Nuovo e utile

L’Italia, i lettori pigri e la lettura veloce

Curiosa contraddizione. Apparteniamo a un paese che non legge e che neanche si preoccupa così tanto di nasconderlo.
Eppure.
Eppure eccoci qui, a leggere di come leggere più velocemente grazie a un nuovo accrocco che si chiama Spritz e serve a macinare più parole in meno tempo. Quante parole, quanto velocemente? Un articolo su Il Post permette di fare la prova e capire la differenza tra leggere 250, 350 o 500 parole al minuto.

Spritz è un’applicazione per smartphone che utilizza la tecnica Rsvp (l’acronimo non sta per répondez s’il vous plaît, ma per rapid serial visual presentation).
La vera novità rispetto ad altre app per lo speed reading (Outread, Velocity, Syllable) sembra essere la riduzione dei movimenti oculari necessari alla lettura: le parole appaiono una alla volta, in sequenza e allineate in modo tale che il loro punto di focalizzazione resti fisso e costante. Il metodo si chiama optimal recognition point e si fonda sul fatto che, anche se non ce ne rendiamo conto, mentre leggiamo una parola i nostri occhi vanno a cercare un punto specifico, che permette al nostro cervello di identificarla e di richiamarne il significato più rapidamente. È quello il punto che Spritz individua, mette in evidenza  e colloca in posizione costante sullo schermo, togliendoci il disturbo di andarcelo a cercare.
Questo sistema permette di ridurre il tempo di lettura per due motivi: non bisogna più percorrere con lo sguardo ciascuna parola, riga dopo riga (un’operazione dispendiosa in termini di tempo e di risorse cognitive). Non c’è necessità di continui scorrimenti o ridimensionamenti dell’area di lettura (e, su carta, sparisce anche la fatica di voltare le pagine e di doverle magari ripiegare, se si tratta di un quotidiano).

Okay, tutto bellissimo, ma ‘sta roba funziona? Cioè: diventiamo veloci, anzi velocissimi, ma che cosa e quanto capiamo di un testo che viene letto in questo modo?
La sensazione è che la lettura veloce vada bene per far fuori in fretta la posta, o per chi deve spulciare molti documenti di struttura e contenuto prevedibili. Magari, per chi legge di professione, e non sempre affronta testi che meritano tutto il tempo che chiedono.
Ma leggere un testo esteso, complesso, appassionante o illuminante come può essere un buon romanzo o un buon saggio è tutta un’altra storia. E poi, se il testo è complesso o imprevedibile, il problema non è certo macinare parole con la lettura veloce ma districarsi nei labirinti del senso.
Del resto lo psicologo Michael Masson dell’università di Victoria ricorda che esistono barriere riguardanti la rapidità con cui le parole possono essere identificate e la rapidità con cui i concetti corrispondenti possono essere messi insieme in proposizioni dotate di senso.
Un altro psicologo, Keith Rayner dell’università della California, aggiunge, sulla base di prove sperimentali, che le persone con questo metodo RSVP riescono a leggere una frase alla volta. Di fronte a passaggi lunghi la comprensione va a pezzi (qui trovate le altre dichiarazioni rilasciate a NBC News).
Il Corriere della Sera mette alla prova tre lettori con un testo narrativo. Qui i risultati. E sì, la comprensione traballa, il piacere del testo si azzera, e allora tanto vale leggersi (con calma) una buona sintesi. Tra l’altro, mi chiedo che cosa succede poi in termini di memorizzazione: tutta quella mitragliata di parole svanisce in un battibaleno o qualcosa, comunque, resta nel nostro ricordo?

Molti anni fa mi sono fatta – con fatica superiore ai risultati – due giorni di corso per imparare a leggere più in fretta. Ammetto di aver disimparato subito dopo, e con un certo sollievo. Tuttavia, ogni tanto, saper leggere (o rileggere, o ripassare un testo) velocemente può servire davvero.
E allora: prima di tutto, conviene ricordare che leggiamo più lentamente se ripetiamo sottovoce, o anche mentalmente, le parole. È esattamente quello che suggerisco di fare quando si vuole correggere un testo controllando che fili. Ed è una delle cose che non bisogna fare se si vuole leggere in fretta.
Alcuni consigliano di leggere facendo scorrere sulle righe un puntatore, o la punta di una matita, proprio come ci hanno insegnato alle elementari. Si può fare anche su schermo, con il puntatore del mouse. La lettura – dicono – non rallenta, e tenere il segno aiuterebbe a concentrarsi meglio.
Un terzo modo, il più sbrigativo, consiste nel saltare blocchi di testo, confidando nella ridondanza. Sembra davvero brutale, ma è quello che di norma facciamo leggendo su schermo, come già tempo fa ha segnalato Jakob Nielsen. Ed è piuttosto probabile che anche questa pagina venga letta così.

