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Perché il sonno è indispensabile e dormire è virtuoso

Uno dei buoni propositi per il futuro prossimo potrebbe essere questo: “dormire un po’ di più”. E farlo sapendo che non è una scelta da mollaccioni pigri, ma una precisa strategia per stare bene e migliorare le proprie capacità mentali e cognitive, oltre che la propria resistenza fisica.

Perché dormiamo? In media una persona passa dormendo il 36% della propria vita. Vuol dire che un novantenne ha passato 32 anni a dormire. Ma non è tempo sprecato.
Tra incantevoli citazioni letterarie ed evidenze neurologiche, Russel Foster, neuroscienziato specializzato nello studio dei ritmi circadiani, spiega perché l’intero cervello lavora forse più mentre dormiamo che quando siamo svegli: processi metabolici si attivano, memorie e apprendimenti si consolidano, e troviamo soluzioni nuove. Eppure la società contemporanea è, nel suo complesso, pesantemente deprivata delle indispensabili ore di sonno. Queste le conseguenze: minore creatività, scarsa capacità di giudizio e maggiore impulsività. E poi: la mancanza di sonno è anche connessa con il sovrappeso e con il disagio mentale.
Guardatevi la Ted conference (sottotitoli in italiano, link arancione all’inizio di questo capoverso).

A proposito di incidenti. Diversi studi americani mostrano che il passaggio all’ora legale, con conseguente perdita di sonno, accresce in modo significativo sia il numero degli incidenti sul lavoro, sia la loro gravità. Inoltre, come dicevamo poco sopra, l’assenza di sonno diminuisce l’autocontrollo nella misura in cui sottrae glucosio (e quindi energia) alla corteccia prefrontale, che presiede quella funzione.
Chi dorme solo sei ore e mezzo a notte – lo scrive la Harvard Business Review – ha anche una tendenza maggiore sia a prendere decisioni sbagliate, sia a comportarsi in maniera disonesta o poco etica. La cosa preoccupante è che il 40% dei manager dorme meno di sei ore per notte. E sono proprio loro quelli che dovrebbero prendere decisioni lungimiranti, a mente fresca, ed essendo nel pieno possesso di tutte le proprie risorse mentali.

Perché il sonno è indispensabileA scuola un po’ più tardi: potrebbe essere un’ottima idea per imparare meglio. Altri studi americani dimostrano che posticipare l’inizio mattutino delle lezioni (per esempio, dalle 7.30 alle 8.30) si traduce, per gli studenti, in un significativo aumento del tempo dedicato al sonno. Queste le conseguenze positive: rendimento migliore in lettura e in matematica, minori segni di depressione, minor abbandono scolastico.
Ma non è solo una questione di rendimento scolastico. Nel periodo della pubertà, e specie tra i 12 e i 16 anni e mezzo, il cervello si riorganizza profondamente e la struttura neurale si rimodella. Tutto questo avviene durante il sonno, e una deprivazione di sonno può pregiudicare il processo.

Il sonno profondo aiuta la creatività: è quello delle prime quattro ore del ciclo. Aiuta, anche se i meccanismi non sono del tutto chiari, a riconoscere la struttura di un problema, ad affinare il pensiero e ad avere quelle che comunemente sono definite “illuminazioni creative”.
Lo racconta Psychology Today: perfino i topolini di laboratorio riescono a districarsi meglio in un labirinto dopo un buon sonno (e dopo che, nel sonno, il loro cervello ha ricostruito gli schemi di attività appresi orientandosi nel labirinto). I soggetti (umani) di un altro test dimostrano, dopo aver dormito, una capacità di risolvere puzzle raddoppiata rispetto ai soggetti che sono rimasti svegli. Inoltre, il sonno aiuta a cogliere connessioni utili e creative tra elementi che sono lontani tra loro.

Dormire (e sognare) è essenziale per capire, organizzare e ricordare meglio. Studiare qualcosa prima di andare a dormire, o fare un pisolino dopo aver studiato, migliora l’apprendimento. Inoltre: simulare nel corso di un sogno lucido un’abilità appena appresa sembra migliorare le prestazioni in modo significativo. Se l’idea del sogno lucido vi intriga e volete diventare onironauti, potete consultare il sito del Lucidity Institute.

Perché il sonno è indispensabileQuesti otto suggerimenti per procurarsi un buon sonno vengono dalla Harvard Medical School: 1) fate esercizio fisico, 2) riservate il letto al sonno e al sesso: non usatelo per telefonare o guardare la tv. 3) La camera da letto dev’essere fresca, silenziosa, buia. 4) I rituali aiutano il corpo a capire che è ora di addormentarsi: bevete un bicchiere di latte caldo, fatevi un bagno, ascoltate una musica rilassante… 5) Cenate due-tre ore prima di andare a dormire. Se avete fame più tardi, mangiate qualcosa di sano e leggero. 6) Niente alcol (è uno stimolante), cioccolato (contiene caffeina), alimenti acidi o speziati prima di dormire (possono causare bruciore di stomaco). 7) Praticate qualche forma di rilassamento: provate con gli esercizi di respirazione profonda. 8) Se avete qualche disturbo che vi impedisce di dormire, sentite il medico.
Beh, è tutta roba che si sa anche senza essere stati ad Harvard, ma ripeterla non fa male, no?

