progetti visionari

Cinque progetti visionari – Idee 95

Per parlare di progetti visionari non possiamo che partire dall’etimologia della parola “visione”, che è interessante. Leggete qui:
dal latino visio derivazione di visus, participio passato di videre che significa “vedere”. La radice del latino videor è id, e la si ritrova anche in greco antico nel verbo “οιδα”(oida), (anticamente ϝοιδα, da leggere “voida”) che significa sapere (“οιδα” è una forma verbale coniugata al perfetto e quindi esprime la conseguenza dell’azione del vedere, in poche parole: io so perché ho visto).

VEDERE E SAPERE. Tutto questo potrebbe suggerirvi che il vedere (con gli occhi, l’organo della vista) e l’avere visioni (con lo sguardo della mente) siano, entrambi, modi per sapere, o per conquistare la conoscenza. Magari, realizzando immagini e progetti visionari.
Se vi dico “visione” e riuscite per un momento ad allontanarvi dal gergo aziendalese che parla (e a volte straparla) di vision, mission, goals eccetera, forse potreste apprezzare questa selezione eclettica di cose a vario titolo visionarie che ho raccolto in rete. Buona visione (in ogni senso) a tutti voi.

L’ENCICLOPEDIA. Il Codex Seraphinianus: è una dettagliata enciclopedia che mostra oggetti e fenomeni inesistenti, scritta (in un linguaggio inesistente) e disegnata tra il 1976 e il 1978 da Luigi Serafini, architetto e designer. Rizzoli l’ha recentemente ripubblicato. Qui potete scaricare l’intera opera (abbiate pazienza, però. Il pdf è pesante e ci vuole un po’ di tempo).

IL MONDO. I video di Cyriac partono da immagini in apparenza banali che, attraverso un gioco di sdoppiamenti, inserimenti, deformazioni e salti dimensionali si trasformano in qualcosa di completamente diverso.

L’OCEANO. Un video d’animazione semplicissimo, ma davvero suggestivo. Allo stesso indirizzo, sul canale YouTube di PESfilm, potete vedere altri deliziosi video di Adam Pesapane.

L’UMANITÀ. Il fotografo inglese Jimmy Nelson (qui un’intervista del New York Times) visita decine di tribù sperdute nei posti più remoti del mondo, riesce a metterle in posa e cattura immagini di straordinaria bellezza e potenza. Qui il sito del progetto, con gli itinerari e le immagini divise per tribù: fateci un giro (per accedere al menu cliccate in alto a destra).

IL CIELO. Ci sono voluti due anni di sveglie all’alba per riuscire a intercettare l’esatto momento in cui la nebbia cala dalle montagne verso San Francisco in un time lapse ipnotico e magico. Qui il sito dell’autore, il fotografo Simon Christsen.

Se altri progetti visionari (video, foto, grafica e illustrazione) vi hanno colpito di recente e volete segnalarli, potreste condividere i link su questa pagina, nei commenti.

13 risposte

  1. Segnalo un libro affascinante, purtroppo ormai introvabile di Fosco Maraini, Il Nuvolario. Principi di nubignosia; “Quando l’uomo non aveva certezze scientifiche e tanto meno era in grado di stabilire delle relazioni alle sue osservazioni, ricercava spiegazioni, significati, premonizioni per tranquillizzare se stesso sul caos della vita, osservando la natura cercava significati e forse una delle classificazioni più interessanti, affascinanti anche nel nome, è la descrizione delle “Torme in fuga”: nubi che si formano dal vento e dalla sensibilità dell’anima perché i fenomeni atmosferici e quelli della psiche si fecondano a vicenda, generano un senso di avvenimento in divenire, un senso di fuga e di dubbio con una sola certezze che la dove esse nascono o provengono vi è l’universo che conta.”
    Saluti Antonio Grasselli

  2. Ciao Annamaria, io mi sforzo ma non riesco a tenere il passo. Ci metto del tempo (spesso molto) e alla fine mi scattano altre visioni

  3. Curioso ed inquietante: in 8 commenti, 26 tweet e 186 “mi piace” nessuno si è accorto che il link su “IL CIELO” porta ad un altro video rispetto a quello della descrizione. (anch’esso molto bello, senza dubbio, ma palesemente non c’entra nulla con le montagne di San Francisco).
    Disattenzione o esperimento sociale?

  4. Da amante dell’etimologia e delle lingue classiche non potevano che tornarmi in mente alcuni residui delle lezioni di filosofia tenute da una grande Paola Lagossi.

    Dalla radice id- mi sento in dovere di aggiungere una delle parole più usate: idea.
    Cito da wikipedia: “termine usato sin dagli albori della filosofia, indicante in origine un’essenza primordiale e sostanziale, ma che oggi ha assunto nel linguaggio comune un significato più ristretto, riferibile in genere ad una rappresentazione o un “disegno” della mente”.
    E adesso lascio la parola a Platone.

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