14 risposte

  1. … mi sono sempre chiesto a cosa serva la lettura veloce se non a confermare la fretta su cui molta parte della nostra società ha basato il proprio “sviluppo”. Penso soprattutto alle conseguenze di letture veloci quando dovessero (inevitabilmente) far perdere per strada ad esempio un semplice “non”… negazioni diventerebbero, per il lettore veloce, conferme etc… E, lettura veloce a parte, ritengo che qualcosa di simile avvenga nell’”ascolto veloce” … persone che ascoltano velocemente e quindi, a mio parere, distrattamente assorbono chissà che…

  2. Credo che il piacere della lettura, che pure generalmente rimane il risultato di una fruizione individuale, aumenti se intorno al libro si costruiscono ritualità e masse critiche. In merito ti segnalo questa campagna “CI METTO LA FACCIA: una campagna nazionale, tutta da scoprire, per dare visibilità ai volti dei tanti lettori che resistono e continuano a leggere in Italia”.
    http://www.cittainvisibili.org/evento.aspx

  3. Un articolo che trattava di qusto argomento è apparso qualche giorno fa su Repubblica. La cosa divertente era la segnalazione di un test da cui risultava che più veloce leggi meno capisci. Non c’è dubbio: bisognava proprio fare un test per conquistare questo risultato…

  4. Buongiorno a tutti.
    Io celebro ogni lettura; con musica, te, silenzio e il giusto tempo. Ogni tanto devo rileggere la stessa frase due o tre volte, perchè leggo ciò che mi interessa e non voglio dire:”l’ho letto” ma, “ho letto che…”
    Dalla lettura poi, applico la stessa “filosofia”, in tutto quello che faccio. Io, voglio gestire le cose col giusto tempo che meritano e penso che sarebbe utile consigliarlo anche ad altri. Validi risultati se ne potrebbero trarre.
    Cordialmente,
    PauL Ziminski

  5. Invece no: i post di questo e dei blog che più apprezzo vanno sorseggiati con calma e concentrazione. Parola per parola.

  6. OCCHI AGUZZI PER NON DORMIRE

    Il piccolo con la testa che ciondola, la matita che casca, la mosca sul naso, la gitarella al frigorifero, la parola ribaltata e a volte scambiata. Ecco le prime avvisaglie che abbiamo vissuto con un figlio dislessico ai primi tentativi di lettura.
    Successivamente la logopedista gli regalò un bello strumento autoprodotto, una specie di righello bianco con un gradino, da far scorrere sul libro per non perdere il filo, e le parole iniziarono a prendere un senso.
    Poi la magia della lettura della città, le insegne, i cartelli stradali, le vetrofanie sui furgoni, e il gioco per non addormentarsi nei viaggi in autostrada.
    Gara a individuare nella giusta sequenza l’alfabeto al primo cartellone incrociato. E lì si che leggere veloci aiuta.

  7. Ohibò! Perché mai dovrei leggere velocemente letteratura e saggistica perdendo il piacere di centillinare le parole?

    Sono in grado di leggere in fretta e talvolta, ma proprio talvolta mi accade: una fotografia e vai.

    Ma il piacere di una lettura lenta, tranquilla che permette di comprendere il senso del testo, di cogliere tra le pieghe significati e saperi non ha prezzo (*_))

  8. Trovo Spritz molto interessante, utile per dare informazioni veloci su piccoli schermi. Lo immagino su smartphone, occhiali, orologi, ma anche, ad esempio, su elettrodomestici “parlanti” e tabelloni informativi (ad alcuni tabelloni elettronici delle stazioni ferroviarie farebbe proprio un gran bene).
    Tutte informazioni che devono essere lette velocemente e, in alcuni casi, ripetute più volte; scritte, mi auguro, con parole semplici e comprensibili.

    Non penso che Spritz, così come le tecniche di lettura veloce, possa avere qualcosa da spartire con i romanzi, ma penso possa essere utile in tanti altri contesti.
    Del resto la nostra velocità di lettura (e l’attenzione che dedichiamo alle parole) non è fissa, cambia in base a cosa stiamo leggendo e dove (ad un romanzo non serve la velocità, ma nemmeno i piccoli schermi e le frasi spezzate dopo 20 caratteri).

  9. Grazie Annamaria. Sono un lettore lento, lentissimo. Qui ho imparato un paio di cose. Che i corsi di lettura veloce sono quasi inutili. Che se non leggo ad alta voce (ma mentalmente) leggo più velocemente. Non lo sapevo!

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