È onirico il recente spot per i letti Ikea. Il testo è tratto dal quarto atto de La tempesta di Shakespeare. È intitolato “Sleep” il coro virtuale (2052 voci registrate dal web, da 58 paesi) di  Eric Whitacre. Potreste ascoltarvelo prima di andare a dormire. Poi non restatevene incollati a un qualsiasi schermo a girovagare da un sito all’altro, però: luci intense e schermi, di sera, sono nemici di un buon sonno.

L’immagine è tratta dal libro Sleep del fotografo Ted Spagna. Se vi è piaciuto questo articolo potreste leggere anche:
Idee 21: quanto lavora il cervello mentre sogna
Metodo 35: la creatività e il corpo

13 risposte

  1. è quello che ho sempre saputo e per cui ho sempre combattuto la mia battaglia solitaria: le ore in più di sonno si recuperano ampiamente in efficacia ed efficienza delle ore lavorative!
    In più è l’unica attività piacevole che non ha controindicazioni.
    Solo un’aggiunta alle cose che conciliano il sonno, forse la più importante… beh, la conosciamo tutti, no? 🙂

  2. una notizia divertente, anche se non ne ricordo assolutamente le fonti (troppo poco sonno!) raccontava che non si è ancora capito esattamente il meccanismo del sonno e le ragioni che lo provocano.
    Uno dei massimi esperti di neuroscienze applicate allo studio del sonno (di cui non ricordo nè il nome nè l’intervista), dopo 30 anni di studi sul soggetto, affermava che l’unica ragione che aveva scoperto per cui gli esseri umani dormono è che viene sonno
    🙂

    1. Ciao Wilma.
      Grazie per aver nominato NeU per il Liebster Award. Sono andata a vedere come funziona sulle tue pagine, e mi sembra che si tratti di un’idea e di una filosofia davvero apprezzabile.

      A proposito di filosofia: leggo però che l’obiettivo del premio è “dare la possibilità ai blogger di pubblicizzare altri blog che apprezzano ma che hanno un seguito ridotto (200-300 followers)”.

      NeU non è grandissimo ma, con oltre 8000 followers, oltre 2000 persone iscritte alla newsletter e una media di 40.000 visite al mese è decisamente più grande di così: per esempio, oggi Blogbabel lo segna al 51 posto tra i blog italiani.
      Insomma, accettando avrei la sensazione di infilare su NeU un abito di una taglia che non gli appartiene.

      Grazie, comunque, e in bocca al lupo per Scrivere al bar.

  3. lettura come sempre molto interessante, grazie! Vorrei aggiungere una noticina sull’amore per il sonno come rifugio, come godimento, come fuga dalla realtà, condiviso (credo) da tutti i depressi dichiarati o latenti. Copio qui una poesia di Camillo Sbarbaro che illustra molto meglio di me ciò che voglio dire:

    SONNO, DOLCE FRATELLO DELLA MORTE

    Sonno, dolce fratello della Morte,
    che dalla Vita per un po’ ci affranchi
    ma ci rilasci tosto in sua balìa
    come gatto che gioca col gomitolo;
    di te,finché la mia vita giustifichi
    la vita della mia sorella e un segno
    che son vissuto anch’io finché non lasci,
    io mi contenterò e del tuo inganno.

    Vieni, consolatore degli afflitti.
    Abolisci per me lo spazio e il tempo
    e nel nulla dissolvi questo io.
    Nessun bambino mai cosi fidente
    s’abbandonò sul seno della madre
    com’io nelle tue mani m’abbandono.
    Quando si dorme non si sa piu nulla.

    da Pianissimo, Marsilio, 2001

  4. Dormire per me è fondamentale da sempre. Dormo in quantità industriali e sogno altrettanto.

    In posizione orizzontale e prima di addormentarmi riesco a trovare soluzioni a problemi, le più incredibili.

    Tempo fa su una rivista scientifica di cui non ricordo il nome ho letto che esistono tre tipologie sonno: breve, medio, lungo. Ma ciò che veniva messo in evidenza era il SONNO APPAGATO, anche quello breve (4-5 ore). Non è il mio caso.

    NON ho il televisore in camera, non ci penso neanche!

    Per quanto riguarda “A scuola un po’ più tardi”, pur condividendo il suggerimento, temo che sia impossibile: la scuola prima di essere un luogo di saperi è IL luogo in cui collocare i figli di chi lavora, ahimè (*_))

  5. Un notevole racconto di J. G. Ballard dal titolo “Cubicolo 69” mi è stato di grande ispirazione. Parla di cosa potrebbe succedere all’essere umano qualora venisse privato del sonno.
    Come sempre, NeU mi aiuta a pensare meglio. Grazie di cuore
    Barbara

  6. A volte dormire di più non é possibile! Da quando è nata la mia bimba, circa 10 mesi fa, io non ho mai dormito più di tre ore di seguito. Tre ore quando mi va bene… Mi sveglio ogni notte almeno 4 volte, e infatti la memoria mi sta abbandonando.

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