
Ma l’intelligenza artificiale è “intelligente”?
Prima di chiederci quali rischi porta con sé l’apparentemente inarrestabile diffusione dell’intelligenza artificiale, forse potremmo domandarci se e quanto l’intelligenza artificiale sia intelligente per davvero.
CHE COSA VUOL DIRE “INTELLIGENZA”. Il fatto è che, a proposito di intelligenza, non esistono risposte semplici. Sappiamo che, per noi esseri umani, “intelligenza” è la facoltà di intendere (i latini dicevano, appunto, intellìgere) ciò che ci circonda e di estrarne un senso. È la capacità di elaborare pensiero astratto e di imparare, di ricordare, di applicare ad altri ambiti ciò che impariamo e ricordiamo. E ancora: “intelligenza” è ciò che ci permette di valutare ed esprimere giudizi, di risolvere problemi, di inventare, di entrare in relazione coi nostri simili. Ed è molto altro ancora.
Sappiamo inoltre che i ricercatori hanno proposto diversi modelli dell’intelligenza, nessuno dei quali tanto soddisfacente da guadagnarsi il consenso dell’intera comunità scientifica.
NON TROPPO ALLA LETTERA. Sappiamo, infine, che i test del quoziente d’intelligenza sono tutt’altro che affidabili: misurano solo certe prestazioni, facili da valutare dal punto di vista quantitativo. E privilegiano chi appartiene al contesto culturale bianco occidentale, a partire dal quale i test medesimi sono stati costruiti, mentre sottostimano capacità intellettive valorizzate da altre culture.
In sostanza: “intelligenza artificiale” è un nome molto suggestivo e alimenta la nostra meraviglia. Ma sarebbe meglio non prendere l’”intelligenza” delle macchine troppo alla lettera, nel momento in cui non riusciamo a definire bene, in tutta la sua complessità, nemmeno l’intelligenza umana, con la quale dovremmo avere una certa dimestichezza.
SUPERARE SINGOLE PRESTAZIONI UMANE. Però niente ci vieta di fare qualche confronto parziale. Potremmo così scoprire (a dircelo un bell’articolo uscito su Science ) un fatto notevole. In singoli compiti che non esiteremmo a definire “intelligenti” – per esempio, l’elaborazione del linguaggio naturale (NLP, Natural Language Processing) – programmi di intelligenza artificiale (AI) che inizialmente hanno prestazioni di gran lunga inferiori a quelle degli esseri umani possono arrivare a surclassarli nell’arco di un solo anno.
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