Nuovo e utile

Destra e sinistra: trovarle, le parole per dirlo

Succede che Bersani e Fini vadano in tivvù a recitare elenchi dei valori di sinistra e di destra (mentre scrivo, Maroni invece è ancora un “prossimamente”). E che molte voci sottolineino la pochezza del risultato. Sono d’accordo (e come no?). Ma la mia parte tecnica e pedante mi spinge a ricordare che il compito non è per niente facile. Vuoi perché la sintesi è un dono degli dei. E, prima ancora, lo è la parola che trasmette senso, incanta e convince (si tratta di probare, delectare, flectere. Le virtù ciceroniane dell’oratore. Mica robetta). E vuoi perché estrarli e cucinarli in tre minuti, i valori di una sinistra e una destra moderna, richiede un certo sforzo di pensiero creativo. E una visione. Mica robetta neanche questa.
Ne parlo a Giovanna Cosenza, che già ha commentato la performance dei nostri.
Decidiamo di proporvi, in sincrono, di scrivere il vostro elenco dei valori di destra e sinistra, oggi. Regole: 1) testi brevi (max 2000 battute) 2) intitolati chiaramente “DESTRA” o “SINISTRA” 3) provocazioni, turpiloquio eccetera verranno censurati 4) potete cimentarvi in una o in entrambe le liste 5) non è scandaloso che alcuni valori siano condivisi (“tutelare la Costituzione”, magari… ) 6) faremo una sintesi di tutti i risultati e ve la riproporremo. Se volete esser proprio bravi, postate la vostra lista sia qui che su Dis.amb.ig.uando.
Dai: prendetela anche come una bella sfida sulla scrittura. Ricordando che, con le parole, dopotutto, si creano mondi.

64 risposte

  1. Ecco i miei 32 cent… SINISTRA 1. Esercitare sempre il pensiero critico nei confronti della società in cui si vive. 2. Essere severi con se stessi e indulgenti con gli altri. 3. Cercare sempre le cause reali degli eventi, senza abboccare alle teorie del complotto. 4. Difendere, promuovere ed estendere la partecipazione dei cittadini a tutti i livelli decisionali. 5. Difendere e promuovere i diritti civili insieme a quelli sociali. 6. Tutelare l’occupazione, che non vuol dire creare posti di lavoro inutili. 7. Tentare sempre di usare lo strumento del dialogo per risolvere i conflitti tra individui o gruppi sociali, etnici, religiosi, eccetera (ma essere decisionisti nel momento in cui tale dialogo dovesse fallire). 8. Ricordare che i conflitti sono sempre di natura economica e sociale. I conflitti più appariscenti (immigrati vs autoctoni, giovani vs vecchi, ecc) sono sovrastruttura fuorviante. 9. Modernizzare lo stato sociale non vuol dire smantellarlo ma integrarlo con la partecipazione dal basso di cittadini, associazioni, enti no profit. 10. La democrazia non deve essere solo nelle istituzioni, ma anche nei partiti, nelle associazioni, per quanto possibile nella pubblica amministrazione. 11. Tutelare l’ambiente a livello sia di scelte individuali che di politiche nazionali, internazionali e globali. 12. Rifiutare la guerra come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali significa impegnarsi nel concreto a promuovere sistemi alternativi, altrimenti sono parole vuote. 13. La criminalità organizzata si combatte non solo con gli arresti, ma anche creando lavoro regolare e bonificando i territori devastati dalla presenza mafiosa. 14. Gli immigrati devono rispettare le leggi dello stato che li ospita, ma lo Stato deve avere l’intelligenza e l’elasticità di adeguare le proprie leggi per favorire l’integrazione. 15. La religione appartiene alla sfera del privato, non del pubblico. E vale per tutte le religioni. 16. Promuovere la cultura, la scuola e l’università crea posti di lavoro, ma prima di questo è importante per formare cittadini consapevoli e in grado di partecipare al dibattito pubblico e politico. DESTRA 1. Essere severi con se stessi e con gli altri. 2. L’individuo è al centro di tutto. La società aperta è quella che tutela l’individuo a prescindere. 3. I diritti umani, civili e politici sono universali, non posso essere “contestualizzati” da religioni o culture. 4. La partecipazione politica è importante, ma non deve interferire con la realizzazione personale del cittadino. 5. Liberalizzare l’attività economica per rendere veramente libero il cittadino. 6. Rispettare le regole sociali, ma queste regole devono essere una cornice, non una presenza opprimente. 7. Lo Stato serve a far rispettare le regole. Uno stato che non le fa rispettare è inutile, uno stato che vada oltre è dannoso. 8. Se c’è un conflitto di natura culturale o religiosa, va appoggiata la cultura o religione che propone più tolleranza e libertà per la persona. 9. I servizi pubblici offerti dallo Stato sarebbero migliori e più convenienti se affidati al libero mercato. 10. La democrazia è il miglior sistema di governo, purché all’interno di norme costituzionali che evitino derive populistiche o una estensione eccessiva dei poteri dello stato. 11. L’ambiente si tutela a livello di scelte individuali. In una società di cittadini informati le soluzioni ecologiche si impongono poco a poco da sole, senza bisogno di politiche ad hoc. 12. L’utilizzo nella forza nelle controversie internazionali non è una cosa di cui vergognarsi, se può servire a evitare violenze e sofferenze peggiori. 13. La criminalità organizzata non si combatte solo con gli arresti, ma anche creando lavoro regolare e bonificando i territori devastati dalla presenza mafiosa. 14. Gli immigrati devono rispettare le leggi dello Stato che li ospita se vogliono essere trattati con altrettanto rispetto. 15. La religione appartiene alla sfera del privato, non del pubblico. E vale per tutte le religioni. 16. Promuovere l’istruzione scolastica e universitaria è fondamentale per avere cittadini informati e razionali, in grado di fare le scelte migliori per se stessi e quindi per la società. Skeight (http://litskeight.wordpress.com)

  2. A me è piaciuta la super-sintesi di Gramellini nel suo Buongiorno del 17 novembre. Parlava in negativo, ma i concetti sono chiari: “Da allora destra e sinistra hanno rinunciato a qualsiasi velleità di palingenesi. Non puntano più a migliorare l’individuo, stimolandolo a essere più responsabile (la destra) e più spirituale (la sinistra). ” Valeria

  3. Bel gioco, provo a tuffarmi. Prima emotivamente/pragmaticamente, poi razionalmente/e + sulle generali. Ora posto la versione emotiva/pragmatica, regalandomi 48 ore per la versione + sulle generali. EMOTIVA. DESTRA Dopo la vittoria di Pisapia, Boeri e Onida tornano nei ranghi, anche un po’ tristi e piccati. SINISTRA Dopo la vittoria di Pisapia, Boeri e Onida chiamano a raccolta, ciascuno secondo il suo stile, il proprio popolo. I tre popoli, riuniti, lavorano seriamente sui 32 cent di “Skeight”, cercano di unire non solo le forze, ma soprattutto valori, comunicazione, prospettive, e provano a fare un passo serio avanti.

