Prevedere il futuro

Prevedere il futuro. Come fanno quelli che ci riescono? – Idee 121

IL desiderio di poter prevedere il futuro risale ai tempi più remoti. Sia in Oriente sia in Occidente indovini, sacerdoti, maghi e astrologi predicono il futuro interpretando eventi atmosferici, comete e moto degli astri, comportamenti animali, nascite mostruose, tavolette d’argilla, fuoco, sogni, ossa e viscere… Eva Shaw registra circa 1000 diverse pratiche di divinazione, tra antiche e moderne. È un libro di divinazione il più antico dei testi classici cinesi, l’I Ching o Libro dei Mutamenti: incuriosisce anche Gustav Jung, che ne scrive una prefazione.
Profeti, sciamani e veggenti, invece, si lasciano possedere dalla divinità e le danno voce. Anche la Bibbia è piena di profeti e profezie.

AL TEMPO DEI GRECI E DEI ROMANI. Greci e romani impiegano entrambe le forme di predizione: gli àuguri interpretano la volontà degli dei osservando il volo degli uccelli per prevedere il futuro. Dispensano oracoli, anche grazie a un aiutino psicotropo, le Pizie (le sacerdotesse di Apollo, a Delfi) e le Sibille (in Italia, Grecia, Asia Minore, Nord Africa). Peccato che le une e le altre parlino in modo, appunto sibillino: ibis, redibis
Ma (e ora siamo nella prima metà del 1500) anche le centurie di Nostradamus, in quanto ad ambiguità, non scherzano.

DAL 1600 A OGGI. Né l’Inquisizione, che perseguita e scomunica gli indovini, né l’Età dei Lumi che valorizza la scienza cancellano il sogno di poter predire il futuro: del resto, la condizione umana riposa sulla necessità di riuscire a sapere cosa accadrà domani per poter agire sin da ora, scrive lo storico francese Georges Minois in Storia dell’avvenire. Dai profeti alla futurologia.
Oggi, lo dice il Codacons, tra carte, dadi, palle di vetro e altra paccottiglia esoterica, gli italiani che almeno una volta in un anno si rivolgono a maghi, astrologi e cartomanti sono passati dai 10 milioni nel 2006 ai 13 milioni calcolati a fine 2013.
Ma scommetto che perfino molte persone di impeccabile rigore intellettuale e radicato scetticismo ogni tanto buttano l’occhio sul delizioso oroscopo di Internazionale.

Prevedere il futuro

LA DIFFERENZA TRA “PREDIRE” E “PREVEDERE”. Tuttavia, al di là dell’occhiata all’oroscopo (e al di là delle palle dei maghi),  un sensato, razionale e possibile negoziato con il futuro può passare dalla diversità che c’è tra due parole in apparenza assai simili: “predire” e “prevedere”.
“Predire” riguarda l’annunciare eventi futuri e il fare profezie. “Prevedere” riguarda il fare ipotesi e supposizioni, a partire dai dati disponibili, su quanto potrebbe accadere in futuro. La discriminante vera è il presupposto su cui si fonda ciascuna delle due pratiche: la prima presume che il futuro sia nelle mani di una divinità. La seconda presume che il futuro sia governato (più o meno consapevolmente) dagli uomini, dalle conseguenze (non sempre evidenti) di atti o eventi pregressi, dal caso.

HA SENSO PROVARE A PREVEDERE IL FUTURO? Se può aver senso tentare di prevedere il futuro, conviene comunque cimentarsi coi grandi sistemi più che con le imperscrutabili sorti individuali, e bisogna provarci avendo chiari tre fatti: nei sistemi complessi (il sistema sociale e quello economico, il clima e gli eventi meteo, il traffico, gli ecosistemi) l’interazione tra le diverse componenti è di tipo non lineare. L’effetto-farfalla (leggete qui come è stato scoperto: è interessante) gioca un ruolo importante. E, come scrive il filosofo e sociologo Edgar Morin, “l’imprevedibilità e il paradosso sono sempre presenti”.

Prevedere il futuro

FUTUROLOGI E SCENARISTI. Gli studi sul futuro integrano discipline eterogenee: psicologia, sociologia, matematica, statistica… Hanno cominciato a svilupparsi a metà del secolo scorso. Chi se ne occupa cerca di individuare schemi ricorrenti, se ce ne sono, e ragiona in termini di scenari: possibili, probabili, preferibili o da evitare, con l’obiettivo di aiutare società e individui a compiere scelte sagge avendo un po’ più chiare le opzioni disponibili e le loro conseguenze possibili. Non si considerano studi sul futuro le ipotesi a breve termine (per esempio: il comportamento della Borsa nei prossimi tre mesi), ma solo quelle che prendono in esame eventi a medio e lungo termine.

