ritratto

Fotografia. Il ritratto, l’anima e lo sguardo – Idee 116

Noi chiamiamo “ritratto” la riproduzione delle fattezze di una persona. Ma l’idea di base è che la riproduzione non sia meccanicamente fedele: altrimenti considereremmo come i migliori ritratti possibili le immagini che ci rimandano gli specchi o le fototessere scattate dalle macchinette. Un ritratto integra fattezze del soggetto e tratti della sua anima, intercettati dal pittore o dal fotografo, e tutta la magia dei ritratti si esprime proprio nella triangolazione degli sguardi (concessi, negati, sbiechi, indiscreti o clementi…) dell’autore, del soggetto, di noi che osserviamo l’opera. Su quest’idea il filosofo francese Nancy ha scritto qualche anno fa un libro intitolato Il ritratto e il suo sguardo.

Se la faccenda  dei ritratti vi intriga (potrebbe: è in effetti affascinante) guardatevi questo bel post di Emanuela Pulvirenti. E se in particolare vi intriga l’idea dello sguardo che viene riguardato, date un’occhiata a quest’altro post, intitolato A me gli occhi, please!
Qui di seguito, invece, trovate i link ad alcuni progetti fotografici degli ultimi anni, ciascuno diversamente costruito attorno a una serie di ritratti: ne risultano vere fenomenologie umane (dei sentimenti, degli eventi, delle relazioni) che si esprimono per sequenze di immagini.
È, mi sembra, un modo per moltiplicare la potenza del ritratto singolo, e qualcosa che la fotografia riesce a fare per certi versi più agevolmente della pittura. Ciascun progetto è interessante e merita, credo, il vostro tempo e il vostro sguardo: cliccate sui titoli in arancione.

DOLCI. Brandon Voges accosta ritratti e donuts, quei bomboloni americani fritti e glassati che vediamo servire in scatole di cartone, insieme a bidoni di pessimo caffè, ai poliziotti dei telefilm. Una curiosa ricetta.
AMARI. Donne che indossano abiti di uomini che le hanno lasciate. Un progetto della fotografa Carla Richmond e della scrittrice Hanne Stees. Sta girando molto in rete.
SURREALI. John Stezaker vince un prestigioso premio di fotografia senza aver fatto neanche uno scatto, semplicemente mescolando immagini esistenti in combinazioni nuove.  La qual cosa, ripetiamolo, è il cuore di ogni processo creativo.
DOPPI. Maja Daniels vince, invece, il Getty images Portrait Prize con un lavoro su due gemelle identiche.
PACIFISTI. “la più ampia mostra illegale di fotografia di sempre”: ritratti giustapposti di israeliani  e palestinesi che fanno il medesimo mestiere, disposti faccia a faccia, in grandi formati, sia in terra israeliana sia in terra palestinese. È un progetto dello street artist JR. Guardatevi anche Women are heroes e la Ted conference di JR.
DIACRONICI. Una giovanissima studentessa della Ohio State University, Annalisa Hartlaub, ritrae se stessa come sarebbe apparsa se fosse stata adolescente negli anni ’20, ’30, ’40… e se avesse fatto riferimento alla cultura dominante o alla controcultura dell’epoca. Risultato niente male, soprattutto se pensiamo che si tratta di un progetto scolastico.
COLPEVOLI. Trent Bell fotografa architetture. Ma, per questo progetto, chiede ad alcuni detenuti di scrivere una lettera al proprio sé del passato. E poi mette insieme lettere e facce.
SANTI. Joey L., fotografo di Brooklyn, viaggia dall’Etiopia all’India in cerca di santoni, monaci e asceti. Qui anche il video con l’intera storia.
RIFLESSI. La straordinaria vicenda di Vivien Dorothea Maier, babysitter a Chicago, ignota fotografa di strada per quarant’anni nelle ore libere, è venuta alla luce in seguito alla scoperta di 150.000 foto inedite. Qui alcuni dei suoi innumerevoli autoscatti: più che un progetto, un’autobiografia per immagini.
3D. L’artista Joshua Harker va oltre i canoni dell’autoritratto e si infila, letteralmente, sotto la propria pelle con l’aiuto di una stampante 3d.
MANIPOLATI. Esther Konig invece, resta in superficie e va a indagare come cambiano i canoni della bellezza nei diversi paesi del mondo, anche grazie (o per colpa) di photoshop. Anche questo lavoro sta girando molto in rete.

Se vi è piaciuto questo post potreste guardare anche:
Idee 54: la fotografia non (si) ferma un attimo

6 risposte

  1. Vorrei segnalarvi:
    MOLFETTA. GRANDE INTERESSE PER LA MOSTRA FOTOGRAFICA “FACCE D’ULIVO” DI COSMO ANDRIANI.

  2. Come sempre il mondo della fotografia (anche quella autobiografica) regala molte emozioni e sorprese, anche a noi stessi.

    Fotografare il proprio volto aiuta a capire come siamo (o come ci vedono) realmente, in ogni singolo dettaglio e spesso ci “fa sembrare” strani, a volte addirittura diversi da come pensiamo di apparire … e ci attacchiamo a qualche scusa: “ero stanco, guarda che borse sotto gli occhi” … 🙂

    Inoltre, mantenere una espressione naturale mentre si viene fotografati in primo piano è sempre molto difficile, ma non impossibile.

    Forse ne avevo accennato in altri post ma, ritenendolo un “esercizio” simpatico ma molto interessante e attinente al tema proposto, lo ripropongo qui: http://wp.me/pYL2M-99 .

    Probabilmente vi accorgerete di avere una identità DOPPIA, RIFLESSA, SANTA e COLPEVOLE, DOLCE e AMARA,in ogni caso SURREALE …

  3. A proposito di fotografia:
    prende il via la ormai consueta Fotografia Europea (www.fotografiaeuropea.it), manifestazione organizzata dal Comune di Reggio Emilia sin dal 2006 che prevede mostre, eventi, conferenze e tanto altro.

    Dopo aver concluso un corso di fotografia ReFoto, ho accettato l’invito a partecipare, con altri 14 intrepidi colleghi, ad un mostra “collettiva di fine corso” intitolata “OPEN MIND”: http://www.refoto.it/index.php?option=com_k2&view=item&id=450:open-mind

    “OPEN MIND” è legata al “circuito OFF” di Fotografia Europea 2015 che si snoda, come di consueto, tra le vie, le piazze, i negozi, i bar, i ristoranti ed i palazzi storici del centro e dintorni.

    “OPEN MIND” si apre il 23 Maggio e prosegue fino al 05 Giugno ed è il risultato di un percorso personale su cui ciascuno di noi ha lavorato e si è confrontato per oltre un anno.
    L’ingresso è gratuito.

    Personalmente esporrò cinque scatti a colori dal titolo “LIFE”, cinque immagini attraverso le quali ho cercato di rappresentare “il ciclo della vita” che potete visualizzare qui: http://www.refoto.it/index.php?option=com_k2&view=item&id=495:life

    Allego inoltre:
    – Link all’evento sul mio blog: http://wp.me/pYL2M-fz

    PS: nei giorni 23 e 24 Maggio per le vie del centro sarà attiva anche la bella iniziativa Reggionarra dedicata a bambini e famiglie: http://www.reggionarra.it

  4. Per chi va a Londra da non perdere è la bellissima National portrait gallery. Fare in ritratto e difficilissimo. È un mix di bravura e comunicativa di chi sta dietro l’obiettivo è di feeling tra il soggetto è il fotografo. Un saluto ad Annamaria.

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