  4. DESTRA 1. Responsabilità individuale. Ogni individuo sia tenuto a essere responsabile di se stesso. Chi ha talento e s’impegna duramente goda appieno dei frutti del suo successo, chi sbaglia o non s’impegna ne paghi le conseguenze. 2. Libertà. Lo Stato non limiti e non intralci la libertà individuale, se non quando viola la libertà altrui. Massima libertà d’impresa. Tutela della libera concorrenza. Interventi dello Stato, leggi, regolamenti, burocrazia e tasse, il meno possibile. 3. Nazione. Lo Stato difenda gli interessi nazionali nei confronti degli altri Stati. Al di là di questo, non interferisca nelle loro faccende interne. SINISTRA. 1. Solidarietà collettiva. Nessun uomo è un’isola. La felicità individuale dipende dalla felicità altrui. Lo Stato garantisca il più possibile a tutti condizioni di vita decenti: istruzione, lavoro, cure sanitarie. Assistenza economica a disoccupati ed emarginati. 2. Eguaglianza. Lo Stato garantisca eguali opportunità di realizzazione individuale a tutti, riducendo al minimo le diseguaglianze di partenza, dovute a genere sessuale, censo, cultura, etnia. Istruzione pubblica di alta qualità accessibile a tutti, dal nido d’infanzia al dottorato. Borse di studio ai meritevoli disagiati. 3. Fratellanza universale. Il benessere di una nazione dipende da quello delle altre nazioni di tutto il pianeta. Lo Stato si faccia carico, oltre che degli interessi nazionali, anche del bene universale.

  5. Sinistra a) La solidarietà, essere vicini, empatici non solo a parole ma anche e soprattutto nei fatti con chi è in difficoltà esistenziale, psicologica o materiale. b) Uguaglianza, dare a tutti la possibilità di costruirsi un’esistenza degna di questo nome, pari opportunità di istruzione e di esperienze formative, quindi. c) Pari diritti e pari doveri, perché ciascuno a prescindere dal genere, dalla provenienza geografica e dai gusti sessuali si possa sentire a pieno titolo una persona che rispetta e rispettabile. d) La cultura e la conoscenza sia come punto di partenza che come obiettivo, per sanare quel 71% di analfabetismo che limita fortemente la libertà degli individui ma anche di tutto il paese. e) Una Giustizia che tuteli tutti allo stesso modo. buona giornata Elisabetta Bucciarelli (non sono riuscita a registrarmi, ci riprovo più tardi 🙂

  6. Sinistra: – Solidarietà – Laicità – Progresso – Lavoro – Cultura – Critica – Ragione – Rivoluzione – Uguaglianza – Ipocrisia vs Destra: – Forza – Patria – Conservazione – Imprenditoria – Pratica – Fede – Orgoglio – Reazione – Successo – Franchezza Antonio

  7. S enza gli altri è più difficile essere felici I nventare nuovi modi di vivere N atura è cultura I nsieme si può fare (quasi) tutto S apere è un diritto, di tutti T i voglio bene per come sei R esto con te se hai bisogno A ncora qui a parlane..sempre con la destra c ho provato, ma nn mi viene.. gio

  8. Sono Ben (registrarsi non mi è facile, ho già postato DESTRA e SINISTRA). Mi è piaciuto l’acronimo di SINISTRA di gio (Utente Anonimo). Ci provo per la DESTRA. 🙂 D atti da fare E mula i migliori S enza lacci e lacciuoli si vive meglio T ieniti i tuoi guai che io mi tengo i miei R ispetta la mia patria come io rispetto la tua A far da sé si fa per tre

  9. DESTRA La mano destra vuole prendere tutto quello che riesce a conquistare che perciò ritiene solo suo. Il pericolo è che ha volte impone con la forza le sue decisioni anche all’altra mano. SINISTRA La mano sinistra preferisce ottenere collaborando quello che le serve e quello che raccoglie è disposta a condividerlo. Il rischio è che ha volte lavora da sola per tutte e due. walter

  10. Sinistra 1.Perseguire “la democrazia dei volti” (per citare Nichi Vendola), piuttosto che l’accaparramento di voti… 2. La Costituzione non è un ” dono del cielo” o un apparato asettico di valori: una nuova cultura civile nazionale può nascere attraverso un riflessione storica critica su Resistenza e Dopoguerra, Stragi e Anni di Piombo…. 3. Inclusione e partecipazione: ripartire dalla “dimensione micro” per decostruire e reinventare i rapporti di potere……incentivazione alle assemblee di quartiere… 4. Riflessione sulla moralità della politica, cominciando da azioni concrete: non sono eleggibili condannati in via definitiva o chi è sotto processo o è suscettibile anche a livello locale di conflitto d’interessi… 5. Combattiamo le mafie senza eroismi, con la concretezza delle azioni ( rifiuto della violenza ) e delle pratiche amministrative. 6. Laicità Laicità Laicità: gli enti e le istituzioni pubbliche devono essere specchio di una società in cui non vi sono distinzioni su base religiosa: sì ai matrimoni e alle adozioni per coppie di fatto e gay, sì alla rimozione ( o alla compresenza in particolari contesti, ad esempio nelle scuole e strutture educative) di simboli religiosi nei luoghi pubblici… 7. Tutela del lavoro significa tutela delle opportunità necessarie alla crescita civile e alla mobilità sociale: una visione nuova del welfare, perché stiamo bene tutti, non se tutti stanno un po’ bene ( a ciascuno, in proporzione, la sua briciola), ma quando ciascuno è consapevole e partecipe che sacrificare il proprio surplus è un seme per la crescita di nuovi orizzonti e opportunità per altri….. 8. L’Italia è un Paese antifascista: gruppi politici o associazioni che si richiamano ai valori del nazifascismo o del totalitarismo stalinista, alla xenofobia e all’uso della violenza non possono avere accesso nelle istituzioni pubbliche. Giovanni, assiduo commentatore di Dis.amb.ig.uando…..

