antifragile

Antifragile. Cioè avvantaggiato da caos e fallimento – Idee 124

Nassim Taleb parla sei lingue, e anche un po’ di italiano. Ha il sorriso facile, un ottimo sense of humor e un gusto speciale per i paradossi. Ha coniato un termine, antifragile, che è un modo di pensare. Per vent’anni ha fatto con successo il trader, e con successo ancora maggiore oggi si occupa di previsione e prevenzione dei rischi, insegna alla New York University e fa lo scrittore di saggi. Giocati dal caso, Il cigno nero e Antifragile sono bestseller mondiali.

Sono andata a sentire Taleb a Bologna, dove ha tenuto una lectio magistralis.

SONO LE SITUAZIONI PIÙ SOLIDE QUELLE CHE COLLASSANO. “Sono libanese – dice Taleb in un’anteprima del suo discorso – dunque vengo da una comunità fragile, da sempre ossessionata dal tema della sopravvivenza. Eppure sono proprio le situazioni che appaiono più solide a subire i collassi più rovinosi.
A partire dal secondo dopoguerra abbiamo costruito sistemi sempre più complessi, e per questo sempre più dipendenti dalle previsioni. Ma oggi molte previsioni restano inaffidabili: siamo riusciti ad arrivare sulla luna, ma non siamo in grado di dire quali saranno le quotazioni di borsa domattina. Per questo dobbiamo costruire sistemi che si reggono senza bisogno di previsioni, in cui imprevisti ed errori si trasformino in vantaggi, e per cui si possa immaginare una esposizione positiva agli accidenti e alla casualità. Sistemi resilienti, insomma, anzi, qualcosa di più: sistemi antfragili.”

PROSPERARE NEL CAOS. Bene, ma com’è fatto un sistema antifragile?
Se “fragile” è qualcosa che viene danneggiato dai colpi, dal caos e dall’incertezza, il suo opposto non è “robusto (ciò che resta indifferente ai colpi) ma, appunto, ciò che è “antifragile”: capace di prosperare grazie a colpi, caos e incertezza, stress e disordine.
Questa, se ci pensate bene, è la caratteristica dei sistemi organici, che si rafforzano se esposti a stress ambientali. È una caratteristica della vita, antifragile perché attraverso il caso conquista la sua varietà. E, aggiungo, è una caratteristica del pensiero creativo, antifragile perché si manifesta in presenza di ostacoli da superare, sfide da vincere, problemi da risolvere. È anche ciò che sanno tutte le mamme: i bambini troppo imbaccuccati si prendono perennemente il raffreddore, o inciampano nei propri panni.

PICCOLO, NON LINEARE, ACCORTO. Antifragile è ciò che è non lineare. Che è piccolo e assume piccoli rischi (esempio di Taleb: dieci salti da un metro sono molto meno pericolosi di un salto da dieci metri). Che sa trarre profitto dagli errori o perché li sfrutta (è il caso di molte invenzioni fatte “per errore”: qualcosa che succede spesso nel mondo dei farmaci, a cominciare dalla penicillina e dal Viagra), o perché li usa come occasioni di crescita e di apprendimento.

FALLIMENTI POSSIBILI. La pietra filosofale, secondo Taleb, è inventare un’impresa che non abbia paura del fallimento, e che impari a fallire orgogliosamente, in fretta, tanto, su piccole cose, in ambiti in cui un solo grande successo possa sovracompensare tutti i piccoli fallimenti: è la filosofia della Silicon Valley e, se ci pensate bene, di chiunque faccia ricerca.
Così, proprio moltiplicando i fallimenti possibili ci si procurano più opportunità di guadagno casuale e imprevedibile, e più occasioni di apprendimento empirico. Il successo nasce dal rischio, il rischio non ha paura del fallimento. E sì, in questo senso la creatività è massimamente antifragile.
Se volete approfondire il pensiero di Taleb, qui c’è una bella recensione uscita su La lettura.

8 risposte

  1. tra “Fail again. Fail better” e “ciò che non uccide fortifica”. Antifragile, suona bene

  2. L’uomo non è fatto per la “legge della jungla” (solo i più forti e i più dotati possono trovare sempre le soluzioni) né siamo in fabbrica dove i pezzi imperfetti vengono scartati. Una società civile deve cercare di costruire certezze per tutti. Il cambiamento anche rapido e necessario non può prescindere dall’aiuto e dall’integrazione di chi è più debole (perché i deboli fanno parte delle statistiche, non sono una mia invenzione). E’ un articolo che, pur nel rispetto di chi l’ha scritto, non condivido.

    1. L’articolo è il resoconto di una conferenza di Nassim Taleb. Le posizioni riportate sono le sue, e non quelle dell’autrice (che, comunque, le ritiene degne di nota, altrimenti non avrebbe scritto quanto sopra).

  3. Il successo dei suoi libri lo riconduco priprincipalmente al fatto che il nostro cervello ha bisogno dì razionalità per parare i colpi che il cuore non riesce a sopportare. Tutti concetti che abbiamo dentro di noi ma difficili da mettere in pratica, l’amore-nelle sue straordinarie sfaccettature-riesce a far superare le avversità. E’l’organo piu resiliente del mio corpo.

  4. Articolo di grandi spunti. Mi ritrovo sull’antifragile. Da dire che ancora, purtroppo, c’è ancora molto da lavorare.

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