creatività

Creatività per regalarsi la vita – Idee 81

Ugo Sgrosso scrive a NeU.
Ho 79 anni. 
A volte la scarsa memoria, che ho da quando ero bambino, (non) mi aiuta ad accettare nuovi stimoli. Eppure lotto, per contrastare il mio istintivo rifiuto alle numerose novità che mi giungono dal mondo esterno. 
Ovviamente la mia memoria, già tanto carente, sta ulteriormente peggiorando. Mi piacerebbe migliorare la mia creatività. 
Accetto consigli.
 Grazie per la vita che mi regalate.


Caro Ugo,
credo che il primo modo per migliorare la creatività sia essere convinti che la creatività si può esprimere e migliorare a qualsiasi età. Si può davvero, e non lo dico così per dire. Ho dedicato a questo argomento diverse pagine de La trama lucente, raccogliendo storie esemplari e dati: linko qui il capitolo e ti suggerisco di dargli un’occhiata.
Il secondo modo è sapere che il segreto della longevità è l’istruzione. E se da ragazzo hai avuto la fortuna di poter studiare, se adesso leggi e giri per il web, se alimenti la tua curiosità e ogni volta impari qualcosa di nuovo anche quando la memoria fa le bizze, beh, è una cosa buona per la creatività: senza nuovi stimoli è difficile avere nuove idee.

Hai qualche talento o qualche passione? Ti piace scrivere, disegnare, dipingere, fotografare, costruire oggetti, suonare uno strumento…? O vorresti imparare a fare una di queste cose? Dacci dentro, ma sul serio e con l’obiettivo di  ottenere un risultato che vale, piccolo o grande che sia.
Il mio prof di  filosofia del liceo (91) compone e invia a noi, ex studenti, magnfiche e feroci filastrocche satiriche:  Ritinto il capino, / eretto, ultrateso, / eterno il sorriso, / il collo proteso, / per crescere ancora / andrebbe in malora, / darebbe un miliardo / per questo traguardo. / Ma nano rimane / la voglia sua è inane: / un nano bugiardo, /  presunto maliardo, /  un nano insipiente / di corpo e di mente (…).
Mio padre (91 anche lui) continua a lavorare, e accanitamente, a un progetto di motore marino. Giancarlo Livraghi  (86) tiene un ottimo blog, che si chiama Gandalf. Lo stereotipo diffuso ci invita a immaginare giovani talentuosi. Ma, poiché la speranza di vita sta continuando a crescere, immagino che sempre più spesso si comincerà a pensare alla vecchiaia come a un’età in cui è (finalmente) possibile esprimere in assoluta libertà i propri talenti. E, per quanto mi riguarda, ho proprio intenzione di darmi da fare perché sia così.

La memoria è una faccenda strana. Con gli anni cambia. Comunque le emozioni positive aiutano a fissare il ricordo e l’esercizio fisico accresce l’ippocampo, la parte di cervello che presiede la funzione del ricordare. Se l’argomento ti interessa, potresti leggere L’arte di ricordare di Alberto Oliverio.

Concludo con qualche consiglio spicciolo: divertiti a introdurre qualche variazione nelle tue abitudini quotidiane (i percorsi che fai, la routine con cui ti vesti). Non aver paura di fare errori: fanno parte di qualsiasi processo creativo, e a volte lo accendono.
Ciascun problema (e non è solo un modo di dire consolatorio) si porta dietro un’opportunità, perfino la questione della memoria: per esempio, potresti inventarti ricordi nuovi di zecca e provare a scriverli (già che ci sei, concediti di esagerare: puoi perfino “ricordare” la volta che hai scalato l’Everest o che hai sedotto Marilyn Monroe). Ascolta musica che non conosci.  Prova a cambiare la prospettiva con cui ti guardi attorno, focalizzandoti  alternativamente sui dettagli e sull’insieme. Fatti domande apparentemente oziose: … perché succede? … a che cosa può servire?… come funziona? … che cos’altro potrebbe essere? … in che altro modo si può usare? … come si può migliorare? e  così via. E considera che lo humour è una delle migliori espressioni della creatività.