  11. Ho dimenticato di mettere chiaramente le diciture DESTRA e SINISTRA (e di specificare che ciò non vuole essere una provocazione)

  12. Destra Scelgo i beni materiali-sono pochi e li voglio solo per me-per arrivare al top Sinistra A ciascuno secondo il suo bisogno + solidarietà, fratellanza, compagnia, allegria Per rincalzare la mia scarna sintesi (avete già detto tutto), vi posto il discorso di Virgilio sui beni materiali e beni spirituali, vv. 49-57 del Purgatorio. Perché s’appuntano li vostri disiri dove per compagnia parte si scema, invidia move il mantaco ai sospiri. Ma se l’amor della spera suprema torcesse in suso il desiderio vostro, non vi sarebbe al petto quella tema; CHE’ PER QUANTI SI DICE PIU’ LI’ “NOSTRO”, TANTO POSSIEDE PIU’ DI BEN CIASCUNO, E PIU’ DI CARITATE ARDE IN QUEL CHIOSTRO.

  13. grazie Ben per avermi dato una mano, per dirla alla Walter. sulla proposta di oggi, mi sono fermata all’aspetto ludico, ma anche a fare questi semplici giokini c si accorge davvero d quanto siano usurate le parole e allora mi viene in mente quella robetta sulla deautomatizzazione del linguaggio teorizzata dai formalisti russi (scusate per le parolacce..) e mi domando: che nn sia questa una faccenda per poeti? (veri..)

  14. CI SPERAVO, ANCHE SE… non ne ero/non ne eravamo così sicure. Bene. E’ un buon inizio, con contributi consistenti e nuovi. Vuol dire che davvero Giovanna e io ci impegneremo lavorandoci sopra. Ci aiuterete a ordinare tutto quanto se accanto a ogni contributo c’è un nome o un nickname. E sì, forse ha ragione Anonimo14-Giò: dev’essere (anche) una faccenda per poeti. Veri.

  15. Come chiesto da annamaria, aggiungo il mio nick al post già inviato. Sono Ben, il post era questo: DESTRA 1. Responsabilità individuale. Ogni individuo sia tenuto a essere responsabile di se stesso. Chi ha talento e s’impegna duramente goda appieno dei frutti del suo successo, chi sbaglia o non s’impegna ne paghi le conseguenze. 2. Libertà. Lo Stato non limiti e non intralci la libertà individuale, se non quando viola la libertà altrui. Massima libertà d’impresa. Tutela della libera concorrenza. Interventi dello Stato, leggi, regolamenti, burocrazia e tasse, il meno possibile. 3. Nazione. Lo Stato difenda gli interessi nazionali nei confronti degli altri Stati. Al di là di questo, non interferisca nelle loro faccende interne. SINISTRA. 1. Solidarietà collettiva. Nessun uomo è un’isola. La felicità individuale dipende dalla felicità altrui. Lo Stato garantisca il più possibile a tutti condizioni di vita decenti: istruzione, lavoro, cure sanitarie. Assistenza economica a disoccupati ed emarginati. 2. Eguaglianza. Lo Stato garantisca eguali opportunità di realizzazione individuale a tutti, riducendo al minimo le diseguaglianze di partenza, dovute a genere sessuale, censo, cultura, etnia. Istruzione pubblica di alta qualità accessibile a tutti, dal nido d’infanzia al dottorato. Borse di studio ai meritevoli disagiati. 3. Fratellanza universale. Il benessere di una nazione dipende da quello delle altre nazioni di tutto il pianeta. Lo Stato si faccia carico, oltre che degli interessi nazionali, anche del bene universale. Ben

  16. Dimenticavo. Non esiste una destra moderna, ma solo una destra; se un uomo di destra dice di voler tutelare la Costituzione (lacci e lacciuoli), lo dice perché è un accorto e sperimentato uomo politico che usa un argomento efficace in un particolare momento storico (o non è più di destra, cosa che è tutta da vedere). Destra e sinistra sono espressioni storiche e esperienziali di categorie dello spirito, che attengono al pensiero filosofico: quelli che le hanno organizzate in sistemi sono, come sappiamo, veri e propri filosofi.

  17. DESTRA POLITICA: dall’alto al basso ECONOMIA: creare valore PSICOLOGIA: mordi e fuggi LINGUAGGIO: povero/emozionale COMUNICAZIONE: vendere atmosfera SLOGAN: siete carichi? SOLIDO-SIMBOLO: cubo SINISTRA POLITICA: orizzontalità o dal basso all’alto ECONOMIA: distribuire reddito PSICOLOGIA: resisti e rilancia LINGUAGGIO: ampio/razionale COMUNICAZIONE: argomentare/documentare SLOGAN: siete consapevoli? SOLIDO SIMBOLO: sfera

  18. Piccola sostituzione in SINISTRA PSICOLOGIA: ascolta e rilancia al posto di “resisti e rilancia”

  19. Inizio a costellare il tema, riservandomi ulteriori interventi: Destra: il mondo va benissimo così com’è! Sinistra: il mondo può essere migliore e noi, non tu, sappiamo come cambiarlo! Destra: viva la razza, la stirpe, il clan, la famiglia, il sangue! Sinistra: viva l’individuo universale razionale figlio delle Idee! Destra: Dio è con noi! Sinistra: non c’è alcun Dio! … comunque le categorie di destra e sinistra sono solo uno strumento con cui dividere le platee e mettere gli uni contro gli altri, noi-loro! e questo non aiuta…il bipolarismo è una grande fregatura, sottrae dal campo politico tutti i temi realmente POLITICI (tipo Nato, spese militari, ect..), in sintesi: IN OGNI DISCUSSIONE C\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\’è SEMPRE QUALCOSA DI INDISCUSSO !!

  20. Chi a ventanni non è rivoluzionario è uno cretino, chi a quaranta lo è ancora è uno stupido, si dice… Ergo sinistra = gioventù e destra = vecchiaia. Chi mi conosce sa che io, l’anno prossimo, ne faccio ventuno…

  21. INTANTO… Questa discussione è stata rilanciata da lipperatura,e dal blog di Mestiere di scrivere e da zauberei. Grazie! E grazie per i contributi di oggi 🙂 Vi ricordo ancora che stiamo ragionando non del presente e non della (sigh!!!!) cronaca di questi giorni, ma di futuri possibili. E dei valori che dovrebbero orientare una sinistra e una destra moderne.