UNA QUESTIONE DI APERTURA MENTALE. Volete farvi un’idea di chi sono i futurologi e quali sono i maggiori centri di ricerca sul futuro? In fondo a questa pagina di Wikipedia trovate elencati i più importanti. Ma è la BBC a dirci quello che probabilmente tutti siamo più curiosi di conoscere: a saper fare le previsioni migliori non sono tanto i superesperti, quanto le persone dotate di un alto grado di apertura mentale (peraltro questo è, insieme all’introversione, uno dei due tratti che nel Big Five, uno dei più accreditati modelli della personalità, è correlato con la creatività).
In termini psicologici, essere mentalmente aperti significa saper affrontare l’incertezza, essere capaci di esaminare le questioni da molte prospettive, non avere preconcetti, essere pronti a cambiare idea e saper evitare le trappole mentali (bias) che possono fuorviare anche le persone più accorte.

Prevedere il futuro

PREVEDERE IL FUTURO: CLARKE E ASIMOV CE l’HANNO FATTA. Tutto ciò non è poi così distante da quanto dice Arthur C. Clarke nelle tre leggi della previsione: 1) Quando un illustre ma anziano scienziato sostiene che qualcosa è possibile, ha quasi certamente ragione. Quando sostiene che qualcosa è impossibile, molto probabilmente ha torto. 2) L’unica maniera di scoprire i limiti del possibile è di oltrepassarli e finire nell’impossibile. 3) Ogni tecnologia sufficientemente avanzata è indistinguibile dalla magia. E, a proposito di apertura mentale,  tecnologia e di magia: guardatevi, se volete, le previsioni che lo stesso Clarke e un altro straordinario scrittore di fantascienza, Isaac Asimov, hanno fatto nel 1964 su quanto sarebbe accaduto nel 2014.

Questo articolo è stato aggiornato nel 2016. Se vi è piaciuto potreste leggere anche:
Occhio alla profezia che si autoavvera

22 risposte

  1. Forse non è così off-topic come sembra in apparenza: molto tempo fa, in una galassia lontana… per animare un banchetto di beneficenza (a favore dell’Amref) che si teneva alla manifestazione “Giochi Sforzeschi” ho disegnato e stampato (venuto benissimo!!!) un mazzo di tarocchi “a tema”. Questo articolo di Annamaria me lo ha fatto tornare alla mente e ho controllato: quel vecchio sito è ancora online, qui trovate l’articolo di accompagno: http://old.webtrekitalia.it/modules.php?name=News&file=article&sid=186 e qui trovate dove scaricare il mazzo da stampare http://old.webtrekitalia.it/modules.php?name=Downloads&d_op=viewdownload&cid=3

  2. – Come si chiama quella che predice il futuro?
    – Indovina.
    – Ma se te l’ho chiesto io, scemo!

  3. Cara Annamaria, faccio molta fatica a predire il presente, ma sul futuro ho diverse certezze. Dato che frequenti Internazionale provo a chiedere a te –visto anche che la nuova impostazione web non prevede più la possibilità di interloquire– per quale misteriosissima ragione l’oroscopo è posto così in evidenza? (Io mi chiedo anche per quale arcana ragione ci sia, l’oroscopo, e a cosa possa mai servire, ma questa è un’altra storia).
    Grazie, molto bello il percorso degli ultimi post.

    1. Ciao Rodolfo.
      Mi dicono che l’oroscopo di Internazionale, oltre a essere divertente, e a essere ormai una tradizione (se non sbaglio è apparso già nel primo numero) è una delle rubriche più seguite.

      1. Grazie. Ci sono due cose che non ho mai fatto: cliccare su “mi sento fortunato” di Google, che non ho mai capito cosa voglia dire, e leggere gli oroscopi. Beh, se è divertente chissà, magari ci provo, così finalmente saprò cosa c’è per cena e se arrivo per tempo…

        1. L’interesse dell’oroscopo di Internazionale non sta nelle previsioni ma nell’aneddotica. E’ una versione aggiornata – mi verrebbe d a dire modaiola – dello Strano ma vero e del Forse non tutti sanno che… della Settimana Enigmistica.
          Noi vecchietti continuamo a preferire l’originale.

      2. aggiungo anche che l’oroscopo di internazionale è molto utile alla riflessione, fornendo informazioni e aneddoti su artisti, scoperte storiche, su scrittori, domande. Insomma, anche uno non ci credesse, è utile per nuovi spunti personali. E’ un oroscopo che chiede, piu che rispondere.

