Ispirazione e sudore: la creatività è fatta di questi due ingredienti, ma le proporzioni sono diverse. Un risultato creativo is one per cent inspiration and ninety-nine per cent perspiration, scrive quello stakanovista delle invenzioni di Thomas Edison. Per dire: uno che nella vita arriva a depositare 1093 brevetti e diventa uno degli inventori più prolifici della storia (i primi tre sono viventi e si tratta di un australiano, un americano e un giapponese. Se la lista vi incuriosisce la trovate qui.)
Ma sta di fatto che senza quell’uno per cento di ispirazione il novantanove per cento di sudore è puro sbattimento a vuoto. E dunque: che cos’è l’ispirazione?
FORZA ESTERNA O CONTATTO CON L’INCONSCIO? La parola viene dal latino in-spirare: soffiare dentro. Secondo la cultura greca è il soffio delle muse che manda in estasi i poeti, ed è il soffio divino secondo quella ebraica. Una forza esterna e superiore, insomma. Solo agli inizi del Novecento la prospettiva si ribalta: per Freud l’ispirazione è un momento di contatto con l’inconscio e nasce da un disagio. Per Jung è un momento di contatto con gli archetipi: le fertili, potenti metafore dell’inconscio collettivo. È meraviglia e magia.
IL SENSO DELLA POSSIBILITÀ. Se l’insight, l’illuminazione, coincide con l’aver trovato qualcosa, l’ispirazione viene assai prima ed è la sensazione che qualcosa da trovare ci sia: c’è dentro energia, attesa, a volte frenesia, il senso della possibilità e un’idea più o meno vaga della direzione da prendere. È un fenomeno effimero e inafferrabile come una scintilla, difficile da riprodurre in laboratorio e probabilmente anche per questo poco studiato.
Si tratta di una scintilla che può accendersi in qualsiasi momento: basta essere abbastanza ricettivi da accorgersene, e abbastanza veloci da riuscire ad acchiapparla. Se si è troppo occupati a fare altro, svanisce in fretta. Se si è troppo focalizzati nel cercarla non la si vede, perché di solito appare alle estreme periferie dello sguardo interiore.
ASSOCIAZIONI DI IDEE. Qualsiasi elemento può risultare ispiratore nella misura in cui attiva una catena di associazioni di idee. Questo significa che troverete tanto più facilmente ispirazione quante più informazioni avete già in testa, e quanto più le sapete gestire in modo organizzato ma flessibile (per esempio, connettendole non solo attraverso relazioni di causa-effetto, ma per analogie).
8 MODI PER AFFERRARE L’ISPIRAZIONE. Li elenca Psychology Today. Prima di tutto: l’ispirazione va e viene. Quindi, abbiate pazienza e non mollate. E poi: ricordatevi che cercare ispirazione nel lavoro degli altri è giusto, legittimo e fertile. Prendetevi una pausa per rifocalizzarvi sul compito e, se serve, ricominciate dall’inizio. Lasciate vagare la mente. Leggete qualcosa che non avete mai letto (e che non rientra nelle vostre abitudini di lettura). Fate squadra: spesso un commento altrui, in apparenza irrilevante, può aprirvi nuove strade. Spostatevi fisicamente: fate un viaggio anche piccolo, se potete. Ma anche una passeggiata può aiutare. Insomma: schiodatevi dalla scrivania. Infine, considerate che tante piccole idee, messe assieme in modo progettuale, possono dar luogo a una grande idea.
ISPIRAZIONI IN RETE. In rete, etichettata come “ispiratrice”, c’è una quantità di roba melensa, mistica, furbetta o che non c’entra. Boh. C’è anche un sacco di roba ugualmente melensa e di carattere motivazionale che potete tranquillamente evitare, anche perché spesso sconfina in quello che Stella Young in un brillante Ted Talk definisce inspiration porn.
E se proprio siete in cerca di ispirazione (ma se state sereni sarà lei a trovare voi), eccovi tre graziosi modi di allargare lo sguardo: potete andare nel passato remoto con Giulio Giorello, o in cerca di alieni con Edoardo Boncinelli, o a Porta Portese, a incontrare lo straordinario venditore di strada che tanta simpatia ha suscitato in rete.
Questo articolo è stato aggiornato nel febbraio 2017
“E se proprio siete in cerca di ispirazione (ma se state sereni sarà lei a trovare voi)”, dice Annamaria. Al proiposito segnalo che Giovanni Giudici ci ha regalato dell’ispirazione una splendida definizione: “La dama non cercata”.
http://www.bau-house.blogspot.it/?view=magazine#!http://bau-house.blogspot.com/2012/04/luomo-invisibile.html
Cara Annamaria, fonte continua di ispirazioni, non c’è una sola virgola che io non condivida della tua nota. Grazie.
Una curiosita: in-spirare è anche l’atto che nello yoga si esegue prima del successivo e-spirare, entrambi fonti per energia e rilassamento. Sarà un caso? Saluti a tutti *_*