  22. @Annamaria Ma il gioco era un fare una lista di tre minuti da mettere in bocca a Fini e Bersani, più efficace e consistente della loro nel comunciare quali valori vi stiano dietro. Non era preparare il manifesto programmatico. Un valore non è una proposta, Annamaria, è una cartina di Tornasole, uno specchio. Se dico che la sinistra difende i precari non è un valore, è una politica. I valori si situano a un altro livello, sono gli assiomi non i corollari. 🙂 U

  23. Raccolgo il contributo di U. e il chiarimento di Annamaria. Alla luce dei valori indicati da tutti, vorrei analizzare le risposte della destra e della sinistra moderne sul problemone: il nostro futuro tra l’ascesa dell’impero cinese e il declinio della potenza americana (Federico Rampini, Occidente estremo). Non è che la sinistra si muova bene in questo frangente, ma la vocazione a muoversi correttamente ce l’ha nel suo DNA (ricordate Prodi per l’Europa e i contatti con la Cina?). La destra invece è in difficoltà: può vincere sulle paure di chi pensa che i cinesi siano solo straccioni che vendono cenci, ma non fa un passo avanti per prendere atto che il problema ci sia, si chiude a rifiuto miope e suicida e inventa strategie protezionistiche (Berlusconi-Lega, Sarkozy, Tea Party e altre castronerie). Credo che sia ancora esaurita per lo sforzo fatto per superare il concetto di nazione e rincorre la mappatura del territorio proponendo il federalismo. Pensa forse che la politica estera si faccia tra il lettone di Putin e gli harem del Ghed? Una destra moderna dovrebbe salvare il suo capitalismo, gareggiando con gli indici di produttività di Cindia e investendo, investendo, investendo: credete che ce la farà a tirare fuori i dané?

  24. @U. Spero di aver capito le implicazioni del tuo commento. E provo a risponderti. Il gioco è questo (ricopio dalla homepage): … decidiamo di proporvi, in sincrono, di scrivere il vostro elenco dei valori di una destra e una sinistra moderne. E… tranquillo: difficile mettere insieme – ammesso che lo si voglia. E che sia il caso – un manifesto programmatico in duemila battute. Qualche commento fa si parlava dell’essere poeti. O, se preferisci, del mettere insieme elementi di una visione. Fini e Bersani possono essere considerati, in questa logica, un pretesto contingente. Il gioco coinvolge la capacità di spostarsi tra una prospettiva e l’altra. Se vuoi, tra “io” e “noi”. Guardando come cambiano (acchiappo la tua metafora) i punto cospicui riflessi nello specchio. La qualità delle risposte arrivate fino a ora, qui e su Disambiguando, mi fa pensare che sia qualcosina di più che un gioco.

  25. Bellissima idea. Eccovi il mio contributo. PER LA SINISTRA: 1) Gli individui non solo tutti uguali. Questo è il bello. 2) Il benessere collettivo è la condizione del benessere individuale, non viceversa. 3) Gli individui non sono tutti uguali ma hanno uguali diritti. La sinistra combatte per concretizzare l’uguaglianza dei diritti. 4) La parte giusta nella battaglia è al fianco dei soggetti deboli, ossia di chi, nell’interazione con gli altri, sconta un’obiettiva e verificabile situazione di svantaggio. Oggi, in questo Paese, soggetti deboli sono i poveri, i migranti, i bambini, gli adolescenti, i disoccupati, i precari, le donne. 5) Le aggregazioni sociali liberamente formate (famiglie, associazioni, partiti) sono una risorsa. Le regole per la loro costituzione sono elaborazioni collettive e possono essere democraticamente cambiate. 6) Il mercato è un’invenzione degli individui, non un dato di natura. Per questo la politica deve guidare l’economia, non viceversa. 7) La natura non è una risorsa. Gli individui sono un’eventualità della natura. 8) La tradizione non è un valore. Lo è lo studio della storia, perché aiuta a capire il presente. 9) Il presente e il futuro sono una responsabilità individuale e collettiva. 10) Ciò che è reale non necessariamente è razionale, per questo può essere cambiato. 11) Un altro mondo non è possibile, è necessario. Trovate la lista anche qui: http://raffaellaromagnolo.wordpress.com/2010/11/22/i-valori-della-sinistra/

  26. Non scriverò elenchi, ce ne sono abbastanza. Preferisco evocare un’immagine, richiamata da un vecchio detto. Vedo una mano che insapona l’altra, vedo il sapone che passa dall’una all’altra. Sento una voce maschile un po’ sarcastica che intanto dice: “una mano lava l’altra… … e allora perchè sono sempre sporche?” Le due mani continuano a lavarsi mentre una voce di donna anziana ripete: “una mano lava l’altra… e io vedo subito dopo il viso di mia nonna, severo ma sorridente, che dice: ma tutte e due lavano il viso”. Vedo un viso giovane, rinfrescato, risvegliato, dall’acqua e dalle mani che lo lavano. Sveglia. Ci vuole l’impegno di tutti. Categorie, proclami, definizioni di valori sono solo aria fritta, se non si traducono in pratica, se non convergono su un obiettivo comune. Giuliana.

  27. E’ bastato invitarci ad essere creativi e il sito si è animato! Spero di dare presto il mio contributo.

  28. Ciao a tutti, intervengo per dire solo una cosa semplice: Non ci riesco! Qualunque cosa io pensi, quando la scrivo non mi torna. Sarò grave? elisabetta

  29. Ben Ho partecipato all’iniziativa di Annamaria e Giovanna perché penso che Destra e Sinistra abbiano ancora un senso diverso, anche se non in opposizione totale. Personalmente concordo con tutti i valori di sinistra e di destra che ho elencati, e con quasi tutti quelli, pure di sinistra e di destra, brillantemente evocati da Ugo. Il problema non è scegliere fra Tradizione vs. Cambiamento, fra Responsabilità Individuale vs. Solidarietà Collettiva, fra Libertà vs. Eguaglianza, fra Nazione vs. Umanità, fra, ma trovare un punto di equilibrio adatto a situazioni concrete. Nella ricerca del giusto equilibrio i valori contano, ma spesso conta di più “il principio di realtà”. Concordo quindi con il post al blog di Severgnini sul Corriere on line riportato qui sotto. L’iniziativa di A. e G. resta valida, ma distinguere destra e sinistra in Italia, come suggerisce Raffaele Birlini, non è decisivo. (Raffaele Birlini, dal blog di Beppe Severgnini, Corriere, 24.11.2010) Ho visto la buffonata delle liste dei valori di Fini e Bersani. Vorrei che smettessero questo teatrino che va avanti da decenni. La differenza fra destra e sinistra non dovrebbe essere sui valori ma sui modi concreti che vengono proposti per raggiungere obiettivi comuni. Tutti vogliono occupazione, sicurezza, welfare, pace, sviluppo, meritocrazia, giustizia e via elencando. Bisogna vedere cosa si può fare e cosa no, tanto per cominciare. Quindi, di quello che si può fare, si deve decidere come farlo e qui si deve sviluppare la differenza di proposte fra destra e sinistra. Basta con queste finte differenze. Parliamo chiaro: la destra di stampo anglosassone in Italia non c’è. Aspira a diventarlo il Pdl ma ne è ben distante dal momento che ha radici socialiste (Berlusconi-Craxi) e democristiane. Fini è destra sociale, in pratica una forma blanda e distillata di socialismo nazionalista (non dico nazionalismo socialista). Il Pd non riesce a diventare moderato e più ci prova più il suo zoccolo duro, quello che va a votare anche alle primarie, lo trascina continuamente su posizioni di obsoleto estremismo. Non c’è la destra in Italia, ci sono solo tante declinazioni della sinistra. La Lega non è di destra né di sinistra, è un Pdl del nord dove Berlusconi è Pdl di centro e Fini Pdl del sud. E questi vanno in tv a parlare di valori. Parlino dell’immigrazione, del debito pubblico, del federalismo, del sistema produttivo messo in crisi dai cinesi, dalle ditte che mettono l’etichetta made in Italy su prodotti fatti al 99% all’estero. Si schierino su quanto considerano giusto il canone tv, il sostegno pubblico ai partiti e ai giornali, le tasse sulla proprietà della macchina e della casa e di quant’altro. Dicano se sono a favore […] le leggi che hanno creato contratti a termine, a progetto, dipendenti costretti ad aprire la partita iva per costare meno alle ditte. Raffaele Birlini, raffaele.birlini@email.it

