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Colori che vendono – Idee 158

Sappiamo (o, da consumatori, intuiamo ) che ci sono colori che vendono più di altri. Ma può essere utile capire come, e perché.
I colori evocano emozioni. Le emozioni orientano il comportamento. Dunque, attraverso le emozioni, i colori possono influire sul modo in cui ci comportiamo, abitudini e scelte di consumo comprese. Sono fatti da conoscere sia che si stia dalla parte delle aziende, sia che si stia dalla parte dei consumatori.

COLORI CHE VENDONO. AdWeek si diverte a scambiare i colori di famosi marchi concorrenti: è un gioco che però di fa capire quanto importante è il colore nella percezione di un marchio.
Il Guardian ricorda che ci vogliono circa 90 secondi perché una persona si formi un’opinione su un marchio, e che una percentuale oscillante tra il 62 e il 90 per cento dell’opinione è influenzata dalla componente cromatica.
Un ottimo articolo su FastCompany mostra i maggiori marchi mondiali raggruppati per colore e aggiunge molte altre informazioni curiose: per esempio, scrive che sui siti la gente tende a cliccare un bottone “compra”, se è rosso, il 21 per cento delle volte in più del medesimo bottone, se colorato di verde.

COLORI APPETITOSI. Giallo e rosso, seguiti dall’arancione, sono per eccellenza i colori del cibo e dell’appetito (e di conseguenza sono i colori che vendono meglio nell’industria alimentare e nella ristorazione).
Servita in una tazza arancione, per esempio, la cioccolata “diventa” più buona. I colori meno appetitosi, secondo le ricerche, sono grigio, nero, marrone scuro, viola, blu, in quest’ordine.

LA BATTAGLIA DEL MAGENTA. Deutsche Telekom nel 2007 brevetta il color magenta, suscitando una quantità di proteste in rete, e non solo. Nel 2014 impedisce ad AT&T di usare quel medesimo colore negli Stati Uniti.
La questione continua a essere oggetto di discussioni ma, se non siete una compagnia telefonica, potete stare tranquilli e vestirvi di magenta quando e come volete.

Colori che vendono - Warhol - 17

TROVARE I COLORI GIUSTI. Mettendo assieme le opinioni di dieci giovani imprenditori e designer, Mashable elenca dieci regole di buon senso per le aziende che devono scegliere i propri colori. 1) La selezione del colore dovrebbe tener conto sia dei gusti del pubblico (un ragazzino di 14 anni avrà gusti cromatici diversi da quelli dei genitori), sia dell’emozione che la proposta commerciale vuole suscitare (l’offerta di uno studio legale è diversa da quella di una pasticceria).
2) Occhio alle percentuali! 60-30-10 è una regola impiegata spesso dai designer per mettere assieme armoniosamente tre colori, assegnando a ciascuno un peso diverso.
3) Prima di progettare bisogna ragionare: quali sono i colori tipicamente usati dalla concorrenza? Quanto ci si vuole distinguere e quanto ci si vuole allineare alla consuetudine del mercato?
4) Contrasti forti catturano l’attenzione, ma si vuole apparire rassicuranti è meglio scegliere una palette tranquilla.
5)…se invece differenziarsi è strategico, bisogna fare una sola cosa: l’opposto dei propri concorrenti.

COLORI PER LA RETE. 6) In rete, si possono usare differenti palette di colore su diverse pagine, se il sito ospita offerte (o argomenti) diversi fra loro.
7) Un buon posto per trovare i colori giusti e sperimentare è Colourlovers.com (c’è anche un’ottima funzione che permette di “rubare” i colori a una foto). Se la scelta riguarda la rete, conviene sperimentare su diversi schermi la soluzione prescelta: una combinazione gradevole sul cellulare può risultare brutta sullo schermo grande di un computer.
8) Le soluzioni semplici sono le migliori.
9) Ancora a proposito della rete: è importante che ci sia, nella palette, almeno un colore contrastante da usare per i pulsanti e i link (per quanto riguarda i pulsanti, ricordatevi di quanto avete letto poche righe più sopra).
10) Le soluzioni troppo “alla moda” passano presto di moda.

colori che vendono - Warhol - 2

QUALI COLORI PREFERISCONO LE PERSONE? Se state ancora lambiccandovi sui colori che vendono, una bella infografica vi racconta la diversa percezione che uomini e donne hanno del colore. Oltre la metà degli uomini e oltre un terzo delle donne preferisce i toni blu/azzurri. Il colore più detestato dagli uomini è il marrone, il più detestato dalle donne è l’arancio.
Le donne preferiscono tinte pastello e colori più chiari e sanno nominare i colori con maggior dettaglio e precisione degli uomini. Aggiungo che questi dati forniscono un orientamento, ma non conviene prenderli alla lettera: ci sono molte differenze culturali nella percezione e nell’uso del colore. Sono anche abbastanza certa che i colori che vendono non siano esattamente gli stessi nei diversi paesi.

OFFERTE COLORATE. E GARANTITE. Un’altra infografica approfondisce il tema: alcuni colori (per esempio, l’arancione) favoriscono gli acquisti d’impulso e altri (per esempio il blu scuro) gli acquisti pianificati. Ma non solo: se parliamo di acquisti in rete anche il design e la velocità di caricamento (ehi, stiamo parlando di millìisecondi!) hanno un peso. Ma hanno un peso anche alcune parole-chiave, come “offerta” o “garantito”.
(Sì, le immagini sono di Andy Warhol).

6 risposte

  1. Come al solito, un testo pieno di spunti colorati e link variopinti… ci vorrà tutta la settimana per approfondire! A me però piace l’arancione…

  2. NeU è uno di “quei” non luoghi.
    Non luoghi dove si torna ogni volta con gusto e col piacere della scoperta.

    Solo all’apparenza semplice, accoglie i suoi ospiti in modo ordinato, pulito, chiaro, senza fronzoli.
    Contenuti di qualità ed una sapiente dose di arancione… un po’ come quella deliziosa cioccolata in tazza… (contenuto e contenitore).

    Logo NU, link, titoli, testi evidenziati, ecc, l’arancione ci accompagna come un vero e proprio marchio di fabbrica fino al centro del progetto “Idee in un minuto”.
    In “questo” non luogo l’arancione non confonde, non disturba, non stanca ma rassicura gli ospiti ingordi, come a voler dire: “resta ancora un po’”.

    L’arancione vince, (mi) convince e si conferma perfetto per NeU ma… chissà quale impatto avrebbe se, per un giorno, NeU apparisse uguale ma… diverso…

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