
Città immaginarie: inventate la vostra – un gioco per le feste
Riguarda le città immaginarie il gioco che, secondo tradizione, Neu vi propone per le feste. È semplice semplice. Si può giocare da soli (o meglio: in compagnia di se stessi) o in gruppo. Se lo giocate in gruppo, si trasforma in una bella occasione per chiacchierare e per raccontare delle storie (questo vuol dire che è anche un bel gioco da giocare coi bambini. O in macchina).
Ecco come funziona.
Prendete tutte le vostre lettere del vostro nome proprio: non importa quanto lungo sia. Vanno bene sia Ada sia Massimiliano. Mescolatele quanto basta (perfino Ada si può mescolare in ben due modi diversi, e diventa Daa o Aad).
NOMI E CITTÀ IMMAGINARIE. La mescolanza che più vi piace è il nome di una città immaginaria (considerate che può essere piccola come un villaggio. Grande come un intero pianeta. Sotterranea o sottomarina. Volante…). Il suono vi suggerirà in quale parte dell’universo, reale o fantasticato, si trova. Ora, descrivete com’è fatta la vostra città: anche se in modo nascosto, si chiama come voi e, magari, un po’ vi somiglia. E, se vi va, mettete il vostro luogo, con la sua descrizione qui sotto, nei commenti. Così giochiamo tutti insieme.
Questo, l’avrete intuito subito, non è un gioco di parole, ma di pensieri e, sì, di desideri. Perfetto, dunque, da giocare tra un anno e l’altro.
LETTERATURA, CINEMA, FUMETTI… Se volete un elenco (parziale, direi: per esempio, mancano le città del Trono di spade) delle città immaginarie della letteratura, del cinema e dei fumetti guardate questa pagina di Wikipedia. Se volete trovare un buon articolo su Approdo del Re, guardatevi questo. The Towner vi parla anche del luogo di Babbo Natale, di Facondo e di Pepperland, la terra di Yellow Submarine. Oppure andate a ripescare una copia delle Città invisibili di Italo Calvino.
A tutti voi, buon divertimento. E buon anno nuovo.
Se volete cimentarvi con qualche altro gioco di NeU, li trovate tutti a questa pagina. L’immagine è il dettaglio di un’illustrazione del bravissimo Mattias Adolfsson.
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