in quello. di tempo. Il pensiero creativo è un concetto utile al bisogno di controllo sulla velocità impostaci dal mondo. A me, quando vado forte mi viene la faccia da cazzo (concentrato come lui). Complimenti per i ‘minuti’. I minuti contatti.

  5. Mi occupo, all’interno del mio corso di “progettazione della sicurezza” ad Architettura, dei processi legati alla comunicazione del progetto attraverso approcci multidisciplinari.
    Avevo già inserito la lettura di “Farsi capire”. Ci metterò anche questo. Grazie.

  6. Vado subito ad acquistarlo. Anch’io faccio esercizi di scrittura durante le mie lezioni universitarie. Credo che, come al solito per i suoi libri, anche questo sarà molto interessante ed istruttivo. Nel 1997/2003 pubblicai con la FrancoAngeli “Creatività & Pubblicità”, ancora oggi ripubblicato. Cordiali saluti. Geppi De Liso

  7. Ciao Annamaria,
    sono Maria (Ria), una delle partecipanti al corso dell’edizione 2012. Grazie ancora per la bellissima esperienza. Cercherò subito il libro e spero di rileggerti, rileggermi e rileggere i compagni di avventura. 🙂
    Un abbraccio e spero di frequentare in futuro nuovi corsi con te.
    A presto,
    Maria

    1. Ciao Maria. Minuti scritti nasce proprio dalla consapevolezza che nel corso 2012 sono successe molte cose belle e interessanti. Felice che anche tu ne conservi un buon ricordo.
      Quest’anno ho cambiato prospettiva: narrativa di genere. Partecipanti, ancora una volta, fantastici. L’anno prossimo… chissà, vedrò di inventarmi qualcos’altro di nuovo.

  8. sono un’insegnante di scuola superiore e cerco sempre modi nuovi di sperimentare la scrittura in classe, nel timore di incancrenirmi in una prospettiva “scolastica” nel senso deteriore del termine … quindi grazie!

  9. Non riesco a scaricare l’anteprima de “La trama lucente”. Peccato. Li prenderò entrambi.

  10. Meraviglioso testo!
    Concreto, si legge rapidamente, permette di scoprire tanto sulla scrittura e sui propri difetti.
    È stimolante, ho seguito il consiglio di comprare “Gli attrezzi del narratore”.
    Appena finito si rilegge tutto e mi lascio trasportare dalla scrittura.

    Grazie!

  11. Breve premessa:
    Non so come sia finito su questo articolo, non leggo molto e soprattutto… Non scrivo mai..

    Sta di fatto che incuriosito e divertito dalla proposta.. Ho acquistato il libro e nel tempo libero, passo dopo passo, sto progredendo negli esercizi..

    I miei complimenti!! Davvero interessante!! Mi sta piacendo da matti, lo considero un regalo che molti dovrebbero procurarsi. Grazie Anna!

  12. Ho acquistato il libro con l’intenzione di gustarmelo “a piccoli sorsi” durante le vacanza di Natale, come un buon bicchiere d’acqua … Però la curiosità era tanta e l’ho già iniziato affrontando solo il primo test che guarda caso parla proprio di un bicchiere d’acqua … 
    Quasi 11 minuti e non 10 … (non avevo messo un timer…):

    Gentile lettore,
    davanti a te trovi:

    1. Un contenitore chiamato bicchiere
    a. Questo bicchiere è costruito con un materiale trasparente detto vetro.
    b. I bicchieri possono essere costruiti anche con altri materiali, es: plastica, legno metallo, ecc.
    c. Il bicchiere viene utilizzato normalmente per contenere liquidi da bere.

    2. Un liquido trasparente e inodore chiamato acqua contenuto nel bicchiere
    a. L’acqua è fondamentale nella alimentazione umana
    b. L’acqua è dissetante
    c. L’acqua, essendo un liquido, potrebbe bagnare te o oggetti attorno a te se rovesciata dal bicchiere

    Cosa devi fare con questo bicchiere?
    1. Afferra il bicchiere senza stringere troppo (il vetro potrebbe rompersi e tagliarti)
    2. Avvicina delicatamente il bicchiere alle labbra
    3. Fai attenzione a non inclinare troppo il bicchiere per non rovesciare acqua
    4. Bevi l’acqua contenuta nel bicchiere

    @Annamaria: sono solo all’inizio, ma la sensazione è che ancora una volta TU abbia colpito nel segno. Complimenti !!!

  13. l’anteprima del libro è molto stimolante. è impossibile fermarsi e non essere attratti dagli esercizi seguenti!
    mi auguro esca presto una una versione ebook. vivo in francia e le spese di spedizione sono un pò care.

    Grazie Annamaria, ricette interessanti e divertenti!

  14. Ciao Anna,
    premetto che il libro mi piacerebbe leggerlo (e testarlo) a prescindere. Ma mi piace fare l’avvocato del diavolo.
    Mi spieghi perché gli esercizi che proponi devono esser svolti nel tempo indicato?
    E ancora di più, tu credi allora in quei forum dove i vari concorsi richiedono l’osservanza di due/tre settimane, o un mese?
    Buona giornata, Anna

  15. https://nuovoeutile.it/far-ginnastica-le-parole/
    Ciao,
    mi son scaricato da questo tuo blog le prime pagine del libro.
    Dirti che è un prodotto originale è banale? È semplicistico? Ma lo è, tanto che mi son convinto ad acquistarlo.
    Una premessa, non mi piacciono i manuali zeppi di regole e norme, mi annoiano; mi sanno di “Io ho il verbo, tu ascoltami e fa quello che dico io”: si sa, le regole son fatte per essere trasgredite (poi se l’eccezione è fatta da un nome si dice licenza, se la fa Pinco Pallo viene bollata come errore. Ma transeat). Non credo che un tipo può diventar scrittore solo seguendo regole e principi, bisogna insistere su altro: la creatività, l’apertura mentale appunto. Quello che tu proponi.
    Tu parli e scrivi (e solleciti il lettore a fare lo stesso con i tuoi esercizi) di qualcosa che è più intriso di senso specifico, a mio avviso. E la cosa che mi colpisce di più, e positivamente, è leggere frasi e pensieri, come posso dire, non proprio romanzati, tecnici direi (nell’accezione più ampia no!). Segno di maggior garanzia se a pensarlo è una che non impegna il suo tempo quotidiano nella scrittura creativa.
    Ho letto che sei stra-impegnata, ma 28 secondi puoi sprecarli per leggere “quattro” righe, no?
    Buona giornata

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