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Promuovere la lettura: si può fare (e bene)

Ci sono tanti modi efficaci per promuovere la lettura. Per esempio, Liberiamo traduce, ripropone (e, con ciò, combatte)  30 pregiudizi spocchiosi nei confronti del leggere. Qui trovate la prima parte della lista, e qui c’è la seconda. A compilare la lista è Matt Heigh, scrittore e giornalista inglese: qui il testo originale. Il mio punto preferito è il numero 16: trama” non è una parolaccia. Trama è bello. Trama è il vecchio criminale che si redime. È il desiderio di vittoria, o d’amore. Trama è desiderio di azione, che è segno di pensiero, di movimento e di vita. 

Un altro meraviglioso modo per promuovere la lettura è raccontarne la normalità. Le immagini che illustrano questo articolo sono tratte da un progetto americano che si chiama New York Underground Public Library. Almeno due (ma, potenzialmente, assai di più) le scoperte confortanti: prima di tutto, in metropolitana non si legge solo robetta e c’è un bel po’ di titoli importanti, e non lo dico (vedi sopra) in senso spocchioso. E poi, il messaggio sottinteso (non riesco a esprimerlo meglio di così, ma spero che si capisca): si può leggere qualsiasi cosa, dovunque, ed essendo chiunque.

Promuovere la letturaE, già che stiamo parlando di lettori e di libri, eccovi di nuovo un po’ di campagne internazionali pensate per promuovere la lettura, che si aggiungono a quelle che trovate a questa pagina, e anche a questa. Dall’ultima volta che ho parlato di spot per la lettura su NeU sono passati un paio d’anni, e sono uscite diverse cose interessanti: ciascuna è nascosta, come sempre, dietro alle parole in arancione, e basta un clic.

Dunque. Cominciamo dai telecomunicati.
La lettura è un dono: un messaggio semplice ma potente viene da Kobo, un dispositivo per la lettura elettronica.  E poi: c’è gente  che ama leggere più di ogni altra cosa.
Di lettori fanatici parla, con un pizzico di black humour, anche uno spot della sudafricana Exclusive books. E, sempre a proposito di lettura per adulti, c’è l’emozionante carrellata di libri (e di lettori) proposta per il National year of reading britannico.

Promuovere la lettura

Per un bambino leggere vuol dire vivere nuove avventure e scoprire mondi fantastici, ma anche saper trasformare il proprio in un posto sorprendente. La fondazione Reading is fundamental lo dice dando vita ai personaggi amati dai più piccoli, mentre il Book Council neozelandese lo fa con un bel corto animato.

Ecco due video girati per essere condivisi in rete.
Il primo, dal Canada, mostra che cosa succede di notte in una libreria piuttosto animata. Andiamo in Perù: la BBVA foundation, che si occupa di lettura infantile, è arrivata a… manomettere i bancomat per lanciare il suo messaggio.

Promuovere la lettura

Eccoci alle campagne-stampa.
Dalla Lituania: il bello di leggere è perdersi tra le pagine fino a diventare qualcun altro. Da Israele: un buon libro non ti lascia mai solo.
La libreria ceca Anagram mostra che in ogni pagina c’è un mondo, e la tedesca Stories! suggerisce che basta un attimo per entrarci.
Infine: Tzomet di Tel Aviv invita ad allontanarsi dallo schermo e ad aprire un libro e Crossword di Mumbai promuove gli audiolibri con un annuncio di grande eleganza.

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8 risposte

  1. Buongiorno a tutti.
    Blocco il mondo, il mio lavoro, i pensieri, la sete e (se necessario) il bisogno di andare alla toilette. Perchè?
    Perchè quando si parla di lettura mi emoziono. E’ come se dall’ orizzonte spuntasse l’ esercito delle migliaia di persone simili a me. Quali? i lettori.
    Sono un lettore che ama leggere. Chiamatemi anche lettore compulsivo. Si va bene! Compulsivissimo. Leggo la mattina, dalle 05:30 mentre mi alleno, prima dell’ufficio; mentre prendo il bus, mentre cammino, nelle pause, mentre bevo il Te (adorato Te), prima di far la spesa, dopo, con la musica, senza; sul divano, in cucina ecc.
    La lettura. Appena se ne parla, sento la vicinanza di Voi che amate leggere quanto me e che siete, libro dopo libro, più carichi di conoscenze, speranze, fantasie e virtù.
    Molte scelte e probleemi, potrebbero essere condizionati e risolti (o forse è meglio dire evitati) positivamente, LEGGENDO (in maniera preventiva ovviamente).
    Un saluto a tutti.
    PauL

  2. Beh, per essere una lista di pregiudizi spocchiosi a me sembra piuttosto spocchiosa e con molti pregiudizi! Il primo diritto di un lettore è quello di Non leggere. Il secondo è quello di buttare dalla finestra il libro che sta leggendo, se non gli piace: anche se si tratta di Dante o Shakespeare! Se vuole potrà sempre recuperarlo in giardino quando sarà in grado di leggerlo con piacere. Pretendere di dire a qualcuno cosa deve o non deve leggere è come dirgli di chi si deve, o non deve innamorare! In fondo il libro è un piacere, se non mi piace che piacere è? 🙂

  3. Il 21 e 22 maggio noi leggeremo tutto “I Promessi Sposi” in piazza San Fedele a Milano.
    Hanno aderito centinaia di persone. E’ stato commovente percepire il loro entusiasmo. Non oso pensare cosa succederà in quei due giorni.

  4. Ma siamo sicuri che iniziative come il Salone del Libro ( io sono di Torino) siano efficaci per promuovere la lettura? Tutti vanno entusiasti al Salone una volta all’anno, ma in libreria o in biblioteca mai! Occorrerebbe lavorare con iniziative accessibili, diffuse sul territorio. Ma a Torino le biblioteche civiche chiudono e verranno riunite in un’unica sede decentrata a Torino Esposizioni. E chi legge più se deve fare chilometri per guadagnarsi un libro a basso costo. E allora, ben vengano le biblioteche di condominio, i negozi di libri in prestito, le bancarelle dell’usato….

    1. …o magari un furgoncino attrezzato e simpatico che porti i libri nei posti un po’ lontani dalla biblioteca. I libri potranno essere presi in prestito, poi riconsegnati in biblioteca(o nel furgoncino se è ancora in zona). Una piccola sponsorizzazione potrebbe pagare le spese.
      Adoro il bookcrossing e similia! E i librai non dicano che questo può ridurre le vendite, anzi è l’unico modo di ricreare una popolazione di lettori: quella popolazione che è stata decimata, con scienza e coscienza, negli anni ’80 e ’90.
      Il bookcrossing per le librerie è come la pastura per il pescatore…:)

    2. O anche un aperitivo alla Biblioteca Nazionale Braidense, in stile Manhattan Cocktail Classic. Chi sa, forse un sinergia fra IBS.it e Campari o Caviro, potrebbe essere un’interessante apertura a un nuovo pubblico. 😉

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