12 risposte

  1. Caro Ugo buongiorno,
    sono PauL, ho 32 anni (sono Milanese) e scrivo da Bologna; mi permetto di elencare due o tre consigli per affrontare il tema (che mi sembra di ordinaria amministrazione).
    -Si compri una bel quaderno (senza badare a spese), una penna comoda e resistente e appunti (giorno per giorno):
    -i sogni,
    -la situazione meteo,
    -quello che mangia e
    -delle riflessioni personali
    sulle persone che ha incontrato
    -Cerchi di fare delle passeggiate di almeno 1 ora al giorno (giovano sempre, a mente e corpo).
    -Cerchi anche di trovare (almeno) un conoscente al giorno, e ascoltare quello che ha da dire (è utile, interessante ed altruista).
    Ora le riporto anche tre consigli pratici per la memoria e contro l’ invecchiamente cerebrale:
    1) mangi 5 noci al giorno e un cucchiaio di semi di girasole.
    2)la sera, in casa, provi a muoversi nel buio ad occhi chiusi (come se fosse un non vedente). Questo aiuta ad aumentare le connessioni dei neuroni.
    3)oltre alle “sacrosante” 8 ore di sonno notturno, aggiunga (qualora non lo facesse già), 50 minuti di riposino dalle 14:00 del pomeriggio in poi.
    Cordialmente,
    PauL

  2. E’ sempre un piacere legge Annamaria Testa, specie quando viene stimolata da interlocutori intelligenti come il Signor Ugo.
    Grazie ad entrambi per aver rallegrato questa giornata.
    (:o)

    marco

  3. Siete mitici!
    Già intorno alla quarantina non posso più ignorare una delle faccende più ovvie : che la lingua inglese è indispensabile maneggiarla. Tergiverso, lascio perdere. mi affido a quanto basta alla sopravvivenza più o meno turistica, intanto arriva la cinquantina e decido di fare più seriamente . Ciò chi rende più di buon umore nel farlo ? frequentare un corso per matricole universitarie dove trovo i miei appena ex studenti e i loro ritagli di tempo dove mi correggono, inviano canzoni, materiali e scambi vari ( in cambio di dritte per esami della mia disciplina ricevo inglese a gogò e soprattutto parole in musiche che mai avrei
    incontrato). Prossima sfida: un’attività manuale guidata dal maestro ortolano AnnaMaria, team ,Ugo , Vi stringo sempre di più la mano

  4. eccellente articolo, incoraggiante e veritiero. Sul tema consiglio la lettura de:”Il paradosso della saggezza” -Elkhonon Goldberg- Ponte alle Grazie-

  5. Bello…
    “i vecchi dovrebbero essere esploratori”, dice TS Eliot nei Quattro Quartetti (ehi, me lo ricordo ancora!) e penso anche a Wallace Stevens, grande poeta americano che dopo i settanta scrisse versi pieni di pazza energia creativa. In un discorso che tenne poco prima di morire Stevens ricordò la “grandezza che è più in là, il potere sulla mente che è nella mente stessa, la vastità incalcolabile dell’immaginazione che si riflette in noi e intorno a noi” … Lo leggo come un invito ad osare, a sciogliere le vele e lasciarsi scompigliare dal vento le idee e i capelli bianchi. Spero di non scordarmelo quando arriverà il momento..

  6. Carissimo Ugo, ho letto con commozione la tua garbata richiesta di consigli.
    Intanto non credo affatto che tu sia vecchio e credo che i suggerimenti di Annamaria e di altri, a cui aggiungo i miei, siano preziosi e testimonino una solidarietà che ancora c’é.
    Mi pare bellissimo!.

    – La mia mamma ha 97 anni suonati. Tre anni fa abbiamo pubblicato le sue poesie

    http://ilmiolibro.kataweb.it/schedalibro.asp?id=528344.

    – Annamaria ha suggerito di costruire storie dalle targhe automobilistiche. Se guardi su NeU trovi le indicazioni.
    Provaci.

    – Fresco di giornata ti scrivo uno dei tanti TAUTOGRAMMI che gli studenti di terza media che mi hanno consegnato oggi.

    Fatica
    Federica fa faccende per un famoso farmacista di Ferrara. Fatica, fatica, fatica, ma è felice e lo fa fischiettando.
    Alla fine della fiera, fortunatamente si fidanza con il figlio del farmacista formando una famiglia fantastica, da fiaba.
    Prova anche tu.

    Un abbraccio (*_))

  7. Il signor Ugo è senz’altro un bell’esempio di reattività e di quanto la creatività non possa essere lasciata smorzare. E lui non lo permetterà senz’altro: già si avverte fra le parole che scrive. E’ poi fondamentale abbattere quei paraocchi, chiamati luoghi comuni, che stanno fra noi e l’universo dell’inesplorato.