  30. Impegnativo, specie per un’apolitica volontaria come me. ma vediamo cosa posso creare nei tre minuti di pausa che oggi mi concedo. Destra: Arredamento: Kartell e Co. Abito: Griffato e su misura Mezzo di locomozione: Macchina a benzina Guanti: pelle nera Valigetta: 24 ore in pelle nera Libro del mese: Bruno Vespa Motto: quel che mio è mio, quel che tuo è mio Sinistra Arredamento: IKEA Abito: Mercato rionale (con contrattazione) Mezzo di locomozione: Treno e bicicletta, vespa vintage Guanti: lana a dita scoperte Valigetta: Borsa in juta Libro del mese: Pasolini a 360 gradi Motto: sono alternativo

  31. Un possibile futuro di sinistra. – La sanità mi mette a disposizione mezzi, strutture e persone perché io stia bene. Chi si occupa della mia salute è preparato, aggiornato dalla ricerca scientifica e non controlla se posso pagare. Sa che se il mio corpo – tutto intero – raggiunge il suo equilibrio, io divento un punto vitale per chi mi sta attorno. E al mio essere vita ci tiene.. – La scuola mi insegna quello che da sola faticherei ad imparare. Lo fa nel modo migliore, gratuitamente e se non comprendo, si preoccupa. E’ convinta che se non capisco non posso partecipare. E alla mia partecipazione ci tiene. – La cultura vuole starmi vicina e cerca forme e luoghi tra i più vari per incontrarmi. Stuzzica la mia curiosità con libri, musica, mostre, Mi chiama dalla televisione, radio, teatri, cinema, musei e mi parla di scienza, letteratura, storia, pittura … Vince la mia soggezione e tiene conto delle mie possibilità perché non la consideri un lusso. Sa che la sua vicinanza mi rende saggia. E alla mia saggezza ci tiene. – Il lavoro tiene conto delle mie capacità, preparazione, aspirazioni e scelte. Mi aiuta ad occuparmi della mia famiglia con tranquillità e in sicurezza. Sa che se il mio cuore è sereno, la mia mente è pronta e creativa. E al mio contributo ci tiene. – Il territorio mi accoglie e mi offre la sua bellezza. Vuole che impari a godere del maestosamente bello e del bello minuscolo che solo un occhio attento può vedere. Mi insegna a rispettare, curare e apprezzare perché sa che dalla bellezza nasce l’ispirazione. E ai miei momenti illuminati ci tiene. – La città mi offre spazi perché mi muova sicura, con piacere e incontri chi mi sta attorno, non importa se del posto o venuto da fuori. Sa che se stabilisco buone relazioni sono più disponibile ad accogliere, conoscere, imparare, capire. scambiare. Sa che le relazioni mi fanno crescere, E alla mia crescita ci tiene. – La politica si preoccupa che siano garantite vita, benessere, sicurezza e partecipazione. Raccoglie e valorizza i contributi e la saggezza di tutti. Studia i modi migliori perché ognuno diventi responsabile di se stesso e parli con voce propria ma rispettosa degli altri Ci tiene a lavorare con impegno, dedizione e concretezza perché sa che realizzare e condividere il bene, significa arricchire tutti. E alla ricchezza di tutti, la politica, ci tiene. Nidia Bertazzolo

  32. siccome mi hai fatto ridere con i tuoi minimi termini.. ti dedico Questa, di un Grande. anzi la dedico a tutti Dateci parole poco chiare quelle che gli italiani non amano capire… Basta romanzi d’amore, ritornelli spiegazioni, interpretazioni facili… Ma teorie complesse e oscure, lingue lontane servono… Pochi significati, titoli, ideogrammi, insegne, inglese, americano slang. Senza studiare senza fiatare basta intuire che è anche troppo… Colpo d’occhio è quello che ci vuole uno sguardo rapido Il nostro suono, il nostro suono è un battito… Parole incomprensibili siano le benvenute così affascinanti così consolanti… Non è nemmeno umiliante non capirle anzi così riposante Dopo tanto teatro dopo tante guerre dopo tanti libri dopo tanto cammino dopo tante bugie dopo tanto amore dopo tanti secoli Mai più canzoni in italiano greco slavo poca letteratura, brevi racconti al massimo, scrittori intraducibili, relazioni elementari, poeti ermetici… Tv irreversibile, con accenti diversi con accenti diversi… Esotici. Ora davvero basta con la trasparenza voglio una cultura davvero sottostante davvero inapparente e soprattutto per sempre… Voglio essere ricordato nella prossima era come un glaciale geroglifico come un bassorilievo come un graffito inesplicabile perché del tutto inutile…. Dateci le parole poco chiare quelle che gli italiani non amano capire, costruiremo una nuova cultura rapida ed estetica E il pensiero sarà un colore, il colore sarà un suono, il nostro suono un battito… E il pensiero sarà un minuto, il minuto un suono, il nostro suono un battito… gio

  33. Come mi gira la testa… Cosa succede? Non è possibile: il mondo si è fermato. Immobile. Punto fermo. Il punto è: in che direzione ripartirà? E se ripartisse girando a destra, potrebbe diventare un mondo più “liberal” anche se certo non più libero. E guardare un po’ indietro ai grandi statisti che credevano davvero nel potere rasserenante del mercato e non solo al profitto individuale generato dal potere d’acquisto. Andando con decisione verso una direzione presa, con lo sguardo che non vuole lasciarsi distrarre da altro che da se stesso. E se ripartisse girando a sinistra, invece, potrebbe diventare un mondo più colorato, certo più verde, e magari più sostenibile nei fatti e non solo nelle intenzioni. E immaginare che il lavoro sia valorizzato davvero come chiave di volta della realizzazione personale, della crescita dell’impresa, dell’esistenza della Repubblica italiana. Volando sulle ali del principio che il diritto di scegliere liberamente di ogni persona è inalienabile, con il cuore da lanciare sempre oltre l’orizzonte. E se non ripartisse?!