  4. Quello che segue è un brevissimo e rivisto elenco di “previsioni” fatte verso la fine degli anni sessanta primissimi anni settanta.
    Chi le ha scritte?
    Lo scoprirete alle fine.

    1975-1980:
    – I viaggi d’affari vengono sostituiti da riunioni audiovisive, senza che le persone si muovano dal loro tavolo.
    – Gli editori potranno stampare una sola copia per volta grazie ai computer, evitando di stampare migliaia di copie cartacee. Qualunque autore, se vuole, può diventare l’editore di se stesso con spesa minima grazie ad organizzazioni editoriali che lavoreranno per conto terzi.

    1980-1990:
    – Apparecchi portatili consentiranno di ricevere istantaneamente su schermo libri o giornali di qualsiasi biblioteca o parte di mondo, potendo scorrere le pagine con comodo e dando ordini in qualsiasi lingua.
    – Diffusione macchine per vendere con pagamento tramite carta di credito ovunque e ad ogni ora.
    – Trionfo dei prodotti usa-e-butta.

    1990-2000:
    – Fine della moneta fisica.
    – Veicoli autoguidanti che non richiedono più l’attenzione del guidatore e trasmissioni illustranti il percorso man mano che si svolge.

    2000-2010:
    – Aerei automatizzati a decollo verticale, senza piloti né hostess.
    – A casa, la sera, il videofono permette di giocare a carte o a scacchi con una o più persone che vivono in altre località. Questo consentirà nuove soluzioni di vendita.

    2010-2030:
    – Possibilità di ricaricare il cervello durante il sonno con tutte le informazioni contenute in un computer.

    2030-2050:
    – La casa del futuro: paesaggi di tutte le parti del mondo proiettati su pareti o pannelli televisivi. Uomini “computer” trasmessi da raggi laser in tre dimensioni.
    L’uomo vivrà in un secondo mondo, oltre quello vero, ed anche in terzo, quarto, senza limiti.
    E la ricreazione di tutti i sensi interesserà non solo udito e vista ma forse anche il tatto.
    Quali occasioni potrà rappresentare alle vendite una situazione del genere è impossibile prevederlo.

    Oltre il 2050:
    – Uomini guidati da milioni di macchine?
    – Fine dell’essere umano come essere libero nelle sue scelte?
    – La massa sarà condotta per mano dalla mamma computer, ma il cervello umano non verrà certo messo in pensione.
    – Il cittadino alla nascita verrà accreditato dallo stato da una cifra che gli consentirà di giungere all’età adulta, mantenuto, protetto da ogni rischio, e istruito secondo capacità. Questa cifra verrà versata solo contabilmente tramite cose o servizi, forniti da gruppi aziendali specializzati.

    Questo ultimo punto è forse la goccia più amara dei tanti esposti, ma abbiamo ancora qualche anno per farlo diventare reale.

    Ah, dimenticavo … chi ha scritto queste e tante altre previsioni pubblicandole nel 1970 (circa) all’interno del suo straordinario “la tecnica pubblicitaria di domani”?
    Gino Pesavento.

  5. Linkiesta ci informa or ora, riprendendo The Verge e The Wrap, che la Foundation Series sarà presto “ricreata” in versione televisiva.. Si tratta di un’altra creatura dei fratelli Nolan, quelli di Interstellar…

  6. AGGIORNAMENTO.
    Segnalazione da Vittorio Cucchi:
    Un interessante articolo di Michele Smargiassi apparso sulla Repubblica (purtroppo a me accessibile solo nella versione cartacea) informa sugli ultimi promettenti risultati della “futurologia scientifica”, che ha nell’Università di Trento un prestigioso centro di ricerca e conoscerà a Novembre la sua consacrazione con un convegno internazionale tutto da seguire. http://www.projectanticipation.org/

    Aggiungo che nel sito del convegno si trovano già alcuni materiali interessanti, per esempio, questa Nota sull’evoluzione della Teoria dei sistemi: http://www.projectanticipation.org/index.php?option=com_content&view=category&layout=blog&id=23&Itemid=535

  7. Le lezioni tenute dai futurologi nel loro recente …Concilio di Trento
    http://www.projectanticipation.org/index.php?option=com_content&view=article&id=95&Itemid=605

