
Nel nostro paese la capacità di parlare in pubblico è modesta.
Oscilliamo tra sproloquio e afasia, tra aggressività e narcosi, tra esibizionismo narcisistico (appartiene a molti) e sottomessa ritrosia (sì, qualche caso c’è). Non arriviamo mai al punto e, se ci arriviamo, nessuno riesce ad accorgersene. Meniamo il can per l’aia.
Lo so, si tratta di generalizzazioni. Ma mi perdonerete se evito di fare esempi riferiti a singole persone, perché non è questo il punto.
PARLARE, INTERVENIRE, DOMANDARE. E poi: siamo mediamente incapaci di intervenire in modo civile, breve e consistente all’interno di un dibattito. Siamo mediamente incapaci di porre una domanda breve, chiara e circostanziata al termine di una conferenza. Siamo incapaci di rispondere a una domanda in modo specifico, chiaro, breve, esauriente. Ci dimentichiamo che parlare è sì un diritto, ma che parlare in modo decente è un dovere l’inosservanza del quale cancella il diritto. (altro…)