  34. Come gioco/sfida creativo, scrivere una serie di punti-valori emergenti nella Destra e nella Sinistra mi piace e mi intriga. Ma più rifletto su questo momento incerto e sui suoi incerti protagonisti per manipolarli comunicativamente e comporre un’idea mia e più mi intristisco. Complimenti a tutti voi per i bei contributi, sono incredibili, li leggo e rileggo in continuazione da lunedì, a me però non viene niente. Annichilismo da “confronto bilaterale”? … chissà! Nemmeno Walter con i suoi minimi termini – bellissimi – riesce a rompere l’incantesimo. La penso come Ben nel post 33, la differenza non dovrebbe stare nei valori ma nell’indicare i modi per raggiungere gli obiettivi che quei valori sottendono. Forse da non-politica semplifico eccessivamente… questa volta passo. Ho il blocco sia della parte destra che sinistra del cervello, sarà per la prossima volta! 🙂

  35. So che, poi, mi cazzierete (tutti, tranne Laura, forse…) ma sento il bisogno di inserire questo commento (l’excusatio non petita mi farebbe aggiungere l’apologo della volpe e dell’uva ma mi astengo) e di correre il rischio, novello San Sebastiano (esagerato…). Cosa voglio dire? Voglio dire che sento l’esercizio sterile. E, paradossalmente, proprio l’elevato numero dei post me lo conferma; desideriamo tutti dire qualcosa sui grandi temi di principio, quelli strategici. L’execution, invece, è roba da “de minimis”, non è da noi… E, invece, è proprio l’execution che conta, oggi, a mio parere. Sommate tutte le frasi dette da Bersani e da Fini a Vieni via con me e il minestrone (immangiabile perchè virtuale) è pronto. Ma non si distinguono le diverse verdure; è tutto mischiato, frullato, confuso, hanno ragione tutti e due. Diamogli, alla sinistra e alla destra così come sono rappresentate oggi nei diversi parlamenti del mondo, invece, qualsiasi tema vero, da declinare, con scelte conseguenziali, nella quotidianità e vediamo che cosa decidono. Per stare al nostro piccolo mondo italiano. Quali aliìquote IRPEF? Quale lotta all’evasione? Qualio spese tagliare e quali non tagliare? Mi fermo qui e non scrivo le altre domande che, con scelte diverse, muterebbero la vita delle persone di questo Paese. A me interessa questo: quali scelte si fanno per il Paese. Mi scuserete? Spero di si; anche per la non rilettura approfondita ma, come tuti sapete, per scrivere qualcosa di sensato ci vuole molto tempo, e non ce n’è molto, perchè la pagnotta s’ha da portare a casa… P.S. Comunque complimenti a tutti!

  36. IMMAGINARE Una delle tecniche proiettive efficaci per togliersi da un momento di vuoto di visione (e anche per prendere decisioni) è “fare come se”. Ci sono tanti modi, e tante variazioni sul tema del fare come se. Ma tutti aiutano a schiodarsi dalla confusione del contingente. Mi spiego con un paio di esempi. Esempio 1). Devo accettare un’offerta di lavoro, che presenta aspetti positivi e negativi che non so ben calibrare. Immagino me stessa da qui a cinque anni, nella condizione di avere/non avere accettato quell’offerta: come mi sento? Che cosa è successo? Oppure, al contrario: immagino me stessa da qui a cinque anni, pienamente soddisfatta delle decisioni che ho preso: bene. Che cosa specificamente mi rende soddisfatta? Da quali aspetti deriva la mia soddisfazione? Esempio 2). Sto scrivendo un racconto, e uno dei personaggi strategici allo sviluppo della storia risulta sfuocato. Dettaglio a me stessa le sue caratteristiche (sesso, età, esperienze… ma anche umori, carattere. Perfino qualche tipica espressione facciale) e provo a diventare quel personaggio: come mi sento? Come vedo il mondo? Come agisco? Nel nostro caso: immagino una persona che è intellettualmente onesta. Che ha una proiezione verso il futuro. E immagino che i suoi valori facciano riferimento alla tradizione di sinistra (o di destra). Provo a immedesimarmi. Quali sono i valori in cui, essendo quella persona, credo? Sì, “fare come se” è una forzatura del pensiero. Può dare un po’ di vertigine. E viene subito voglia di rientrare in paesaggi più noti, all’interno di prospettive più certe. Però aiuta a scoprire elementi che, seguendo i percorsi mentali più consueti, difficilmente si scoprirebbero. ;))

  37. STRANI SCHERZI, E UN INVITO @ Valeria: non ne ho idea. Il software di NeU è gestito da una società esterna, come si vede dai credits. E, per quanto riguarda il CMS… aprendolo, vedo che mancano due numeri nei commenti. Ma qui mi fermo. Diciamo che la redazione è così cortese da tacere sul dato anagrafico che mi riguarda, ma comunque mi fa capire di sentirsi più serena se mi astengo dal metterci le mani. E, io serenamente, mi astengo. Quindi (sono appena tornata da Roma, e mentre scrivo è da poco passata mezzanotte) riuscirò a capirci qualcosa solo lunedì mattina. Il sito funziona piuttosto bene, ma ogni tanto fa strani scherzi: qualche volta è difficile inserire un commento, anche se si digita il codice giusto (un trucco è copiarsi il testo da qualche parte per non perderlo. Io ormai lo faccio sempre). Qualche volta è difficile loggarsi. Qualche volta Manuela deve impazzire per inviare le newsletter perché si riempiono di punti esclamativi. Qualche volta un commento successivo va a collocarsi davanti a un commento precedente. Sono piccole cose e, non appena ce ne accorgiamo, le sistemiamo o cerchiamo di farle sistemare. Mi hanno spiegato che questo deriva dal fatto che il software è progettato apposta, quindi è molto meno rodato di altri. Se, oltre a quello di Ugo, altri commenti si fossero persi (due numeri dovrebbero comunque corrispondere a due commenti) invito tutti, per favore, a segnalarcelo e a ripostarli. Così come invito tutti a segnalarci ogni difficoltà nell’uso del sito. E, come si scrive sui cartelli dei cantieri, ovviamente mi scuso per il disagio. @ Lalu. Forse è più preoccupante essere cinici, o materialisti, che ingenui o idealisti, no?

