Riassumere e sintetizzare

Riassumere e sintetizzare: una bella sfida – Metodo 107

Questo articolo vi parla dell’arte di riassumere e di sintetizzare. Molti pensano che si tratti soprattutto di tagliare. Io sono convinta che si tratti di spolpare. Cioè di arrivare all’osso. Alla struttura formale e concettuale che regge i testi. Non è per niente facile.
Se si entra in questa logica, riassumere (e, ancor più, sintetizzare) smette di essere un fatto noioso e poco creativo e si trasforma in una bella sfida con i testi e con se stessi e le proprie capacità di comprensione e di visione.

TRUMP, TRUMP, TRUMP. Donald Trump fatica a concentrarsi e pretende che gli si presentino solo sintesi di una pagina, integrate da schemi e mappe. Uno dei trucchi per catturare la sua attenzione è scrivere “Trump” nel testo, cosa che ormai viene fatta ogni volta che si può.
Ora, immaginate di dover dar conto dello stato del commercio internazionale, o della situazione mediorientale, sintetizzando un’infinità di complessi documenti in un singolo foglio, e scrivendo Trump, Trump, Trump… massima solidarietà ai funzionari addetti, sul serio.

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LEGGERE PER RIASSUMERE. Il primo passo è saper riassumere. E il primo trucco per riassumere bene è leggere benissimo. MindTools vi dice come. Fatevi una rapida idea dei contenuti e della struttura del testo (introduzione e titoli possono aiutarvi). Chiedetevi che livello di dettaglio e di approfondimento vi serve e calibrate su quello la velocità di lettura. Leggete in modo attivo, sottolineando o prendendo appunti.
Un saggio, un testo narrativo, un articolo di cronaca e uno d’opinione hanno strutture diverse: prima vi familiarizzate, più rapidamente riuscite a estrarre le informazioni che servono. Non distraetevi mentre leggete. Selezionate e riassumete solo le informazioni pertinenti alla vostra ricerca.

RIASSUMERE PER STUDIARE. Saper riassumere è importante anche per gli studenti. Li obbliga a capire. Li aiuta a ricordare. Quanto dev’essere lungo un riassunto scolastico? Di norma meno di un terzo del testo originale. Questa proporzione non vale, ovviamente, se si tratta di riassumere un lungo saggio o un intero romanzo. In questi casi l’obiettivo è esporre, in un testo comunque breve, tesi argomentazioni e idee-chiave (saggio) o trama (romanzo), corredate da informazioni su testo e autore. E sì, per riassumere un testo lungo è proprio indispensabile individuarne la struttura.

INFORMAZIONI E STRUTTURA. Tutto può essere riassunto: non solo un articolo, ma anche un film, o una lezione di scuola. Ted-ed regala alcune dritte: il riassunto deve risultare chiaro per chi non ha visto o letto il materiale originale. Quindi deve contenere tutte le informazioni necessarie alla comprensione, ma solo quelle.
Date al vostro riassunto una struttura solida: introduzione, esposizione, conclusioni. Nell’introduzione citate la fonte. Se possibile, nell’esposizione mantenete l’ordine originale degli argomenti. Non citate mai parti del testo: riassumetele. Non aggiungete opinioni personali: un riassunto dev’essere oggettivo.

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UN ESEMPIO ESTREMO. A proposito di Ted conference. Eccovene cento: riguardano l’autorealizzazione e corrispondono a un ascolto totale di 70 ore, riassunte in un articolo che si può leggere in cinque minuti. Il tentativo è interessante ma estremo.

RIASSUMERE, PARAFRASARE, CITARE. Qual è la differenza tra riassumere, parafrasare e citare una fonte, secondo l’università di Harvard? Un riassunto è una versione condensata per punti-chiave. Una parafrasi mantiene il livello di dettaglio del testo originale e, con altre parole, ne restituisce intatto il contenuto. Una citazione riporta le esatte parole dell’autore: si usa quando le parole sono tanto importanti quanto l’idea che viene espressa. Di norma le citazioni sono brevi. In tutti e tre i casi la fonte va specificata.

L’ARTE DELLA SINTESI. Sintetizzare è un’altra cosa ancora, è più impegnativa e richiede tecniche avanzate di lettura. Si tratta di combinare e confrontare informazioni provenienti da fonti diverse, organizzandole in un unico discorso che è più della pura somma delle parti e contiene una prospettiva nuova: il punto di vista e le conclusioni di chi produce la sintesi. Se siete capaci di farlo e di aggiungere Trump, Trump, Trump, siete pronti per lo Studio Ovale.

Se questo articolo vi è piaciuto, forse potreste leggere anche 5 consigli sulla scrittura e 5 rimedi per chi non li segue  O potete divertirvi con i giochi sulla scrittura di NeU.
Una versione più breve di questo articolo esce su internazionale.it.

6 risposte

  1. Arrivare al nocciolo di un testo non è facile. Riassumere e sintetizzare richiedono uno sforzo creativo, come descritto nell’articolo di Annamaria Testa ” Riassumere e sintetizzare: una bella sfida – Metodo 107 ” apparso su nuovoeutile.it il 21/05/2017.

    Riassumere e sintetizzare possono essere abilità richieste ad alti livelli, per situazioni complesse come quelle affrontate da alti funzionari o presidenti. In questi casi grandi decisioni vengono prese sulla base delle sintesi a loro presentate e l’abilità nel farle può risultare davvero “vitale”.

    Come la bontà di un vino proviene dalla bontà dell’uva, la bontà del riassunto dipende dalla bontà della lettura. Inoltre, per estrarre al meglio le informazioni dalla lettura, è bene conoscere la struttura del testo di partenza e, anche, avere ben chiaro il motivo del riassunto per estrarne meglio le informazioni pertinenti.

    Con una gabbia è possibile riassumere qualsiasi cosa. Quella del riassunto deve ospitare solo le informazioni necessarie, solo oggettive, una introduzione (con la fonte), poi esposizione, conclusione e nessuna citazione.

    Esempi, anche estremizzati, si trovano in rete.

    Un riassunto presenta dei punti chiave e ciò lo distingue dalla parafrasi (che usando parole differenti mantiene la stessa estensione e significato del testo originale) e dalla citazione (che copia pari pari le stringhe di testo originali).

    Sintetizzare è un’altra cosa ancora. È come fare un vino assemblando uve da vigneti diversi, a volte distanti. Leggere ed estrarre da fonti diverse però richiede di spendere qualche parola in più (nelle introduzione e conclusione) per motivare la scelta e il peso delle fonti adottate.

  2. Mi fa specie che ci sia un post che invita ad usare parole italiane (300 credo) al posto di quelle inglesi e poi tutti i rimandi portino a contenuti in lingua inglese…

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