    Spero che l’italiano adotti “Futurologia” con la stessa valenza dell’inglese “Futur Studies” per indicare univocamente questa sempre più imprescindibile disciplina scientifica, che l’articolo di NeU presenta in modo “appassionante”. Fra i “futurists and foresight thought leaders”, come li chiama Wikipedia inglese, si distingue da tempo Nick Bostrom, di recente consacrato dal New Yorker come “influential Oxford philosopher”. Certo, il suo pensiero “transumanista” (non oso pensare agli equivoci che il prefisso potrebbe ingenerare) non mancherà di inquietare non poco chi si considera figlio più o meno degno di una tradizione “umanista” o “umanistica”, ma anche l’inquietudine ha un presente e un futuro.

    http://www.newyorker.com/magazine/2015/11/23/doomsday-invention-artificial-intelligence-nick-bostrom?mbid=social_facebook

  8. Salve, più che prevedere il futuro, io son capace a calcolare il futuro.
    Sin da piccolo ho questa capacità di analizzare le situazioni, sentire e provare quello che sentono altre persone, mentalmente mi metto “dentro di loro” e in questo modo capisco (oltre a come pensano, se nascondono qualcosa, etc) come si comporteranno in certe situazione future,
    non é proprio prevedere il futuro ma é molto vicino, e complicato da spiegare, la parola piú adatta l’ho trovata girovagando in internet… “empatico Intuitivo” sembra essere la definizione piú vicina.
    Fatto sta che da parecchi anni ho smesso di contare le volte che mi succede, oramai é a diario e sempre succede quello che ho elaborato nella mia testa nei giorni precedenti…
    da giovane mi ha portato piú problemi che altro (immaginatevi un bambino con tutte queste informazioni “senza filtri” che dice tutto quello che elabora, dagli amici che iniziano a invidiarti o odiarti, ai genitori che rinnegano questa tua capacità, solo perché sai tutto di loro, tutti i segreti, tutto, i tradimenti, le bugie… realmente non é mai stato facile avermi intorno, io stesso mi starei alla larga ne trovassi uno come me)
    Cmq 17 anni presi la decisione di non parlarne piú, tenermi le cose per me e vedere se ne riuscivo trarre vantaggio nella vita, perlomeno sul lavoro, cosa che per fortuna mi é riuscita e mi riesce bene tuttora, partendo dal niente ho ora comunque una piccola impresa che mi permette un buon stile di vita.
    Per farvi un esempio ieri mattina mi sono svegliato sapendo che un mio dipendente ha ricevuto una offerta da un altra impresa, circa 1000 euro in più rispetto a quello che prende da me, so l’impresa e l’importo esatto che gli ha offerto… come l’ho capito?
    L’altro ieri stavamo parlando con questo mio dipendente di un calciatore che guadagna 10 milioni l’anno e non si vuole trasferire in una squadra che gliene offre 9… stavo dicendo che se uno guadagna 10 milioni stando in panchina scontento, che vada a guadagnarne 9 giocando e divertendosi, non é che gi facciano molta differenza diciamo…
    beh mentre parlavo questo mio dipendente mi ha guardato mezzo secondo negli occhi e distolto subito lo sguardo, mi é bastato questo per capire tutto, lí ho avuto la “scossa”, cosí la chiamo” poi nella notte ho elaborato il tutto, ho rivissuto nella mia testa tutte le situazione avute con questo dipendente nei mesi che ha lavorato con me, analizzato come si é comportato nelle diverse situazioni e elaborado che quello sguardo fugace, in quel determinato momento, in questo parte delle stagione lavorativa poteva solo concludere in una offerta di una altra impresa, una offerta che per farlo dubitare poteva solo essere di quella cifra e da una determinata impresa del io settore (attenzione ho almeno altri 50 concocorrenti), oltretutto una delle sensazione che avevo avuto al momento del colloquio con questo dipendente era stata che era il tipo che mi avrebbe chiesto un aumento di salario dopo poco mesi…
    risultato 2 ore fa mi telefona un amico che ho che lavora nella concorrenza confermandomi il tutto…
    Ora ditemi, esiste qualcuno abbia le mie stesse capicitá? qualcuno con cui possa condividere tutto questo? che capisca cosa si sente a ricevere perennemente queste informazioni senza neanche cercarle? c´é un modo per evitarle? che in ambito lavorativo é un dono fenomenale, ma in ambito sociale é un limite, non avete idea del peso che si ha addosso a sapere tutto di tutti, verità e bugie, ció che una ha fatto o fará, da una parte mi toglie stimoli di conoscere le persone e dall’altra ti demoralizza quando vedi le bugie che uno racconta o peggio si racconta a se stesso, le poche persone realmente felici che ci sono…
    e tutto questo senza cercarlo, esco a prendere una birra con amici o con una ragazza e sento addosso le preoccupazioni di chi ho intorno, provo ad evitarlo ma non ci riesco…

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