  38. SINISTRA: 1. Uguaglianza dei diritti 2. Lavorare per uguagliare i punti di partenza 3. Amare la libertà 4. Essere attenti verso gli altri e capire la loro diversità 5. Essere solidali con chi non ha avuto fortuna nella vita DESTRA: 1. Libertà di pensare, di agire, di esprimersi 2. Dare a tutti la possibilità di scegliere 3. Essere responsabili delle proprie scelte 4. La vita deve premiare chi ha meritato di più 5. Amare il proprio paese e le sue tradizioni Giuseppe53

  39. A mio avviso, è essenziale per testare i valori della destra e della sinistra la vexata quaestio della condizione della donna. Anche qui si può essere sintetici: Destra Santa e/o puttana Sinistra Persona che, come tutte, ha il diritto alla ricerca di sé, senza pre-supposizioni né pre-condizioni Le vajasse ben vestite e ben truccate (a parte i labbroni) Mussolini, Carfagna e Santanché cosa possono opporre alla prontezza e alla lucidità di Rosy? Ne volete una che abbia anche fascino? Anna Finocchiaro. E una affascinantissima? Rossana Rossandra, la “ragazza del secolo scorso”.

  40. Annamaria, perdonami: dov’è finito il commento di Ugo (mi sembra), che parlava di generale afasia nel definire i valori della destra? Non lo vedo più. Valeria

  41. Dal mio punto di vista, ragionare sui principi di destra e di sinistra è molto più interessante che accapigliarsi su modi e mondi dei leader (o presunti tali) dei partiti. Mi interessa la politica intesa come direzione che dovrebbe prendere il mio leader ideale, quello che eleggerei se potessi andare a votare serena e fiduciosa. Quello che davvero abbia la forza di far girare il mondo. Credo nella politica intesa come ideale di “cosa pubblica” che cerco di seguire nel mio piccolo di cittadina qualunque. Penso che nella riflessione che ognuno fa su questo modo di essere – e stare – a destra o a sinistra possa crescere un nuovo e diverso senso dello Stato da cui potrà risorgere la “Politica” con la “P” maiuscola. Non mi interessano i partiti, il tifo ad atleti delle promesse e del rimangiarsele: questa mi sembrerebbe una discussione da “Processo del lunedì” dove ognuno vede il rigore dove vuole… ed è triste pensare che questi “signori” da noi stipendiati guidano l’Italia non si sa bene dove. Rileggendomi non saprei dire se sono un’inguaribile idealista o un’irrecuperabile ingenua…

  42. Ot sul codice. In effetti inserire un commento abbastanza spesso è difficile. Soprattutto per ciò che riguarda il codice. Un rimedio che funziona l’avrei trovato: scegliersi un codice in cui tutte le lettere sono chiaramente minuscole. Per esempio ora mi era apparso un codice con una I( i maiuscola o l minuscola?) e con un k (maiuscolo o minuscolo?). Ho cliccato su ” commenti” fino a che non è venuto rdpsbh, tutte chiaramente minuscole. Ciao.

  43. PROMETTO CHE… da ora, e in attesa di nuovi contributi, mi taccio per un po’. Ma questa cosa mi sembra importante dirla. Uno dei proverbi favoriti di mia nonna era “presto e bene, raro avviene”. E una delle abitudini italiane che più mi innervosiscono è pretendere di trovare soluzioni senza investire il tempo e il pensiero necessari a capire le coordinate del problema che si vorrebbe risolvere, e le implicazioni delle soluzioni medesime. Facciamo l’esempio delle spese da tagliare. Come si fa a decidere in modo condiviso quali sono le spese che a nessun costo possono essere tagliate se prima non è chiaro, in modo altrettanto condiviso, quali sono i valori irrinunciabili? E come questi devono esprimersi in priorità politiche tassative? Pensiamo a tre obiettivi strategici: salute, istruzione e sicurezza per tutti. Sono condizioni preliminari, credo, al raggiungimento di un quarto obiettivo: sviluppo. Ciascuno di questi obiettivi fa capo a dei valori. Salute e istruzione sono obiettivi promossi prevalentemente dalla sinistra. Sicurezza è un obiettivo prevalentemente promosso dalla destra. Ma, di fatto (e non raccontiamo ci delle frottole) se non c’è una sufficiente percezione della sicurezza, tutto il resto diventa poco rilevante: con l’istanza “sicurezza” siamo infatti proprio alla base della piramide dei bisogni di Maslow, là dove si trovano le istanze connesse alla sopravvivenza dell’individuo. Se queste non vengono soddisfatte (o se c’è la percezione che non siano soddisfatte) niente altro conta. E come si fa a sapere che cos’è “sicurezza”, se ce n’è abbastanza, di quale maggior sicurezza c’è bisogno? E in che modo promuovere una maggior sicurezza? E’ qui che serve guardare i valori: le cose che contano, alla luce delle quali capiamo se stiamo, o non stiamo, operando bene o male. E seguendo quali criteri. Molte parole, e molti processi, della politica appaiono ormai consumati. Molte utili e fertili differenze (sia di visione che di progetto) si sono cancellate in una somma di tatticismi e di pratiche nel migliore dei casi confuse e opportunistiche. Ma se non si sa più chi si è, e in che cosa si crede davvero, è poi difficile progettare e operare in maniera coerente. Prendersi il tempo per tornare alle premesse – in questo caso, ai valori fondanti e fondamentali – è condizione indispensabile per avere visioni più chiare. E’ qualcosa di molto diverso da un puro elenco propagandistico. Mi sembra che qui, miracolosamente, questo esercizio sia stato fatto più volte, da più persone, con equilibrio e capacità visionaria. E (secondo miracolo) senza il velo di pregiudizi, e con una straordinaria, civilissima voglia di capire, di confrontarsi e di mettersi in gioco. Come dicevo qualche post fa, (e questa è la seconda promessa) ci lavoreremo sopra.

  44. Grazie Annamaria per l’utile supporto alla connessione tra i miei emisferi. 😉 Probabilmente nel mio immaginare le pietre angolari fondanti la Destra e la Sinistra ho prodotto una sintesi estrema o forse la febbre degli ultimi due giorni ha prodotto del suo, niente comunque che non sia già stato detto. Ad ogni modo ecco: DESTRA . La Costituzione . L’individuo nell’esercizio dei suoi diritti . La collettività nell’espressione della propria libertà SINISTRA . La Costituzione . L’individuo nell’esercizio dei suoi doveri . La collettività nell’espressione delle proprie responsabilità P.S. : @ Graziano: certo che non ti casso! 🙂

  45. Io invece proprio non ce la faccio. Il blocco è proprio all’interno dei concetti. Cominciamo dalle pietre angolari fondanti, come le chiama Laura. Se parto dal panorama attuale non ho riferimenti, se immagino una grande ipotetica sinistra devo immaginare anche una grande ipotetica desta. E quindi i punti si sovrappongono, o no? Prendo al esempio il post di Laura, che è l’ultimo ed è più facile: perché tutti i punti non dovrebbero appartenere sia alla sinistra che alla destra? Allora devo differenziare attraverso le scelte operative, come dice Graziano, Ma trovare una definizione ampia che le caratterizzi di colta in volta è arduo. Io non riuscirei neppure ad elencarle in modo degno. Quindi, alla prossima elisabetta