  8. Vorrei tanto che anche mio padre fosse come Ugo.

    La creatività non ha età…per me è libertà e conoscenza di se stessi. Ho sempre cercato di coltivarla in una sorta di autoterapia, di viaggio interiore. Da pochi anni ho scoperto la fotografia…non sono più giovanissima, ma mi sto divertendo moltissimo.

    Grazie per l’articolo, è davvero bello.

  9. Ciao Ugo, ti scrivo da Facebook dove mi presento con un ritratto di Archimede Pitagorico, che il grande creativo Walt Disney, ha eretto a simbolo della creatività, mentre sta collaudando la sua macchina per costruire bolle di sapone cubiche che, in quanto ad applicazione di creatività, non è per niente male. Sono un “ex pubblicitario pentito” che con la creatività si è guadagnato da vivere; poi un bel giorno ho pensato che forse era meglio usare la creatività per imparare ad essere felici nel vero senso della parola, per essere felici nel senso che più di 2000 anni fa teorizzava Aristotele e che oggi teorizza Martin Seligman il padre della Psicologia Positiva. Ho studiato a fondo la questione, circa sei anni: dalla filosofia alle neuroscienze, psico-neuro-endocrino-immunologia e teorie economiche, religioni e le varie scuole di psicoterapia; poi un giorno ho trovato un medico indiano che aveva inventato lo Yoga della Risata, il primo pensiero è stato di disgusto; ho pensato fosse una presa in giro tanto dello Yoga quanto della Risata ma siccome, da bravo creativo, so che giudizi e pre-giudizi sono i più grandi nemici della creatività ho indagato sulla questione. Ora sono tre anni che pratico, insegno e formo coloro che vogliono diffondere lo Yoga della Risata: è la miglior pratica per la salute fisica, fa ritornare la memoria, sviluppa la creatività e impari anche ad essere felice. Ora potrai pensare che sia una presa in giro ma se non sai nulla dello Yoga della Risata, questo sarebbe un pre-giudizio e i pregiudizi sono i più grandi nemici della creatività. Ah se vuoi saperne di più cerca La Palestra della Felicità su google troverai molte altre informazioni al riguardo e scrivimi pure.
    A presto, ti saluto con un ridente abbraccio e a tutti, felice giornata con una sana risata.

  10. Annamaria carissima,
    A gennaio scorso ti ho chiesto alcuni consigli, su come – a 79 anni – potevo diventare creativo.
    Tu mi hai dato una risposta che sta giovando alla qualità della mia vita. Non ti sarò mai abbastanza grato. La mia vita ora è più ricca di cose che concludo.
    Mi sono dimenticato, nei giorni successivi, di andare a leggere i commenti.
    Una ventina di giorni fa ho letto un numero elevato di bellissimi commenti. Mi sono poi dimenticato di dare alcune risposte e doverosi riconoscimenti. Innanzi tutto mi sono dimenticato di trovare il tempo per elaborare buone risposte.

    Sono un napoletano, buon bevitore di caffè. Ho inventato mille trucchi, per ricordarmi di andare a chiudere il gas, al tempo giusto. Eppure, spesso, solo il profumo del caffè mi ricorda che devo spegnere. Alcune volte, purtroppo, solo la puzza di bruciato mi fa spegnere il gas e cercare i modi possibili per salvare la caffettiera.

    Il mio essere distratto fa parte del mio DNA. In famiglia abbiamo da raccontare molti episodi. Uno lo racconto per farvi ridere.

    Tre generazioni, prima di quella mia, un mio parente faceva il giornalista.
    La mattina di ogni giorno lavorativo il giornalista, che abitava a Benevento, prendeva il treno “Le Forche Caudine” e scendeva alla stazione di Napoli. Lavorava il giorno. La sera, alla stazione di Napoli, comprava un giornale della sera, prendeva il treno “Le Forche Caudine” e tornava a Benevento.
    Un giorno il giornalista si sposa. Fa una bella festa a Benevento. Decide di passare la prima notte di nozze, in un albergo di Napoli. Insieme alla sposa, prendono il treno “Le Forche Caudine” e scendono alla stazione di Napoli.
    Il giornalista dice alla sposa: “Cara, aspettami qui, che vado a comprare il giornale della sera”.
    Il giornalista, compra il giornale della sera, prende il treno “Le Forche Caudine” e torna a Benevento.

    La sposa ha fatto annullare il matrimonio!
    Secondo me ha perso la grande occasione di vivere accanto ad un uomo creativo.

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