caso

Tra caso, cause e caos – Idee 85

Per carità: non voglio addentrarmi in una discussione filosofica che contrapponga determinismo (l’idea che ogni evento accada in seguito a una causa precisa e necessaria) casualità e caos.
Diciamo che vi propongo una piccola gita senza pretese tra testi e immagini che vi offrono alcune intuizioni interessanti e alcune prospettive sul tema. In questi tempi imprevedibili, magari, serve.

Tendiamo a interpretare gli eventi in modo causale, ma non si  tratta necessariamente di una visione corretta. Siamo noi a imporre un ordine alle cose, dice Paul Watzlawick in una bella intervista che ci aiuta a districarci tra causalità, casualità, finalità, fino ad arrivare all’idea junghiana di sincronicità: poco più di sei minuti di idee brillanti esposte con chiarezza rara.

Sta di fatto che l’imponderabile ci mette a disagio: è, come racconta Stefano Bartezzaghi, “quel certo non-so-che”, un capriccio del destino, uno sfavore degli dei, qualcosa che facciamo dipendere dal sentimento di chi un sentimento non dovrebbe averne… l’intero mondo contemporaneo «sembra stabile e non è» poiché nasconde «spaventose energie» che «dormono di un sonno leggero». E come si può governare l’imponderabile? Giocando a scacchi, dice Bartezzaghi (ma, aggiungo io, abbandonata la scacchiera siamo da capo).

Di fatto le narrazioni finalistiche sono, come ricorda Telmo Pievani, le preferite dalla mente umana. Ci danno l’illusione di avere le cose sotto controllo, e l’idea di poterci progettare il futuro con buoni ambiti di certezza. Perfino quando pensiamo a noi stessi come genere umano tendiamo ad adottare una visione finalistica, esaltando l’ineluttabile necessità degli eventi presenti: ma le cose sono più complicate e intrecciano inestricabilmente vincoli, regole e caso. È l’intreccio che, per esempio, ha fatto sì che ai nostri remoti (ed eroici, aggiunge personalitàconfusa) antenati, i pesci del Devoniano, a un certo punto venisse voglia di nuotare nell’aria, e di provare a camminare.

“Siamo frutto del caso”, ricorda Telmo Pievani. E lo stesso sapiens sapiens non è che una delle cinque (avete letto bene: cinque) forme umane che, tornando a tempi assai più recenti– stiamo parlando di cinquantamila anni fa – hanno convissuto tra Africa ed Eurasia. Oggi ci accorgiamo che il potere delle circostanze è stato dominante nella nostra storia naturale e che quindi i fattori primari che ci hanno condotti fin qui furono talvolta indipendenti dalla maggiore efficienza o dalla presunta «superiorità» intrinseca dei «vincitori».
È un bellissimo articolo e ne consiglio caldamente la lettura.

…state provando un po’ di vertigine-da-casualità?

Visto che il caso è cieco ma la scarogna ci vede benissimo, vi propongo un efficace scongiuro visivo con questa gallery spettacolare: un’asta di gatti neri a Hollywood nel ’61, da Life. E poi, dai, l’incertezza potrebbe non essere una sensazione così sgradevole, se vi ci abbandonate.

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3 risposte

  1. ……a proposito dell’illusione di avere le cose sotto controllo e dell’idea di essere artefici del proprio futuro suggerisco una preziosa lettura, specialmente per chi ha già raggiunto il traguardo dei 50 come me,”la tua biografia -un capolavoro in cerca del suo autore” di Pietro AArchiati

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