  46. Cazziato da Annamaria (grazie lo stesso..), ma supportato da Laura e Elisabetta (grazie… 1000), faccio un esempio di “confusione” tra destra e sinistra e, come dice Elisabetta, le scelte operative. Sarò, per forza di cose, stringato anche se la problematica vorrebbe qualche dettaglio in più ma il tempo è quello che è. Tremonti è uno dei campioni del liberismo di destra ma, nella crisi, ha scelto di estendere l’utilizzo della cassa integrazione ai livelli massimi. Posizione oggettivamente di sinistra; ma utilizzata, da un governo di cetro destra, per conquistare il consenso sociale, pur sapendo che è una scelta sbagliata perchè le aziende decotte e che non hanno mercato scompariranno comunque Una scelta intelligente, di progresso, avrebe dovuto consigliare il governo nell’individuare quali fossero le aziende da sostenere e quali quelle, invece, da lasciare al destino incontrovertibile. Naturalmente facendosi carico (non esplicito i modi ma certo non con la cassa integrazione!) della situazione di quei lavoratori che, occupati in quelle aziende, avrebbero perso il posto di lavoro. Ma ciò non è stato fatto, condannando il nostro paese alla crescita zero o, peggio, alla decrescita. E i sindacati, d’accordo. Dove stanno la sinistra e la destra in questo mio ragionamento (che peraltro non è l’unico possibile)?

  47. Naturalmente quello sopra sono io ma non mi arrabbierò con i gestori del blog… my fault, I apologize.

  48. Ben Concordo con Graziano. Un altro esempio. Un emendamento dei finiani, col tacito ma decisivo consenso del PD, ha imposto alla Gelmini di ripristinare gli scatti di anzianità per i docenti universitari. Gli scatti di anzianità sono egualitari e anti-meritocratici. Sono di sinistra o di destra? A me importa poco stabilirlo. Di certo sono stati molto vantaggiosi per i docenti peggiori, che hanno visto salire il loro stipendio al pari dei migliori. Ben

  49. Forse non ce n’è bisogno, ma preciso una cosa. Il mio intervento, e credo anche quelli di Graziano e di Ben, non è critico nei confronti di chi, invece, le proprie idee è riuscito a raccoglierle. Trovo che tra le cose scritte ci siano punti interessantissimi, con un futuro. E credo che sia opportuno pubblicare un post anche se l’idea non è totalmente definita. Io stessa, quando mi si affaccia un pensiero, ancora senza capo né coda, ma che mi sembra possa condurre in qualche luogo, lo giro agli altri sotto il titolo di “Brainstorming”. E’ che questa volta brancolo, allora contribuisco, dall’interno, con la descrizione delle mie perplessità elisabetta

  50. Annamaria nel post 43: … E (secondo miracolo) senza il velo di pregiudizi, e con una straordinaria, civilissima voglia di capire, di confrontarsi e di mettersi in gioco. Per me, perplessi o no, ci siamo. Buon lunedì a tutti Laura * Comunicazione di servizio: con il browser Safari, anche nell’ultima versione aggiornata, ho difficoltà a logarmi e il mio post esce anonimo. Usando Firefox tutto bene. Anch’io ho riscontrato come Gabri equivoci di codice captcha. Probabilmente a causa del font.

  51. Grazie di cuore a tutti. L’argomento, come sempre, resta aperto a ulteriori contributi. Stiamo comunque cominciando a lavorare sui testi che avete inviato. Le prime sintesi tra qualche giorno.

  52. LA DESTRA E’ “OUT” QUANDO: Al posto della satira preferisce gli sketch con le risate pre-registrate. Pensa che esprimere opinioni diverse equivalga a tradire la propria squadra. E’incapace di autocritica. Non sa distinguere tra piaggeria e schiettezza e, in ogni caso, ritiene più gratificante la prima. Si trova a suo agio in ambienti “esclusivi” ed “escludenti”. Ritiene che, tutto sommato, gli onesti siano poco furbi. Si assicura la fedeltà delle persone con l’arma del ricatto. LA DESTRA E’ “IN” QUANDO: Ha il senso dello humour e non si offende per la battuta di un avversario politico. Ritiene vantaggioso il contributo di opinioni diverse. Sa fare autocritica. Non si fida degli adulatori. Ritiene che la ricchezza possa convivere con l’equità sociale. Restituisce valore all’onestà con l’esempio e la coerenza. Si sottrae ai ricatti evitando i comportamenti che li rendono possibili.

  53. Ma, vi domando: ha senso scrivere elenchi (sottoscrivo il parere di Graziano)? I prontuari di precetti sono “grammatiche” che non racchiudono la realtà, più si allungano e più escludono. Come tutti gli elenchi. E cristallizzano la realtà stessa in stereotipi soggettivissimi. Ad es. ho visto ripetuti i concetti di “individuo” per la destra e di “solidarietà” (col pericolo del “bene comune” sovraesposto a qualsiasi persona) per la sinistra. Ma individuo e massa presi in assoluto mi sembrano due astrazioni didascaliche. Può concepirsi un individuo assoluto che non consista nelle relazioni? E una “massa” che ignori di essere un’articolazione di relazioni fra individui? Può pensarsi una libertà che sia dell’uno o dell’altro “blocco”, cioè che non sia un principio di relazione “verso gli altri”, come la moralità?

Lascia un commento

MENU
I post di NeU Risorse sulla creatività
Clicca per leggere le prime pagine 
TUTTO NEU
Creative Commons LicenseI materiali di NeU sono sotto licenza Creative Commons: puoi condividerli a scopi non commerciali, senza modificarli e riconoscendo la paternità dell'autore.
RICONOSCIMENTI
Donna è web 2012
Primo premio nella categoria "Buone prassi"
Primo premio nella categoria "Web"
Articoli di NeU sono stati scelti per le prove del 2009 e del 2019
creatività delle donne_CHIMICA

Creatività delle donne e patriarcato

Non possiamo smettere di parlarne. Dunque provo a raccontarvi come pregiudizi e stereotipi, sostenuti da oltre tre millenni di patriarcato, hanno impedito e tuttora ostacolano

Che succede con l’intelligenza artificiale?

“Non perfetta ma straordinariamente impressionante”.Così McKinsey, società internazionale di consulenza strategica, descrive in un recente articolo la prestazione di ChatGPT, il modello di intelligenza artificiale

Ops. Hai esaurito l'archivio di NEU.