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Libri e lettori: ciò che cambia, ciò che resta uguale

Due cose sulla lettura. Uno. Dati Istat 2010: il 46,8% degli italiani dai 6 anni in su dichiara di aver letto almeno un libro durante l’anno. Il dato è in crescita rispetto al 2009 di un punto e mezzo percentuale: vuol dire circa 500mila lettori in più, anche se qualcuno fa giustamente notare che un lettore che legge solo un libro all’anno non si può esattamente considerare un lettore. Due. Lunedì 23 maggio è la giornata nazionale per la promozione della lettura. La comunicazione è la stessa del 2010: «Se mi vuoi bene, regalami un libro»… sempre meglio di quanto era uscito in precedenza. Quanto è più efficace e convincente questa campagna pubblicitaria lituana, per dire? O quest’altra canadese?
Di come promuovere libri e lettura NeU ha già parlato, offrendo una serie di begli esempi. Il mercato è, oggettivamente, difficile. I libri oggi devono confrontarsi con media seducenti: televisione, Internet, videogiochi, cinema… a volte ci si mischiano, a volte prendono in prestito le tecniche di promozione. Esemplare il caso dei booktrailer. Guardatevi queste sette meraviglie raccolte da Brain Picking, o i trailer di Orecchio Acerbo.
Il passaggio al digitale renderà le cose più semplici? Amazon vende ormai più e-book che libri cartacei. E in seguito alla diffusione lenta ma costante degli e-reader l’industria editoriale dovrà confrontarsi con problemi analoghi a quelli che da anni sta affrontando la musica: libri che si scaricano come canzoni, libri piratati, playlist di libri. Libri flusso, come li chiama il cofondatore di Wired, Kevin Kelly. La battaglia per la promozione diventerà ancora più dura. Per cominciare si potrebbero abbassare i prezzi degli e-book, che adesso costano praticamente come quelli di carta. A volte, è il caso paradossale dell’ultimo libro di Luca De Biase, anche di più. Eppure alcuni autori scelgono di regalare i propri libri, permettendo che vengano scaricati gratis. Cory Doctorow lo fa da anni e in un’intervista al Guardian spiega perché crede sia un’ottima idea.

3 risposte

  1. è vero che è bello leggere, ma quanto è bello cominciare a stare straiati a guardare il mare e cominciare a pensare alle passioni estive. AUGURI a tutti!

  2. Scusate se comincio da una cosa che non è l’argomento proposto. Da un po’ di tempo noto come la composizione globale di questa pagina sia sempre più centrata e raffinata. E’ un aspetto che mi colpisce sempre. Volevo metterlo in evidenza già riferendomi al post “Pagalocc” che davvero appagava l’occhio con questa specie di particolare di gioiello, astratto, decentrato, asimmetrico, secondo me bellissimo. Sarà che una delle cose che preferisco fare ai mercatini dell’antiquariato è fermarmi alle bancarelle di bigiotteria “buona” per… seguire le linee, il groviglio di segni di orecchini, anelli e bracciali. E ora questo librolampadario calato dall’alto e sospeso, ma autoportante, che accende la nostra lampadina mentale. Fantastico. elisabetta

  3. Da tempo mi affaccio al mondo dell’editoria digitale come fruitore e anche con un certo interesse particolare da progettista. Nel mio vecchio ipad (sette mesi ma ahimè è così, sic!) ho iniziato ad accumulare una discreta libreria. Pochi classici del cuore, diversi titoli nuovi ma soprattutto Applicazioni. Si chiamano così le pubblicazioni interattive dove ai contenuti di testo sono associati effetti speciali, immagini, video e grafica, da toccare letteralmente. Siamo ancora agli esordi ma gli strumenti come i tablets forniscono un modo molto piacevole e diverso di consumare gli argomenti e si rimane affascinati. C’è perciò differenza tra gli e-book e le “App”. I primi sono molto più vicini al modello struttura/lettura dei libri cartacei, le seconde sono contaminate dal gioco, dal movimento e prevedono la dinamicità come elemento chiave dell’esperienza narrativa. Ci sono molti modi di viaggiare: a piedi, in bici, in auto, in aereo… soli o in compagnia. Con i libri sarà lo stesso. Non moriranno come qualcuno afferma, ma muterà e sarà senz’altro più varia la funzione del leggere. Però se devo rispondere alla domanda del topic: il passaggio al digitale renderà le cose più semplici? mi espongo con un no, non lo farà, almeno non ancora ed è troppo presto per dirlo. Darà opportunità in più, maggiore velocità, qualcosa di nuovo e bello – utile, speriamo! – se riusciremo a mantenere un livello qualitativo di tutto rispetto e un prezzo equo. Ma c’è da lavorare parecchio. Intanto l’altro giorno ho scaricato il Cenacolo di Leonardo – peccato quei 7,99 € in un mondo nel quale si scaricano 5 milioni di giochi al giorno! forse varrebbe la pena compiere altri percorsi di riflesione http://itunes.apple.com/it/app/virtual-history-ultima-cena/id437530072?mt=8&affId=403275# e l’ho sperimentato con i miei due ragazzi. Non ci sono dubbi, ti fa conoscere l’opera in una simulazione di vero effetto, in modo interessante e coinvolgente. Ti rimangono impresse più informazioni e l’associazione tra testo e immagine è avvantaggiata se comparata alla lettura tradizionale. È anche un po’ acerba e artificiale, per nulla completa ma per questo confidiamo negli upgrade futuri… e nella crescita delle biblioteche pubbliche con servizi digitali. Io intanto sono iscritta a questa: http://www.medialibrary.it/home/home.aspx Buona domenica!

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